Capitolo sei: rimembranze e peccati

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La mattina seguente Sukuna venne a svegliarci sbattendo la porta della camera e urlando:
- "Yo, piccioncini... svegliatevi! Sono le dieci del mattino, è tempo di andare"
Io e Osamu, ancora abbracciati, aprimmo gli occhi, infastiditi dalle sue urla; confusa con il post-sbornia, iniziasti a guardarti attorno cercando di ricordare dove ti trovassi poi, dopo aver fatto mente locale, ti girasti verso Osamu e lo vidi fisso su di te, sorridente.
- "Buongiorno..." dissi, un po' intimidita
- "Buongiorno Aurora" rispose, sicuro di sé "ti vedo molto più tesa di ieri sera..." continuò
- "L'effetto dell'alcol e l'euforia sono spariti, ora ritorno ad essere la tipica ragazza introversa e fredda di sempre..." risposi, per poi ridere
- "Beh, con me non devi esserlo" disse, per poi mettersi seduto sul letto.
Non riuscivi a togliergli gli occhi di dosso, entrambi eravate ancora nudi e lui aveva un fascino spettacolare.
- "Beh?! Ci muoviamo? Marco ha già sistemato i piani superiori, gli manca solo la taverna, dobbiamo sgomberare! Muovetevi!" urlò Sukuna, per poi chiudere la porta della camera, sbattendola.
Ti sedesti anche tu sul letto, coprendoti il seno con la coperta, poi ti rivolsi a Osamu:
- "Osamu, ascolta..." ma lui ti interruppe
- "Perché ti stai coprendo? Dopo quello che è successo ieri sera non dovresti vergognarti" disse, ridendo
- "Proprio di quello vorrei parlarti, io non... non so perché l'ho fatto... cioè...! Volevo farlo, ma sinceramente nemmeno io so cosa ci sia dietro a quello che è successo... capisci? Non so... che sentimenti possano avermi spinta a quello..."
- "Mi stai chiedendo se è stata una cosa da una notte e basta o se possa nascere qualche legame di qualsiasi tipo?" disse Osamu, con tono serio
- "Beh... sì... circa..." risposi, un po' assoggettata
- "Aurora, ti dirò, tra me e te può esserci qualsiasi cosa tu voglia" mi guardò, poi mi diede un bacio sulle labbra e si alzò per rivestirsi.
Tu rimasi a guardarlo confusa per qualche attimo, per poi girarti e rivestirti a tua volta, senza alcuna parola da ridire.
- "Allora, siete pronti?" urlò di nuovo Sukuna da fuori la stanza, per poi riaprire la porta con forza
- "Io si, dammi solo il tempo di allacciare le scarpe. Tu Aurora? Ti riaccompagnammo a casa"
- "Oh, ma no, tranquilli, devo ancora mettermi le calze, gli stivaletti e la cintura, andate senza di me, tornerò da sola" risposi, guardando entrambi i ragazzi
- "Sicura?" chiese Osamu
- "Guarda che siamo di strada anche noi, non ci cambia nulla aspettarti cinque minuti" aggiunse Sukuna
- "Ma no, tranquilli, tanto prima vado un attimo in bagno a darmi una sistemata" risposi.
La verità è che volevi del tempo per te, da passare da sola.
Entrambi ti fissarono poi Osamu si avvicinò e si chinò verso di te:
- "Va bene allora. Ci sentiamo, ok?" mise una mano dietro la tua testa e ti diede un bacio sulla fronte
- "Sì... ciao..."
Osamu si alzò e se ne andò
- "Beh, ci vediamo, grazie per la serata, ti saluto gli altri" disse Sukuna, per poi andarsene a sua volta, richiudendo la porta, senza nemmeno darti il tempo di rispondergli.
Passasti una quindicina di minuti a fissare le pareti della stanza e, una volta finito di rivestirti, ti diressi verso il bagno per sistemarti un po' il trucco ed i capelli, poi in sala, in cerca della tua borsa, contenete documenti e cellulare. Eri piena di notifiche, chiamate perse e messaggi delle altre:
"Dove sei?", "Tra quanto torni?", "Che fine hai fatto?", "Ti aspettiamo a casa, devi raccontarci tutto!" recitavano i messaggi, e le nove chiamate perse di Eleonora ti preoccuparono.
Andasti al piano di sopra e incontrasti Marco:
- "Ciao Marco..."
- "Ciao Aurora! Com'è andata la serata?" chiese, mentre spazzava per terra
- "Bene, mi sono divertita... anche se sono stanca morta. Per fortuna è sabato!"
- "Ah ah, già! Beh, allora la prossima volta ti inviterò. Mi dispiace non esserti venuta a trovare, ero impegnato... spero che i ragazzi ti abbiano trattata bene"
- "Oh ma tranquillo! Comunque sì, sono persone divertenti!"
- "Ne sono felice dai!"
Gli sorrisi, poi guardasti l'orologio, faceva la 10.25 del mattino:
- "Marco, vado. Tra cinque minuti passa il treno. Ci vediamo, ciao!"
- "Va bene e grazie! Ciao!"
Corsi fuori dall'abitazione e ti trascinasti faticosamente sui tacchi pur di arrivare alla fermata in tempo.
Una volta salita in treno, decisi di ascoltare della musica con le cuffiette, ma non potevi fare a meno di pensare alla notte passata: "Perché mi sento così... in colpa?" pensasti.
I pensieri turbinavano nella tua mente, pensavi ad Osamu, alla scopata che avete avuto, a quello che ti aveva detto la stessa mattina, ai ragazzi, a quanto fossero tutti e quattro belli e simpatici, ma pensavi anche a quanto ti sentivi sporca.
