Capitolo 2

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"Più veloce!", dice Maggie con la voce spezzata mentre la mano di Najwa si muove dentro ai suoi slip al ritmo che ormai ha imparato a conoscere.

"Más! Non abbiamo molto tempo.", supplica ancora la biondina.

Najwa vorrebbe alzare gli occhi al cielo. Sempre così dannatamente impaziente.
Ma la verità è che Maggie ha ragione. Hanno esattamente dieci minuti prima che l'appuntamento con i loro avvocati abbia inizio, e quello che stanno facendo è sbagliato.
Si sono lasciate.

E allora perché tornano sempre l'una dall'altra?

Ogni volta si promettono che sarà l'ultima, che non lo faranno mai più.
Ogni volta infrangono quella promessa.
Ma non fanno l'amore. Non più. Quello è solo sesso.
È un modo per rilasciare la tensione accumulata da quel turbine di emozioni da cui si sentono investite ogni volta che loro strade si incrociano.

La prima volta è successa a casa di Maggie. Najwa era passata da lei per lasciarle alcune lettere che, nonostante la separazione, ancora venivano recapitate a casa sua.

Casa loro.

All'inizio si era calato un silenzio imbarazzante tra di loro. Najwa non sapeva che dire e se di solito la presenza di Letitia dava loro un scusa per iniziare una conversazione, quel giorno con la bambina ancora all'asilo, l'unica cosa che sembrava funzionare era fissare un punto indefinito della casa.
Maggie guardava fuori dalla finestra e Najwa sembrava trovare il soffitto bianco improvvisamente molto interessante.

Poi, però, avevano fatto l'errore di guardarsi negli occhi. Erano entrambe così infelici che per un secondo avevano pensato che forse non sarebbe stata una cattiva idea riavere un assaggio di ciò che avevano quando le cose andavano bene.
Najwa si era avvicinata a lei senza rifletterci troppo. Maggie non si era tirata indietro.
Il primo bacio dopo la separazione aveva il sapore di tutto quel dolore che entrambe provavano, ma era anche una boccata d'aria fresca.

Erano di nuovo Najwa e Maggie.

Dieci minuti dopo erano in camera da letto. Maggie sdraiata a pancia in su con Najwa tra le sue gambe.
Non avevano parlato.
Ne durante ne dopo.
Non avrebbero saputo come definire quella situazione. Dopotutto non sarebbe dovuto succedere mai più. Era stato solo un momento di nostalgia, di debolezza.

Ma la verità è che non era vero.

Ora si ritrovano in un parcheggio sotterraneo, nella macchina di Najwa, una in braccio all'altra e ancora una volta il loro mondo è sottosopra. È sbagliato ed è giusto.

Squilla il telefono.
Najwa si ferma e Maggie non ha ancora raggiunto l'orgasmo.

Stavolta era vicina, maledizione!

Estrae il telefono dalla tasca.
Chiamata in entrata da: Avv. García

Dovrebbe averlo già raggiunto a quell'ora, ma no, lei è troppo impegnata a far venire la sua ex moglie sul retro della sua macchina.
Ora non solo è in ritardo, ma nemmeno ha concluso con Maggie.

La biondina si sposta di lato sedendosi accanto a lei mentre si sistema velocemente i pantaloni e riallaccia la camicetta.

"Devi andare?", chiede.
Nel suo tono di voce non c'è rabbia, nemmeno frustrazione. Sembra solo dispiaciuta di vederla andare via.

"Il mio avvocato mi aspetta. E sicuramente anche il tuo solo che tu sei stata più intelligente e hai lasciato il telefono in modalità silenziosa.", dice Najwa scherzando cercando di cancellare l'improvviso imbarazzo che le coglie ogni volta che la realtà piomba di nuovo su di loro.

Maggie sorride.
Il sorriso che l'ha fatta innamorare. Lo stesso sorriso che ora riesce a vedere solo raramente e solo quando anche la loro bambina è presente.

"Ora salgo. Aspetta qualche minuto prima di scendere dalla macchina."

Sia mai che qualcuno scopra che c'è ancora qualcosa tra loro!

Maggie annuisce.
Sta quasi per allungarsi verso di lei per darle un bacio sulle labbra come da abitudine, quando vede Najwa scendere e chiudere la portiera dietro di sé senza aggiungere altro.
Non c'è nemmeno bisogno che lo dica di nuovo.

"Non succederà mai più."

Mai più fino alla prossima volta.

Lascia trascorrere poco meno di dieci minuti poi scende dall'auto e cammina a passo spedito verso l'uscita del parcheggio sotterraneo.
Quando sbuca fuori dalla porta di vetro ad aspettarla ci sono i fottuti giornalisti che da mesi non le danno tregua.

Lei e Najwa non hanno mai confermato nulla riguardo al loro divorzio, ma nemmeno smentito.
Semplicemente hanno smesso per l'ennesima volta di comunicare sia nella vita reale che sui social.
Hanno partecipato ad un paio di eventi separatamente ed è proprio questo che ha scatenato i primi rumor.
Dal giorno del matrimonio hanno sempre partecipato ad ogni gala, festa o premiere insieme, anche quando non era per forza necessaria la presenza di una o dell'altra.
Poi all'improvviso più nulla.
Da settembre Najwa viaggia da sola per lavoro e Maggie si presenta agli eventi solo con i suoi collaboratori o occasionalmente con delle amiche, ma della moglie neanche l'ombra.

Se all'inizio poteva sembrare un caso, ora qualcuno inizia a vederci uno schema e si sa, i giornalisti fiutano gli scandali a chilometri di distanza.
È da un paio di mesi che ovunque vadano, loro compaiono dal nulla facendo domande.
Najwa è più brava di lei a gestirli. Non si tradisce mai.
Non come lei che molto spesso fatica a nascondere le emozioni.
Per sua fortuna le sue doti recitative le tornano utili. Deve solo recitare la sua parte e tutto ciò che quei giornalisti pensano di sapere resterà un semplice pettegolezzo.

Spinge il pesante portone dell'edificio dove avvengono le sedute con i loro consulenti legali. È una sorta di terra neutrale. Non è l'ufficio dell'avvocato e nemmeno il tribunale. È solo una stanza pressoché spoglia con un tavolo lungo e rettangolare al centro con una decina di sedie tutto intorno.
Si siedono una di fronte all'altra e iniziano a discutere chi debba tenere cosa, gli orari di visita della bambina e mille altre cose di cui mai avrebbero pensato di dover parlare.

Quando entra in quella stanza, Najwa è già comodamente seduta all'altro capo del tavolo accanto al suo avvocato. Ha l'espressione rilassata, quasi non la toccasse minimamente la ragione per cui sono lì.

In realtà, Maggie la conosce abbastanza da sapere che quella è solo una facciata. Odia quelle sedute tanto quanto lei. Odia dover parlare di un futuro in cui sua moglie non sarà presenta nella sua vita quotidiana.

Alza lo sguardo quando la vede arrivare.
"Hola, rubia! Sei in ritardo...che c'è, si è rotta la macchina per caso?" , ride compiaciuta di una "battuta" che fortunatamente solo loro due possono capire.

"No, la macchina è a posto. Sono solo stata trattenuta.", ribatte Maggie prontamente.

Gli avvocati ignorano quello scambio di parole. In fondo sono solo due donne sull'orlo di un divorzio, non è strano vedere due ex coniugi bisticciare tra loro come ragazzini.

Va a sedersi accanto al suo avvocato che le riassume brevemente i punti cruciali su cui dovranno soffermarsi per quella giornata.
Altre questioni di cui preferirebbe non parlare, ma il divorzio lo impone.

L'incontro dura poco più di un'ora.
Un'altra ora infinita in cui silenziosamente si chiedono entrambe come sia possibilmente essere giunte fino a quel punto.
L'unica spiegazione è che l'amore sembra essere finito. O forse no. Forse, molto semplicemente, è finito il loro tempo insieme.
Forse è arrivato il momento di prendere strade separate e accettare il fatto che non sempre l'amore dura per sempre e che un figlio molto spesso non è abbastanza per tenere in piedi un matrimonio.

———
Hola!
Volevo aspettare stasera per pubblicare ma è un così bel sabato pomeriggio per piangere per Najwa e Maggie quindi 😎 poi ammettiamolo sarebbero la classica coppia che si separa ma continua a 🎺 perché non c'è nessuno di meglio.

baci,

Debs

Back to you (Sequel di Somewhere only we know)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora