36. Rose su rose

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<< È da quattro mesi che vedo Tikki in questo stato. Gradualmente andò a perdere anche la parola, ma per tutto questo tempo, quando ancora riusciva a muoversi ma non parlava mi fece capire con i gesti che il problema era la sua costante stanchezza e che soffriva di un mal di pancia.. >>

Tentò di dire Marinette con respiro pesante, agitata per la sua kwami e anche triste nel raccontare come si sentisse la sua piccola amica.

<< Tu hai poteri curativi Rosalía, quindi ti chiedo per favore, cura Tikki.. >>

Le richiese Marinette con gli occhi lucidi, supplicanti di chi aveva solo un'unica speranza rimasta, erano profondi e con le pupille immensamente dilatate dall'attesa della risposta.

<< Certo che posso farlo >>

T/n annuì verso Roojee trasformandosi nell'eroina che era.

<< Marinette il mio potere di cura è momentaneo. Adesso vado a prendere una rosa, tu conservala per sicurezza. Non so quanto duri la mia cura, e i poteri di Roojee sono un totale mistero anche per lei >>

Marinette sospirò alzandosi.

<< Non ti preoccupare. È sufficiente che Tikki si svegli e mi dica cos'abbia, anche se durasse un giorno, mi basta questo. Se Tikki riesce a dirmi la cura esatta sarà fatta >>

Disse con eccitazione Marinette.

<< Per la rosa ci penso io, non vorrei entrassi e uscissi continuamente da casa mia, ho paura che ti possano vedere il che renderebbe tutto alquanto sospetto >>

Avvisò la corvina guardando verso il soffitto di camera sua e la porta che dava accesso al suo balcone, lo stesso da dove entrambe sono cascate, a quel ricordo che era avvenuto un instante prima, a Marinette venne da ridere che t/n si fece interrogativa.

<< No è che mi sorprende come una persona possa essere sbadata e più impulsiva di me >>

<< Hey! >>

Esclamò t/n sollevando lievemente i gomiti e aprendo i palmi delle mani per l'inadeguatezza ironica di Marinette.

<< Sto scherzando! E guarda che sei te che hai avuto un atterraggio morbido >>

La corvina non aveva per niente torto che stavolta era t/n che si fece scappare una risata.

<< Ah vedi chi ride adesso >>

Puntualizzò Marinette alzando le sopracciglia e puntando l'indice parallelamente alla sua tempia. La corvina la salutò velocemente e le riferì che ci avrebbe messo giusto un istante. T/n rimase in piedi, immobile, con la testa che tentava di ricordarsi qualcosa di inerente ai suoi poteri. Quando se ne ricordò lasciò un respiro suonante dalla sorpresa.

<< Cavolo.. ma la rosa potevo crearla io >>

Iniziò a picchiettarsi la testa con il polso della mano, non ci credeva di aver dimenticato un particolare talmente importante da star facendo perdere tempo alla mitica Ladybug.

<< Vado un attimo a prendere i panni di Marinette >>

Appena t/n sentì dei passi rumorosi per le scale e udì la voce della madre della sua compagna di classe, le si alzarono le spalle dal panico e trattenendo il respiro, gli occhi vagavano qua e là in cerca di un nascondiglio e mentre lei era in mezzo al panico, Marinette si stava godendo la brezza notturna di Parigi. Con l'arrivo della stagione fredda faceva buio sempre prima, la brezza della notte le donava una calma e una consuetudine unica tale da farle riflettere su quanti errori aveva commesso. Lei era cosciente del fatto che Tikki la vedeva diversa da più di quattro mesi, dato che durante gli attacchi di Papillon cominciava già a farsi dei riposini che a mano a mano diventavano sempre più lunghi.

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