Rosalía

40. Rue Gotlib 12, arrondissement 21º

Quanto bramava di dirle chi fosse realmente, tuttavia ricordandosi della promessa che ebbe con Ladybug, non svelò nulla alla sua amata, sebbene in quel momento era in lacrime per l'amore che provava per il suo alter-ego. Il biondo per quanto divenne triste al pensiero di averla ferita, non si accorse che il suo telefono stava vibrando con la suoneria delle emergenze.

Tentò di consolarla, tuttavia non sapeva quali parole pronunciare, cosa dirle esattamente, se si dovesse scusare o quant'altro, stava di nuovo riprendendo il contatto fisico, desiderando sfiorarle la spalla con la mano e darle qualche pacca di incoraggiamento, avvertì il suo piccolo amico dargli dei calcetti continui dal taschino dove si nascondeva davanti al petto.

<< Scusami, forse è stato un errore baciarti.. rispetto i tuoi sentimenti per Chat Noir.. >>

Le disse con un sorriso e lei alzò finalmente gli occhi.

<< Per favore. Non dire a nessuno di quello che è successo oggi >>

Lui annuì, con la voglia continua di poterla sfiorare. Si doveva per forza trattenere, dopotutto l'avrebbe rivista nei panni di Rosalía e nei panni del ragazzo di cui lei era innamorata, Chat Noir.

<< Esco prima io >>

Enunciò t/n passando la mano sul naso e alzandosi da terra, prese il suo zaino e con passo lento aprì la porta. Davanti a sé c'era una studentessa che non aveva mai visto, seduta su una panchina, che la mirava negli occhi fissandola come se fosse un punto immobile e quando cominciò ad avvicinarsi a lei, le salì il panico che disconnettesse quel contatto visivo marciando verso l'uscita. Adrien la succedette e vide davanti alla porta Katami che guardava t/n dirigersi fuori dalla scuola, sembrava che nulla potesse distrarla per quanto era focalizzata su di lei.

<< Katami, che ci fai qui? >>

Lei si girò di scatto con un viso serio e offeso.

<< Abbiamo gli allenamenti no? >>

<< Sì, certo >>

Rispose Adrien con un certo imbarazzo. Avvertiva qualcosa di strano nell'aria, Katami dava l'impressione di essere totalmente diversa ed effimera nei suoi confronti.

<< Eppure ero certa che ti piacesse Marinette >>

Dichiarò la ragazza guardando t/n allontanarsi sempre di più. Entrò dentro gli spogliatoi delle ragazze lasciando in bilico Adrien che teneva le parole sospese in aria. Non era la prima volta che Katami glielo faceva notare e anche Nino a volte sembrava volerlo far avvicinare a Marinette. Riflettendoci più affondo, persino Plagg gli aveva detto una cosa simile, il giorno in cui pattinò sul ghiaccio con Katami, Marinette e Luka, e a questi pensieri non poté che evitare un affermazione tanto chiara che si pose sotto forma di domanda.

Per lui era retorica, non poteva immaginarsi di avere per davvero una cotta per Marinette, era fermo all'idea che fosse soltanto un'amica. Incamminandosi verso casa sua, Adrien controllò il telefono e per sua fortuna non c'erano chiamate perse da Nathalie o da suo padre, tuttavia vide il segnale dell'allarme rosso di Ladybug, tornato a casa si trasformò in Chat Noir. La chiamata ebbe un messaggio in segreteria.

Chat Noir vieni subito a questo indirizzo 12 Rue Gotlib, 21º arrondissement. Ci sarà una botola che ti porterà all'interno della casa non appena scenderai dal balcone. Anzi, quel balcone ti sarà abbastanza famigliare. Per favore, vieni al più presto.

Mentre s'incamminava, stava tentando di raggiungere anche Rosalía che malauguratamente non rispose. In quel messaggio, si poteva udire una supplica di aiuto da parte di Ladybug, che nonostante la loro ultima conversazione non era stata una delle migliori, con quel richiamo pareva più debole. Balzando tra un tetto e l'altro, non gli suonava nuovo quell'indirizzo e quando vide quel balcone, l'inaspettato lo travolse come un pantagruelico camion in mezzo alla strada. Gli tornò in mente di quando doveva proteggere Marinette da Evil Illustrator o quel giorno in cui suo padre lo invitò a pranzo, o quando la burattinaia aveva come obiettivo i burattini della corvina.