𝐗𝐕.

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Alice e Abraxas stavano ormai insieme da una settimana.
La loro relazione era perfetta, almeno per Alice.

Ogni mattina facevano colazione assieme, la andava a prendere a fine lezione e ogni sera restavano in sala comune a parlare oppure a baciarsi.

Non era mai stata così felice come in quel periodo, a parte il giorno in cui ebbe la possibilità di conoscere suo fratello Harry.

Con lui era finalmente sé stessa, spesso si dimenticava anche di star frequentando Hogwarts con una generazione a cui non apparteneva, nonostante si trovasse in una brutta e grave situazione.

Si sentiva libera da ogni pregiudizio che la gente potesse fare ma allo stesso tempo si sentiva vulnerabile, con la paura di non sentirsi all'altezza, nonostante fosse molto sicura di sè, perché si sa: la fidanzata del ragazzo più popolare della scuola era sempre la più lodata, ma anche la più invidiata.

Da quando stava con Malfoy molti ragazzi di ogni anno e casa cercavano di conquistarla e, nonostante alcuni fossero davvero attraenti, Alice rimaneva federe ad Abraxas e quando gli si prostravano di fronte dei pretendenti, senza alcuna esitazione li scansava e passava oltre.

Spesso nei corridoi, quando lei e Malfoy camminavano mano nella mano, le ragazze la guardavano con occhi carichi di odio, gelosia e presunzione.
Alice ovviamente ricambiava con sguardi velenosi e di superiorità.

Non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da stupide ragazzine invidiose solamente perché stava vivendo il loro sogno, e nemmeno dalle studentesse che, nonostante fossero a conoscenza del loro fidanzamento, provavano di continuo a sedurre Abraxas.

Ogni volta che le venivano in mente quelle galline, una rabbia si faceva strada in lei, la divorava, come se il suo ragazzo fosse di sua proprietà e che nessuno potesse mettergli gli occhi addosso senza il suo consenso, ma era una cosa totalmente impossibile, dato che il suo fidanzato era Malfoy, "quello" che tutte volevano.

-Amore, oggi è sabato. Cosa facciamo questa sera?- gli chiese Alice mentre spalmava la marmellata sulla fetta di pane che teneva in mano.

La Sala Grande quella mattina era abbastanza affollata, la Potter si sentiva osservata, soprattutto dal gruppo di Serpeverdi sedute accanto a loro le quali le mandavano alcune occhiate per poi parlottare fra di loro, ma non le importava. Aveva cose più importanti a cui pensare.

Sapeva di essere superiore a molte persone in quella stanza e non perché stava con Abraxas, ma per le sue doti in Difesa contro le arti oscure, ovvero la sua materia preferita, Pozioni, in cui era molto brava e tutte le materie che venivano insegnate ad Hogwarts.

Accanto a lei si trovavano Druella e Dorea, con cui aveva fatto pace concludendo la discussione con un "te lo avevo detto" e con l'amica che si sentiva stupida e in colpa di non averle creduto prima.

Di fronte invece aveva Higgs, Abraxas e Riddle, il quale quest'ultimo spesso posava gli occhi su di lei, cercando per un attimo il contatto visivo, per poi tornare a guardare il suo porridge. Alice si era accorta di questo cambiamento nel suo atteggiamento anche perché, prima di allora non le aveva mostrato molto interesse.

Da quando le aveva letto nella mente non si erano scambiati una parola.

Alice non sapeva che cosa avesse capito della sua vita, ma una cosa era certa: la sua copertura sulla provenienza da Drumstrang era saltata. Riddle aveva visto il giorno in cui era entrata da Olivander con Harry, ciò significava che era inglese e che non proveniva dai paesi nordici come aveva fatto credere a tutti.

Per un momento si sentì stupida. Stupida per non aver subito chiuso la mente, come aveva lavorato tutta l'estate con Harry, ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla mano svolazzante di Abraxas che cercava di riattirare la sua attenzione.

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