Myra guardava fuori dalla finestra. Stava osservando le alte montagne che circondavano per intero il campo e casa sua, osservava l'unico modo per uscire da quella... radura, un sentiero in una foresta. La sua casa, infatti, si trovava in mezzo a un vasto campo, una grande radura totalmente circondata da alte montagne. Osservava il sentiero che entrava nella buia foresta, l'unico modo per uscire da lì. Ma lei non aveva mai camminato su quel sentiero, e nemmeno suo fratello. Il loro padre non li faceva uscire e dovevano stare lontani dall'imboccatura della strada.
Invece Bard poteva, ma solo lui, ai suoi figli non faceva altro che ripetere che dovevano rimanere nel campo. Lui però usciva da lì per qualche giorno tutti i mesi e non aveva mai spiegato perché. E ora Myra osservava il fratello e il genitore che si salutavano, il padre pronto a partire, con la bisaccia a tracolla. Mise una mano sulla spalla del figlio, poi si girò e salutò la figlia alla finestra, voltandosi per entrare nella foresta.
I due ragazzi rimasero fermi fino a quando Bard non fu risucchiato dal buio, e solo allora il ragazzo fuori si mosse per entrare. Myra ebbe modo di osservare i tratti dolci e bellissimi del fratello più grande: Lewt aveva i capelli castano chiaro, di quelli che quando si sta al sole sembrano fili d'oro. Aveva gli occhi neri, la pelle chiara e qualche accenno di lentiggini sul naso, che era piccolo e all'insù. Anche Myra era bella, con i suoi capelli castano scurissimo, la pelle più scura di quella del fratello e gli occhi azzurri. Ma lei aveva ripreso da Bard, infatti era leggermente bassa e aveva le spalle un po' larghe. Invece Lewt aveva ripreso dalla madre, magro come uno spillo, con qualche accenno di muscoli sulle braccia, alto e slanciato. Correva veloce e si allenava con la spada assieme al padre, ma sapeva anche tirare con l'arco. Quando non si allenava con la spada si metteva a lavorare nell'orto. Myra invece non sapeva usare armi e passava gran parte del suo tempo a cucinare e a pulire, ma a lei andava bene così. Sua madre, prima di morire, le aveva insegnato i trucchetti per non annoiarsi durante un lavoro pesante, per esempio lei cantava. Oppure si poteva fantasticare a occhi aperti, o si potevano inventare storie ad alta voce.
Il rumore della porta che si apriva riportò Myra alla realtà; Lewt entrò con un sacco in mano, lo poggiò sul tavolo e si levò il pesante mantello di pelliccia di lupo che aveva addosso.
"Secondo te dove andrà?" Chiese Myra al fratello. Per lei Lewt era un modello, un punto di riferimento, lo considerava più del padre. Lewt sospirò e Myra era certa che avesse alzato gli occhi al cielo.
"Non lo so. E smettila di rivolgermi questa domanda tutte le volte. Quando lo saprò ti farò un fischio, bene così?" Myra sorrise, si alzò e cominciò a cucinare.
"Secondo me dovresti chiederglielo." Continuò.
"Secondo te non l'ho già fatto? E poi non è che tu sei muta, se proprio non resisti chiediglielo tu."
"Ma tu e lui passate molto più tempo insieme! State sempre ad allenarvi con quei cosi inutili e tutto quel tempo potrebbe essere dedicato a cose molto più importanti."
"Che c'entra? È pure tuo padre. E comunque le spade non sono cosi inutili." Replicò Lewt tagliando le verdure. Ormai lui aveva diciassette anni e lei quindici, ma quando erano soli si divertivano a stuzzicarsi come bambini.
Myra continuò a cucinare e in poco tempo sul tavolo ci furono due ciotole di stufato, purè di patate e del pane. Mangiarono e poi andarono a letto.
Il giorno dopo Lewt si alzò, come sempre, prima dell'alba, uscì fuori e respiró a fondo l'aria notturna, guardando il sole spuntare oltre le montagne. Poi si mise a lavoro. Dopo poco sentì la finestra della cucina aprirsi, si girò e Myra lo salutò con una linguaccia mentre gli poggiava due ciotole vuote sul davanzale. Lewt scosse la testa sorridendo mentre si lavava le mani nel ruscello che scorreva lì accanto, prese le due ciotole e andò a mungere le poche mucche che pascolavano lì attorno. Erano completamente indipendenti dato che la famiglia di Lewt non aveva una stalla, ma il latte e raramente la carne la prendevano da loro, le curavano se erano malate e così via.
Quando le due ciotole furono piene Lewt tornò al davanzale, ci poggiò sopra una ciotola e cominciò a bere dalla sua appoggiato col gomito. Poco dopo venne anche Myra e bevvero insieme. Quando finirono, Myra prese le due ciotole per lavarle e, dato che il pavimento della casa era rialzato, scompigliò i capelli di Lewt. Essendo più bassa non poteva mai farlo e così ne approfittava quando poteva.
Passarono due giorni e finalmente Bard tornò. Ricominciarono la loro solita vita. Un giorno Lewt e Bard si stavano allenando con le spade:
"Salta! Schiva e poi affonda! Oplà, così... sí!" Bard era concentrato sull'attacco, mentre Lewt schivava e parava, saltava facendo passare la spada del padre sotto i propri piedi, si chinava, girava, e poi all'ultimo momento attaccava e disarmava.
"Bravo figliolo!" Disse Bard soddisfatto, le mani sui fianchi. Aveva il fiatone e delle goccioline di sudore gli cadevano dalla fronte e gli finivano nella barba bianca.
"Sono veramente fiero di te. Diventerai un grande spadaccino. Ora forza, è l'ora dell'arco." Lewt sorrise: amava l'arco più di ogni altra cosa. Prese il suo arco e le sue frecce, si mise la faretra piena a tracolla e guardò lo spaventapasseri davanti a sé. Poi, con un movimento fulmineo, fece un giro su se stesso e finì con il ginocchio sinistro a terra, mentre il destro era piegato, con la corda dell'arco che vibrava e una freccia conficcata esattamente nel punto che in un uomo starebbe in mezzo agli occhi. Myra, che aveva osservato tutto dalla finestra, non si stupì. Aveva visto tantissime volte quello spettacolo incredibile e le prime volte era rimasta di sasso alla vista della velocità e precisione del fratello, ma dopo un po' ci aveva fatto l'abitudine. Ma era fiera del fratello maggiore e di quello che stava diventando.
"Ottimo, ottimo!" Bard aveva le guance rosse per la felicità e stritolò Lewt in un abbraccio, mentre lui sorrideva. Poi entrarono e pranzarono tutti insieme.
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Ragazzi, questo è il primo capitolo della mia storia. È solo un prologo, giusto per presentare i personaggi. Fa schifo, lo so, ma se vi piace potreste votarla e magari commentarla? Fatemi sapere se vi piace.
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La Guerra di Viaenn [SOSPESA]
Historical FictionLewt e Myra vivono col padre da soli, ignari del mondo che li circonda. Ma quando il padre morirà, riusciranno a cavarsela da soli nella vita vera? Qualcuno li aiuterà?