Camminiamo nel vialetto vicino casa per raggiungere la sua auto, la tensione si taglia con i coltelli, almeno la mia, io mi distruggo le mani e mi mordo il labbro inferiore, il mio cuore batte all'impazzata..tra poco avrò un arresto cardiaco, sicuro.
"Dove stiamo andando?" Chiedo, la voce esce quasi come un sussurro.
"Lo vedrai" si limita a dire, io abbasso lo sguardo sulle mie mani, continuando a torturarle.
Arrivati alla sua macchina (ovviamente bellissima, come lui) una porsche grigio metallizzato, mi apre la portiera, aspetta che sia salito e la chiude con una lieve spinta,per poi dirigersi verso il suo posto, facendo il giro attorno alla costosissima macchina di lusso.
"Adoro la tua camicia" osserva, sempre con la sua solita calma.
"È di Liam, non avevo nessuna camicia decente" sogghigno.
La sua espressione si indurisce, alza gli occhi al cielo e accende la radio al massimo, stanno trasmettendo "Maps" dei Maroon5..amo questa canzone.
'But I wonder where were you
When I was at my worst
Down on my knees
And you said you had my back
So I wonder where were you
All the roads you took came back to me
So I'm following the map that leads to you
The map that leads to you
Ain't nothing I can do
The map that leads to you
Following, following, following to you
The map that leads to you
Ain't nothing I can do
The map that leads to you
Following, following, following'
Fischietto e talvolta canticchio la canzone, è più forte di me..anche se sono consapevole del fatto che sto facendo una figura di merda davanti a Harry.
"Hai una voce stupenda anche quando canti" dice sorridendo, il suo tono dolce mi fa sciogliere, il mio piccolo e povero cuoricino non può sopportare tutto questo.
"Grazie" mormoro.
Sorride gentilmente e mi prende la mano che sto torturando,la bacia sul dorso, e la stringe in modo rassicurante..CHIAMATE I SOCCORSI, IL MIO CUORE HA CEDUTO.
Sorrido timidamente e inizio a torturarmi di nuovo il labbro inferiore, è un vizio ormai, ho voglia di baciare questo perfetto essere di fianco a me, di prenderlo e di stringerlo tra me, di non lasciarlo mai più, svegliarmi la mattina con lui, con il suo profumo, con la sua perfezione.
Dopo circa quaranta minuti ferma la macchina. scende dall'auto e viene ad aprirmi la porta, lo ringrazio con un sorriso caloroso.
Superiamo degli alberi intricati che impediscono la vista, scendiamo delle scale e arriviamo davanti ad un immenso parco, anzi, ad un immenso paradiso.
È davvero..magnifico.
C'è un grande lago al centro, una distesa di erba enorme, alberi immensi e con colori diversi, molto accesi, si intravede l'arancio e il rosso sulle foglie degli alberi, le tonalità diverse di verde, e il lieve marrone come sfumature.
"Harry" sussuro..non so davvero cosa dire..non ho le parole..è..un sogno.
"Vieni" dice, mi prende la mano e mi trascina con lui a passo veloce, siamo solo io e lui, da soli, il mondo è scomparso.
Fa un cenno con il capo ad un uomo alto dentro una baracchina di legno, sorride e dopo aver pagato quest'ultimo ci fa passare e ci augura 'buon divertimento', io non so davvero cosa stia succedendo..sono sbalordito.
Vicino alla riva del lago c'è una canoa..
"Prego Louis" mi incita a salirci sopra
"Una canoa? Faremo davvero un giro in canoa su questo lago?"
"Non ti piace?"
"Harry io...LO ADORO! ODDIO È UN'IDEA MAGNIFICA!!" dico, saltandogli addosso e facendolo quasi cadere con un abbraccio stritola-ossa.
Harry scoppia in una risata contagiosa, e mi aiuta a salire su quella 'cosa' traballante.
Sale anche lui subito dopo di me, e dopo un paio di secondi spesi a cercare di mantenere l'equilibrio, ci sediamo uno di fronte all'altro, prende i remi e inizia a remare, ha una maglia bianca, aderente e sbracciata, si vedono i muscoli delle braccia contrarsi per la fatica e gli chiedo se gli serve una mano, rifiuta, e in silenzio arriviamo al centro del lago dopo poco.
"Harry,è davvero stupendo qui, grazie di avermici portato" rompo il silenzio imbarazzante.
Un sorriso a 145 denti si forma sul suo viso "sono felice che ti piaccia" dice con voce calma e particolarmente bassa.
Inizio per la centesima volta a mordermi il labbro inferiore..
"Sei nervoso?" Dice
"Perché?" La mia voce esce acuta, troppo acuta.
"Impressione mia, e poi, continui a morderti il labbro" replica.
"Un po', comunque...perché mi hai portato qui?"
"Questo è un posto speciale per me, io venivo qui con mio padre quando ero molto piccolo..quando ancora avevamo buoni rapporti, quando lui era ancora un'icona per me..vorrei che diventasse un posto abbastanza speciale anche per te...per noi..un posto in cui poter venire ogni volta che ne sentiamo il bisogno."
"È già un posto speciale per me" dico, un po' imbarazzato e con un sorriso timido sulla faccia.
Sorride a sua volta, la luce del sole gli illumina il viso e i suoi occhi sono ancora più verdi e luminosi.
Ci rilassiamo, parliamo del più e del meno,di cosa ci piacerebbe fare da 'grandi'..dei posti esotici in cui ci piacerebbe vivere, dei nostri piatti preferiti, dei nostri hobby, ma non accenniamo nemmeno alla famiglia, è come fosse un tabù.
Passano circa due ore da quando abbiamo lasciato la mia abitazione per venire in questo paradiso, e ormai l'acqua inizia a prendere delle sfumature arancio-rosse, il sole sta tramontando, e noi siamo qui..al centro di questo spettacolo, e ce lo godiamo in tutta calma..
Ritorniamo a riva e scendiamo, sono ormai quasi le 19.30.
"Ei Lou, gelato?"
"Ovvioooo" dico entusiasta.
Una volta avuti i nostri gelati,(io al cioccolato e fragola, come un bambino di 7 anni, e Harry limone e menta, decisamente più..decisamente più di me.)ci mettiamo sotto un salice, appoggiati con la schiena al tronco..è uno spettacolo,tutto.
"Hai freddo Lou?" Evidentemente ha notato che tremo leggermente.
"No, poco..non preoccuparti" dico a bassa voce.
Harry mi trascina vicino a sé e mette il braccio attorno alla mia spalla, io la testa sul suo petto, lasciatemi morire qua, vi prego.
"Haz" sussurro.
"Mh?"
"Vorrei che questo momento non finisse mai."
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Innamorato di un riccio||Larry♡||
Fanfiction'Era il mio primo giorno li. Non avrei mai creduto che quel posto mi cambiasse la vita. Ora tutti loro erano parte di me, eravamo una famiglia. Ma arrivò un uragano, che spazzò via in un attimo tutto il lavoro fatto per costruire il nostro "rapporto...