Din Din Din Din, è la sveglia. Guardo l'ora, 6:10 del mattino, meglio alzarsi. Appena apro gli occhi noto la forte luce che entra attraverso le ampie finsetre che ho in camera, e che illumina il mio abito ancora sul manichino. Mi alzo, e vado a prendere una brioches in cucina, non posso perdere molto tempo, perchè il tucco è molto lungo e so che ci vorrà molto tempo. Vado al bagno e dopo essermi fatta una doccia veloce corro i camera a provare il mio vestito. Mia madre e mio padre ancora dormono perciò cerco di non fare molto rumore, mentre mi preparo. Mi infilo le calze e l'abito, le scarpe le metterò dopo, i tacchi alti fanno rumore. Ritorno al bagno, e dopo aver chiuso la porta, prendo il fondotinta bianco, l' ombretto verde, il rossetto rosa, e tutto l'occorrente per il trucco. Dopo aver finito metto la testa nella Fasthair, una macchina che il Distretto dell'elettronica ha progettato ultimamente, sotto richiesta della nuova presidentessa: Elisabeth Even. I miei capelli, che normalmente sono di un biondo chiarissimo quasi bianco, come quelli di mia madre, vengono colorati di un verde pastello e vengono arricciati come le parrucche francesi dell' 'ottocento. Come ultima cosa applico sulle guancie dei grandi brillanti che evidenziano gli zigomi, e mi metto le scarpe. Intanto i miei genitori si sono svegliati e hanno fatto colazione, e insistono ad accompagnarmi. 'Kasey, sei sicura che vuoi andare da sola?' chiede mio padre, 'Si papà, sono sicura. Non è il primo anno che estraggo i nomi dei due Tributi alla Mietitura.' 'Lo sappiamo' dice mia madre 'Ma è sempre un emozione.' 'Mi vedrete dalla tv, ora devo andare.' detto questo esco e mi dirigo al treno. Non ci sono, oltre ai treni e agli overcraft, mezzi di trasporto tra Capitol City e i Distretti. Il viaggio fino al 12 è il più lungo, perchè è anche il distretto più lontano di tutti, l'ultimo. Per arrivare ci mettiamo diverse ore, e quando arrivo sul treno sono rimasta da sola, insieme al conducente. Scendo e mi dirigo al Palazzo di Giustizia, dove ad attendermi è il presidente del 12, Edvard Plum. Mi accoglie a braccia aperte mi dice che la mietitura inizierà tra dieci minuti, e che spetta a me scegliere se aspettare dentro o cominciare ad andare fuori. 'Allora, vuoi rimanere qui oppure vuoi iniziare ad andare sul palco?' mi domanda, 'Inizio ad andare' rispondo. Tutto è così diverso qui, la gente non ha tutti gli abiti sfarzosi che abbiamo noi e nemmeno tutte le comodità, sembra un altro mondo. Vedo al centro del palco una boccia, con centinaia, forse migliaia nomi di ragazzi della mia età, anche più piccoli, che potrebbero essere estratti e mandati a morire. Basta. Dico a me stessa. Il palco è abbastanza malandato e vedo che la gente comincia ad arrivare; mi avvicino al microfono e, nel modo più raggiante possibile dico 'Benvenuti, pronti per la mietitura?' e sorrido. Sorrido davanti a persone che mi odiano, anche se io non ho fatto nulla. Ma sono li, li ad estrarre magari il loro nome. 'Pronti?' ed infilo la mia mano nella boccia,quella femminile, estraendo il nome di una ragazza 'Ellie Abert' vedo una ragazza avvicinarsi al palco, Ellie, con lo shock scritto in fronte. Sta per mettersi a piangere, lo vedo dai suoi occhi azzuri lucidi e dalle sue labbra che tremano. Non ce la faccio, non riesco ad essere così spietata. Infilo la mia mano nella boccia maschile 'Andrew Torn' , lo stesso nome di mio fratello. Un ragazzo tra folla si avvicina, cercando in tutti i modi di nascondere il terrore. Non è brutto, avrà all'incirca la mia età, si legge la giovinezza nei suoi occhi scuri, probabilmente marroni. Quando sono entrambi accanto a me gli prendo le mani e dico 'Fate un applauso ai Tributi del Distretto 12!', sorrido ma dentro vorrei morire. La volta precedente i due erano abbastanza grandi e non mi facevano tenerezza come loro, potrebbero essere due miei amici. Li conduco all'interno del Palazzo, seguti da alcuni pacificatori. 'Quando potremmo salutare le nostre famiglie?' mi chiede la ragazza, Ellie. 'Domani, oggi andrete a casa vostra preparerete qualche cosa da portare,e domani partiremo, okay?' 'Si' mi risponde, sembra intimorita, 'Bene ragazzi io vado, a domani.' dico, gli sorrido ed esco dalla stanza. Il giorno dopo feci un annuncio, e li chiamai al Palazzo della Giustizia. Dopo averli condotti al treno, il ragazzo mi chiese 'Ma tu sei Effie Trinket?' 'No' risposi 'Sono la figlia Kasey' 'Carina' mi disse 'Grazie, comunque quello che volevo dirvi è: siccome sia Katniss sia Peeta sonon morti e Haymitch è stato trasferito a Capitol City, il vostro Mentore sarà un vincitore del Distretto 11' 'Okay, perchè Haymitch è stato trasferito a Capitol City?' mi domandò la ragazza. Che cosa le dovrei dire, perchè amava mia madre perciò si sono messi insieme e hanno fatto me? 'Non lo so, queste informazioni non trapelano dal Palazzo a Capitol City.' una semplice bugia, senza ripercussioni. 'Adesso andate a dormire, quando arriveremo a Capitol City dovrete essere nel pieno delle forze.' mi alzai educatemente e andai nel mio alloggio sul treno.
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Appuntamento a Capitol City
FanficCosa sarebbe successo se Katniss e Peeta fossero morti? Che fine avrebbero fatto Haymitch, Effie, Finnick e molti altri? Leggete questa storia per scoprirlo! Kasey Trinket, adolescente capitolina, odia la sua vita; o meglio odia il suo stato social...