Capitolo sedici: rosso seducente

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Arrivaste fuori dalla loro aula e tu, un po' tesa, stringesti forte la mano di Kaneki, in cerca di sicurezza, lui ti guardò e ti sorrise, rassicurandoti. Il primo a varcare la porta fu Osamu, poi Sukuna e, salutando, interpellarono il loro prof:
- "Buongiorno prof! Abbiamo portato una nostra amica per seguire la lezione di matematica, è un problema?"
Entrasti subito dopo Kaneki e notasti il loro prof fissarti con sguardo di sdegno: era un uomo sulla quarantina dal taglio piuttosto giovanile e sguardo serio, vestiva elegante ed era inaspettatamente bassino.
Tu lo salutasti, lui ricambiò, passando poi ad Osamu:
- "Va bene ragazzino, non fate casino però. Muovetevi a sedervi, che siete già in ritardo"
Tu e gli altri vi dirigeste alle sedute più isolate di quella stanza a semicerchio con ampie gradinate; le persone vi fissavano: chi con curiosità nei tuoi confronti, chi con invidia, mentre altri si facevano bellamente i fatti loro, con il quaderno degli appunti già aperto sul banco.
Ti sedesti fra Eren e Kaneki in modo da poter chiedere in caso di dubbi, poi subito dopo la lezione cominciò;
si trattava di matematica 2, ovvero l'argomento che avresti affrontato subito dopo l'esame in preparazione.
Riuscivi a capire qualcosa ma purtroppo la tua mente iniziò a divagare in preda alla noia: pensavi a quanto fosse cambiata la tua vita ultimamente, al fatto che eri passata dall'essere una nerd sfigata a farti quattro bellocci premurosi, poi però un pallino si fissò nella tua testa, come quando Alice insegue il coniglio.
L'ansia: quell'ansia immotivata procurata dal tuo passato, quegli attacchi di panico che ti coglievano alla sprovvista, iniziasti a pensare alla tua famiglia, a tutte le promesse fatte, ai tuoi doveri e alla disciplina a te imposta, iniziasti a pensare che tutto ciò che stavi facendo era sbagliato, che probabilmente saresti stata a breve giudicata, che forse dovevi abbandonare tutto e continuare per la strada che, fino a qualche tempo prima, stavi percorrendo.
Iniziasti a sudare freddo e a sbiancare, il respiro si fece più affannato e le mani cominciarono a tremarti; Eren se ne accorse subito e cercò di attirare la tua attenzione, afferrandoti la mano dal dorso:
- "Aurora, stai bene?" chiese sottovoce, preoccupato
- "Non proprio..." risposi, con fiato corto.
Eren preferì non dire nulla, semplicemente prese un pacchetto di mentos dal suo zaino e te ne porse una, cercando di tranquillizzarti. Tu lo guardasti e accettasti senza troppe esitazioni, portando la caramella alle tue labbra secche per poi ingurgitarla.
Guardasti Eren e lo ringraziasti con il solo labiale per poi tornare a fissare lo spazio dritto davanti a te, cercando di calmarti.
Ripresi a seguire la lezione poco dopo la crisi di panico che, piano piano, stava scemando, grazie al pensiero di Eren, cercando di concentrarti e capirci qualcosa, così fino al termine.
Una volta finita la lezione e dopo esserti totalmente calmata, proposi ai ragazzi di fare a cambio, invitandoli a venire con te in aula, dove avresti tenuto la lezione di chimica biologica.
Tutti quanti accettarono, incuriositi da quella materia tanto stramba quanto complessa; scese le scale e vi avviaste verso l'uscita; mentre conversavi con Kaneki di quello che avevi imparato, un ragazzo corse di fianco a te, colpendoti e facendoti cadere a terra: aveva dei bellissimi capelli rossi e due enormi occhi blu, la pelle candida come la neve e le labbra carnose, rosate.
Era a dir poco stupendo e il suo sguardo innocente ti folgorò. Sentisti un brivido lungo il tuo corpo dall'eccitazione ma subito dopo un'aura pesante si palesò alle tue spalle.
Sukuna si chinò verso di te, premuroso, chiedendoti se ti fossi fatta male:
- "Tutto bene Aurora?" chiese, per poi guardare male l'altro ragazzo
- "Si tranquillo, sto bene" risposi, distogliendo lo sguardo dal rosso
- "Scusami! Stai bene? Non volevo farti cadere, è che vado di fretta" disse l'altro ragazzo, porgendoti lo zaino che ti era caduto da dosso
- "T-tranquillo, può capitare" risposi, arrossendo.
Eren si avvicinò al ragazzo, fissandolo dall'alto verso il basso:
- "Tartaglia, levati dal cazzo" disse, con tono rauco
- "Ehi Eren, come siamo scontrosi, credi che lo abbia fatto apposta?" rispose Tartaglia, sorridendo
- "Oi, lo sappiamo come sei fatto" disse Sukuna intromettendosi "lascia stare Aurora" affermò con decisione, per poi avvicinare il suo largo torace a quello del pel di carota, con fare minaccioso
- "Aurora? Che bel nome! Sei la fidanzata di Sukuna?" chiese, ignorandolo
- "Avete finito?" domandò Osamu, fissando tutti quanti con sguardo serio "avete finito con questo siparietto? Ci stanno guardando tutti! Muovetevi!".
Kaneki si avvicinò a te premurosamente, senza smettere di controllare Tartaglia con la coda dell'occhio, per poi aiutarti ad alzarti.
Tartaglia a sua volta si avvicinò e, con tono gentile, ti sorrise, per poi sporgersi in avanti, cercando di colmare il divario di altezza che si poneva tra di voi:
- "Mi dispiace per quanto è accaduto, ecco... tieni!" disse, porgendoti un fogliettino "quando vorrai farti offrire un caffè, sai dove trovarmi" concluse, per poi allontanarsi, salutandoti con la mano.
Tu rimasi ad osservarlo mentre se ne andava, senza ribattere o senza averlo salutato a tua volta, poi sentisti una mano afferrarti la spalla sinistra da dietro:
- "Butta quel foglietto" disse Sukuna, con un tono di voce piuttosto minaccioso
- "Ti ha lasciato il numero?" chiese Osamu, visibilmente alterato
- "Che figlio di puttana!" aggiunse Eren, sbuffando nervosamente
- "Ragazzi, calmi!" esclamò Kaneki, cercando di spezzare la tensione "iniziamo a dirigerci verso l'aula di Aurora, non voglio instaurare un siparietto drammatico qui in corridoio"
- "Ha ragione, andiamo, forza!" disse Osamu, dando man forte al bianco "Aurora, davanti! Facci strada!".
Deglutisti per l'ansia, mettendoti a capofila e facendo strada. In quei momenti nessuno fiatò, potevi sentire solo i rumori dei passi pesanti dei ragazzi e l'ansia ti assalì, pensavi di essere in torto, di aver sbagliato in qualche cosa o di aver mancato di rispetto senza rendertene conto.
- "Aurora" disse Kaneki, camminando al tuo passo e raggiungendoti "cosa hai intenzione di fare con quel bigliettino?" domandò in modo calmo e gentile
- "In che senso scusa?" chiesi, in preda al panico e confusa
- "Hai intenzione di scrivergli?" domandò Eren da dietro, alzando la voce
- "Perché dovrei?!" risposi, guardandolo con la coda dell'occhio
- "Tutte le ragazze vengono attratte dal suo essere gentile e dal suo faccino dolce" rispose Osamu intromettendosi, con fare piuttosto arrogante
- "Ok, posso capire, ma io non sono tutte!" esclamasti irritata, girandoti verso di lui e guardandolo, mentre continuavi a camminare "e poi mi pare che stiate un po' esagerando. Non l'ho chiesto io il numero!" dissi, alzando la voce
- "Ho visto come la guardavi Aurora, mi pare che avessimo un patto" disse Sukuna, senza perdere le staffe "e poi potevi tranquillamente ignorarlo e rifiutare il suo numero invece di rimanere lì imbambolata a fissarlo" .
Capisti che ciò a cui stavi assistendo era una semplice scenata di gelosia, decisi quindi di prendere il biglietto e stracciarlo, per poi correre al primo cestino disponibile e gettarlo via.
- "Va bene così? Se non vi fidate!" urlasti contro i ragazzi, con voce tremolate;
Osamu sorrise, poi poggiò una mano sulla spalla di Sukuna, come per tranquillizzarlo e camminò verso di te, avvicinandosi così tanto da poter permetterti di sentire il suo odore:
- "Siamo gelosi e possessivi, appartieni a noi, dovresti saperlo, ma non è solo questo... il fatto è che noi temiamo per la tua incolumità. Quel ragazzo... è una serpe dai colori sgargianti e col peggior veleno. Per quanto mi riguarda, io mi fido di te, ti chiedo solo di non cascare nella sua trappola... ne va della tua salvezza e anche del nostro orgoglio. Se quattro uomini non posso difenderti, allora tanto vale che spariscano" concluse poi mettendo una mano sul tuo viso.
Rimasi a guardarlo sbalordita per qualche secondo, per poi fissare gli altri dietro:
- "Ma... ragazzi! State tranquilli! Non ho intenzione di aver nulla a che fare con Tartaglia e poi... io ho già voi!".
Dopo qualche attimo i loro volti cambiarono e su ognuno di loro spuntò un sorriso, si avvicinarono ed iniziarono a pizzicarti o baciarti, un po' per prenderti in giro, un po' per ringraziarti, in modo tenero e simpatico.
- "Allora ci avviamo? Non voglio fare ritardo a lezione!" esclamasti, per poi tirare Osamu e Sukuna dalle braccia, correndo nel corridoio.
Tutti e quattro vi dirigeste verso la tua aula, in modo più sereno e tranquillo rispetto a prima, ridendo e scherzando sull'accaduto cercando di non pensarci più ma, purtroppo, faticavi a toglierti dalla mente l'immagine di quei due occhi blu fissarti con tale stupore. 

2DHarem: Osamu, Eren, Kaneki, Sukuna x Reader // PUBBLICAZIONE ANNULLATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora