Capitolo 8

68 5 1
                                    

Aprii gli occhi lentamente e lanciai un lungo sbadiglio. Possibile che fosse già l'ora di alzarsi? Guardai il telefono per vedere che ore fossero, le: 5:30. La sveglia sarebbe suonata 3 ore dopo, quindi potevo rimettermi a dormire tranquillamente e fare un bel sonno. Però appena richiusi gli occhi pensai a quello che sarebbe successo di lì a pochi giorni. Andrew ed Ellie entreranno nell'arena e dovranno combattere contro tutti gli altri tributi, tributi preparai ed assetati di sangue, pronti a tutto pur di sopravvivere. Come avrebbero fatto ad uscirne vivi? Tutti questi pensieri mi annebbiavano la mente, ero confusa, spaventata ed arrabbiata. Passò quasi un'ora quando riuscii ad addormentarmi, mentre il sole si alzava alto nel cielo.

Due ore dopo aprii gli occhi al suono della sveglia, mi preparai di corsa e vidi dal finestrino, non molto lontano, Capitol City: bella e splendete, con il sole che la illuminava. Andai a mangiare insieme Andrew ed Ellie: i due erano tesi fino al midollo e nessuna  espressione passava sui loro volti oltre la paura, niente poteva aiutarli, niente potevi tirarlo fuori da li, da quel treno e da Capitol. "Allora ragazzi come state?" Chiesti cercando di tranquillizzarli, "secondo te?" Mi rispose Ellie, la capivo in fondo: stava per andare in contro alla morte certa, dove soltanto un colpo di fortuna poteva salvarla. Mangiammo in silenzio, senza staccare gli occhi dal piatto, mi sentivo come loro: in gabbia. Era naturale che fossero arrabbiati e tesi, anche se non era colpa mia degli Hunger Games, ero stata io ad estrarre i loro nomi e a segnare la loro condanna.

Il viaggio fu veloce. Dopo il pranzo passarono 20 minuti prima di entrare nella stazione capitolina, centinaia o migliaia di persone erano li appostate per vedere il treno del 12esimo distretto, l'ultimo arrivato. Donne, uomini e bambini con le facce e i capelli dipinti e con  abiti dai mille colori. Nessuno dei due tributi si affacciò per vedere le persone fuori  dal finestrino, li odiavano abbastanza anche senza averli visti. "Allora eccoci qui..." Dissi incoraggiandoli "ragazzi, non voglio che entriate in quell'arena partendo sconfitti, dovete dare il meglio di voi! Quindi al campo di addestramento non scoraggiatevi ed applicatevi, io confido in voi" sembravo convinta abbastanza, Ellie mi sorrise "lo spero vivamente" mentre Andrew rimase sulla difensiva "andrà come dovrà andare....male" aggiunse a bassa voce. Mentre Ellie andava al bagno io rimasi con Andrew nel corridoio, ci guardavamo e non dicevamo nulla, ed andava bene così, i nostri silenzi esprimevano le nostre emozioni meglio di qualsiasi parola. Andrew mi abbracciò, e non fece altro. Rimanemmo così per poco, perché dopo arrivo Ellie e scendemmo dal treno.

Arrivammo  nel campo di addestramento in ritardo rispetto agli altri, ma mentre loro entravano io portai le loro borse nel dormitorio, dove avremmo analizzato l'arena, gli altri tributi e quelli passati. Non era giusto, come faceva una società ad essere davvero così meschina e primitiva da divertirsi con giochi così sanguinosi e animaleschi? Non me lo sapevo spiegare proprio. Aspettai che tornassero dal campo e durante la cena chiacchierammo un po', "come è andata?" Domandai "abbastanza bene, pensavo avremmo fatto completamente schifo, però abbiamo entrambi trovato qualcosa da fare e ci siamo impegnati molto. Ammetto che appena entrata ero davvero triste vedendo quelle ragazze e quei ragazzi muscolosi che avrebbero potuto farti male solo con lo sguardo, però poi mi sono detta che avevamo le stesse possibilità e mi sono messa a cercare l'abilità adatta a me. Ho provato la lancia, ma non ero portata, l' arco ma non ci sono riuscita....alla fine ho scelto un semplice coltello affilatissimo, con dei tasti laterali che possono produrre bombe, gas lacrimogeno e altre cose, tutte premendo sui tasti laterali, e poi posso anche tagliarci il pane" rispose Ellie, ero davvero felice che fosse diventata ottimista su questi giochi e adesso ho capito il perché dell'antipatia iniziale: paura e rabbia, anche nei miei confronti. "E tu Andrew hai trovato l'abilità perfetta" "non proprio, diciamo che ho provato diverse cose e alla fine mi sono esercitato molto sulla creazione di trappole" disse sconsolato "ma è fantastico invece!" Esclamai "creare trappole è utilissimo, possono essere esplosive oppure possono semplicemente bloccare i tributi!" Andrew mi sembrò rassicurato, anche se un pensiero mi entrò in testa: solo uno può sopravvivere. Anche se sopravvivessero a tutti gli altri, alla fine dovrebbero uccidersi a vicenda. Dovetti sbiancare perché Andrew mi chiese se stessi bene "sisi, risposi" e cercai di cambiare discorso.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 20, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Appuntamento a Capitol CityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora