Back to you (Sequel di Somewhere only we know)

Capitolo 8

Sei anni di matrimonio che si concludono con una fottuta firma su un paio di fogli bianchi. È questo che Maggie non riesce a sopportare. Questo e il fatto che Najwa abbia preso la decisione per entrambe, sin dall'inizio.
Non le ha dato modo di parlarne, né oggi né quel giorno che ha preso le sue cose e se n'è andata di casa.

É stufa.

Stufa di dover sottostare ai cambiamenti d'umore di Najwa che un giorno la ama e quello dopo le fa inviare i documenti del divorzio già firmati.

Conoscendola lo sta facendo solo per ripicca, per essere stata rifiutata il giorno di San Valentino.

Il giorno del suo compleanno.

Lei e il suo fottuto orgoglio che le offusca la mente ogni volta che qualcuno la mette in discussione.

Senza pensarci due volte, Maggie infila un paio di jeans e una t-shirt scelta completamente a caso dall'armadio prima di volare fuori da casa sua diretta verso casa di Imma. É così arrabbiata con Najwa che nemmeno i capricci di Letitia riescono a toccarla. Infatti, la fa sedere sul suo seggiolino e ignora le sue lacrime (anche se fa male).

Anche davanti a scuola non si trattiene a lungo come fa di solito. Lascia che l'insegnante prenda la manina di sua figlia per accompagnarla in classe. Saluta la piccola che continua a voltarsi per guardarla con gli occhi pieni di lacrime.

Per un secondo vacilla. Vorrebbe riprendersela e portarla a casa, ma non può.

Non può e non vuole. Deve assolutamente lasciarla lì e andare da Najwa. Se ha deciso che il loro matrimonio deve finire oggi, allora che abbia il coraggio di dirglielo in faccia.

Quando parcheggia davanti a casa di sua moglie - "Siamo ancora sposate finché lo dico io." - si morde il labbro inferiore, torturandolo a tal punto che le si strappa una pellicina.

Non è nervosa perché deve vederla.

É arrabbiata.

E quando è arrabbiata solitamente le cose vanno in due modi: o urla tutto ciò che ha dentro in faccia a Najwa fino a quando non inizia a piangere, oppure -

Oppure fanno sesso.

Tanto sesso.

Fino a quando non sono sfinite e non c'è più spazio per soffermarsi a pensare ai sentimenti.

In questo momento non è sicura di come andranno le cose. Dipende da Najwa.

Ovvio, come sempre tutto dipende da lei.

Alza gli occhi al cielo perché in qualsiasi maledetta situazione è sempre sua moglie ad avere il controllo e mai - mai - lei.

Forse è arrivato il momento di cambiare atteggiamento.

Si avvia verso la porta di casa e per un secondo si chiede se sia il caso di suonare il campanello o se, invece, può semplicemente infilare le sue vecchie chiavi nella serratura.

Opta per la seconda perché quella è ancora casa sua e non importa cosa pensi e dica Najwa.

Gira la chiave e apre.

L'appartamento è silenzioso tranne che per della musica che proviene dal piano superiore. Probabilmente sua moglie si sta preparando per la giornata. Meglio così, tanto non ha intenzione di toglierle troppo tempo.

Sale le scale e il battito del suo cuore accelera. Forse è l'agitazione, o forse è semplicemente quello che lei chiama Effetto Najwa. Quella sensazione che la avvolge ogni volta che Najwa si trova nei paraggi.