Una volta giunta a destinazione ti incamminasti verso casa, sempre immersa nei pensieri; dopo cinque minuti arrivasti al tuo dormitorio e salisti in casa, ma una sorpresa ti attendeva: aperta la porta, trovasti le ragazze sedute al tavolo della cucina, ad aspettarti.
- "Raccontaci tutto, subito!" urlò Eleonora
- "Che fine avevi fatto? Senza nemmeno avvisarci..." disse Giulia
- "Auri tu hai sicuramente qualcosa da dirci!" ridacchiò Marika
- "Ti prego dimmi che non hai fatto cazzate!" aggiunse Valeria
Tutte e quattro ti saltarono addosso, eccitate e curiose di sapere della tua nottata:
- "Calme ragazze... calme. Vi dirò tutto, a patto che prima mi diciate che avete fatto voi"
Si guardarono tutte e quattro tra di loro:
- "Io e Giulia siamo state con le nostre amiche, poi abbiamo scopato nel garage" disse Eleonora
Scoppiaste tutte a ridere, poi chiesi a Valeria e Marika com'era andata la serata con i loro boys
- "A dire il vero... Auri... abbiamo una cosa da dirti io e Marika. All'inizio non ci fidavamo per via dei pregiudizi che ha la gente ma poi, parlando con Eleonora e Giulia, ci siamo rassicurate..." disse Valeria
- "In realtà quelli di ieri non erano i "nostri Boys" ma una coppia gay e... io e Valeria siamo fidanzate, da circa 6 mesi"
Tu le fissasti per qualche attimo, sbalordita, poi tornasti in te:
- "Beh, tranquille, a me non interessa se la vostra passione è leccare fighe, basta che non mi caghiate il cazzo, lo sapete no?"
Entrambe scoppiarono a ridere, per poi abbracciarsi e mi ringraziarono. Tu sorrisi.
- "Beh ma quindi? Ci spieghi o no?" urlò Eleonora
- "Va bene, iniziate a sedervi, sarà una lunga storia" dissi, sospirando
Dopo un quarto d'ora finisti di raccontare e gli sguardi delle ragazze parlavano da soli: tutte iniziarono ad urlare, esultare e fare versi strani, poi ti si scagliarono addosso per abbracciarti e pizzicarti.
- "Auro ti prego dimmi che hai il numero di Osamu!" disse Giulia, estasiata
- "Sei una pervertita!!" urlò Valeria
- "Vai Auro scopateli tutti!" replicò Eleonora, urlando
- "Hai delle foto di questi?" continuò Marika
- "Ragazze, calme, calme! Non ho il numero di nessuno!"
Proprio in quel momento il tuo cellulare si accese per via di un messaggio; lo presi, lo sbloccasti e apristi WhatsApp. Guardasti le altre, per poi dire:
- "Parli del diavolo... mi ha scritto Osamu, dice "Ciao Aurora, sono Osamu. Sei arrivata a casa? La scorsa notte mi sono permesso di prendere il tuo numero, io e gli altri ragazzi abbiamo una chat di gruppo, ti aggiungo, così possiamo anche coordinarci per LoL, in più, possiamo rimanere in contatto così, se ti va...""
Le ragazze ti fissarono, tutte e quattro con sguardo malandrino:
- "Auro, stacci, te li fai tutti" disse Eleonora
- "Hm, non lo so" risposi, un po' incerta "va beh, intanto gli rispondo"
Risposi Osamu, dando il tuo nickname di LoL e accettando il suo invito.
- "Ma, Auri? Hai usato il preservativo?" chiese Valeria con fare sospetto
- "Eh eh... no." Risposi, volgendo lo sguardo verso il basso
- "Ma sei stupida?" replicò Giulia "mi raccomando dalla prossima volta usalo!" aggiunse, per poi darti una botta sulla nuca
- "Sì, tranquilla, non preoccuparti. Ora, se posso, vorrei andarmi a stendere. Ci vediamo" ti alzasti dalla sedia e ti diressi in camera tua, mentre tutte le altre ti salutavano.
Entrata in camera tua, appoggiasti la schiena alla porta e ti lasciasti cadere, per poi scoppiare in lacrime:
i sentimenti che provavi erano contrastanti, eri soddisfatta della serata, ma ti sentivi in colpa, non volevi iniziare a provare sentimenti per qualcuno dopo la tua ultima relazione di tre anni, ma non volevi nemmeno avere solo sesso ma al contempo lo volevi.
Eri confusa e stanca e i tuoi rivanghi del passato, nelle relazioni passate, peggiorarono solo la situazione. Iniziasti a pensare alle delusioni amorose che hai subito, alle corna, al bullismo interiorizzato, alle litigate coi genitori del tuo partner.
La tua mente entrò in un loop temporale fatto di amarezza e delusioni: ti eri ripromessa di non affezionarti a nessuno, ti eri ripromessa di non cercare nessuno, né di avere rapporti con nessun ragazzo potesse interessarti anche a livello fisico ma era anche vero che avevi la necessità di sfogare i tuoi istinti.
Ti conoscevi abbastanza a fondo da sapere che poi le tue voglie si sarebbero trasformate in una dipendenza d'affetto che, all'inizio, ti imprigionava, per poi annoiarti e portarti a chiudere con la persona interessata.
Ti eri stufata di essere così, di deludere te stessa e gli altri, ti eri anche ripromessa di cambiare questo tuo lato del carattere, ma ancora non ci eri riuscita.
Stanca, col viso ricoperto di lacrime e un mal di testa assordante, decisi di appoggiarti al letto, ed in fine crollasti, addormentandoti profondamente.

2DHarem: Osamu, Eren, Kaneki, Sukuna x Reader // PUBBLICAZIONE ANNULLATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora