Arrivare tardi il primo giorno di lavoro, grande mossa Louis, davvero..sei finalmente riuscito a trovare un impiego dopo mesi e tu inizi già a combinare disastri? Bah..ma infondo si sa, Louis Tomlinson? Puntuale? HAHAHAHA.
Ecco come mi prende per il culo la mia mente...dovevo iniziare il primo giorno di lavoro come barista già una quarantina di minuti fa...e ora sono qui, ad aspettare un fottuto TAXI tra le strade affollate di Londra,visto che l'autobus ci avrebbe messo troppo... Finalmente se ne ferma uno, ci salgo subito e lo incito a sbrigarsi perché sono in ritardo micidiale.
"SALVE, 'HAPPINESS FORGETS' BAR, 8-9 HOXTON SQUARE, LA PREGO SONO IN RITARDO SI SBRIGHI"
l'uomo mi guarda in cagnesco ma parte subito, e ringrazio il cielo per questo.Spero che la titolare non si faccia una cattiva idea già da subito sul mio conto.
Arrivo finalmente davanti al bar e mi fiondo dentro, appena entrato mi ritrovo imbambolato a guardare quel posto, cavolo, è davvero stupendo.
Non è molto grande, ma rimango stupito dall'ambiente, le luci soffuse e il colore dei mobili rendono il posto di una tonalità tra l'arancio e il Rosso, percorro il lungo e stretto corridoio guardando i vari quadri appesi, uno di questi, con una bambina grassotta vestita con un vestitino rosa confetto a pois bianchi, con un ombrellino da sole in mano e i capelli castani fino le spalle e lo sfondo di un prato. Non mi piace granché come quadro, ma complessivamente con l'ambiente non sta male. Ci sono alcune poltrone di pelle nera e degli sgabelli, delle candele (anch'esse arancio, che con l'oscurità di quel posto è bellissimo a mio parere, come ribadisco) e mi ritrovo davanti al bancone del bar, anch'esso con un immenso tavolo e dietro alcolici di tutti i tipi, perché quello era Prevalentemente un bar dove si andava per rilassarsi con un cocktail. Comincio a sudare freddo appena vedo la titolare del bar, una donna sulla trentina, mora con i capelli corti scalati davanti, gli occhi marroni,ha un piercing al sopracciglio ed è piena di tatuaggi, abbastanza alta e di corporatura normale..appena la vedo le vado subito incontro per scusami. "Signorina Robinson? Sono Louis Tomlinson, la prego di scusarmi sono davvero mortificato per il ritardo ma il TAXI non arrivava e mi sono svegliato tardi" dico tutto d'un fiato e la sua espressione che all'inizio sembrava confusa, ora è molto più rilassata e sembra..divertita? Ed effettivamente non sbagliavo,perché si mise a ridere subito dopo aver realizzato la situazione. "Louis!! Che piacere! Per prima cosa, stai tranquillo..è il tuo primo giorno qui..quindi rilassati okay?Poi, 'signorina Robinson' è troppo formale, chiamami Sandra" Dice con un sorriso smagliante sul viso. "Per iniziare, ora vai pure a cambiarti, ti affiderò uno dei miei ragazzi per aiutarti a cominciare visto che sei nuovo..che ne dici? Vediamo...mh...Harry?.... Harry ci sei?... HARRY!" Dopo il terzo 'richiamo' un ragazzo alto, riccio e pieno di tatuaggi raggiunse me e Sandra. Beh, non si può certo dire Che non sia un bel ragazzo, anzi...è davvero carino. I suoi occhi sono di un verde intenso davvero spettacolare.
"Si Sandra, eccomi" dice colui che doveva chiamarsi Harry. Harry...Harry...che bel nome...la mia mente è come presa da uno stato di trance, infatti solo dopo che Sandra mi richiama per presentarmi mi accorgo di averlo fissato per troppo tempo, e già siamo alla seconda figuraccia per oggi.
"Harry, lui è Louis, è il suo primo giorno e avevo pensato di affidarlo a te..così puoi aiutarlo a conoscere un po ' di più il posto e farlo sentire a suo agio...che ne dici?" Dice Sandra con una voce entusiasta. Il riccio sorride. "Certo Sandra, piacere,Harry Styles" mi tende la mano e io gliela stringo con un sorriso ancora più grande del suo, e con una faccia da ebete che la metà basta. Mi sento imbarazzato ed elettrizzato all'idea di lavorare ed imparare da lui, insomma...già mi sta simpatico, credo che sarà una bella esperienza.
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Innamorato di un riccio||Larry♡||
Fanfiction'Era il mio primo giorno li. Non avrei mai creduto che quel posto mi cambiasse la vita. Ora tutti loro erano parte di me, eravamo una famiglia. Ma arrivò un uragano, che spazzò via in un attimo tutto il lavoro fatto per costruire il nostro "rapporto...