Capitolo 7

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Ormai il treno stava per arrivare a stazione, e la nostra storia d'amore sarebbe finita ancor prima di comiciare. Innamorarmi di un tributo , che cosa idiota, sapevo che il treno si sarebbe fermato e  che li avrebbe gettati nell'arena, perché mi ero innamorata ? Era la cosa che mi ronzò in mente per tutta la mattinata, mentre attraversavamo il Distretto 1. Mi stavo sistemando l'eye-liner, mentre ad un tratto un suono acuto squarciò l'aria. Eravamo arrivati in stazione. Uscii dalla mia stanza e andai a bussare alle porte dei tributi. Dopo 5 minuti entrambi erano pronti davanti a Kasey. "Okay ragazzi siete pronti?" Domandai a entrambi, "Si" risposero all'unisono loro. Era ora di scendere. Feci chiamare qualcuno per prendere il mio bauletto, e mi incamminai con Andrew e Ellie fuori dal treno.
Davanti a noi centinaia di persone, tutti Capitolini, impazienti di vedere i tributi. Sorridevano, salutavano e facevano foto, per noi o meglio per loro gli Hunger Games erano la più grande attrazione. I tributi uscivano e guardavano storto in direzione della folla, la quale faceva finta di non vedere le occhiatacce e continuava a salutare energicamente.
"Ehi Andrew tutto okay?" Gli domandai, era ovvio che la risposta fosse no eppure "Si, insomma tra pochi giorni entrerò nell'arena e mi separerò da te. Nemmeno i miei familiari confidano in me, piangere non mi aiuterà a fare nulla" rispose tranquillamente, come se mi avesse detto la lista della spesa. "Oh" l'unica cosa che riuscii a dire. I tributi si allinearono e marciarono vero il centro di addestramento, mentre io andai verso la mia casa. Li avrei rivisti domani entrambi, per prepararli agli Hunger Games, devono superarli. In un modo o in un altro.
Mi concentrai su quel punto fino a quando non arrivai a casa, pronta a tornare nella monotonia della mia vita mondana. "Kasey!" Un urlo carico di gioia travolse Kasey appena aprì la porta di casa, Effie stava correndo verso di lei su un paio di tacchi vertiginosi gialli. Si butto su di lei in un enorme abbraccio "sono così felice che sei tornata!" Mi disse, "anche io, mamma " risposi sfoderando un grande sorriso. "Papà?" Domandai , "Oh tuo padre sta a lavoro, tornerà tra poco, ma tu stai tranquilla; vuoi mangiare qualcosa?" Al momento mangiare era l'ultimo dei suoi pensieri. "No grazie, andrò un po' in camera mia" mi incamminai su per le scale e rientrai nella mia camera. Il fortissimo profumo alla pesca che mia madre aveva spruzzato mi travolse. Mi tolsi immediatamente le scarpe col tacco azzurre con un motivo acquatico, e toccai il morbido tappeto sul pavimento. Finalmente potevo cambiarmi e mettermi qualcosa di comodo, andai nel bagno e con estrema calma r delicatezza cominciai a togliere tutte le mollette e le forcine che avevo in testa per sorreggere la parrucca. Raccolsi i miei capelli biondo cenere in una coda di cavallo e cominciai a togliere i chili di trucco dal mio volto.
Dopo una 20 di minuti ero sdraiata sul letto in pigiama a leggere una rivista di moda. Tanto le riviste erano SOLO di moda. Trovare un'altra cosa era impossibile, tutti volevano quello e solo quello veniva venduto.
Ad un tratto il sonno prese il sopravvento, e mi addormentai.

Appuntamento a Capitol CityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora