Capitolo 4

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POV'S MADH

Il fatto di essere nella stessa camera è stupendo!

"Straw! Che fai?"

"Chiamo la mia ragazza, Federica"

Annuisco mentre bevo un po' d'acqua. Sono quasi nudo ho solo un asciugamano che mi circonda la vita ed un altro è attorno al collo quando realizzo che Straw non è omosessuale come me. Sputo l'acqua, come nelle scene dei film e lo guardo con occhi e bocca spalancati.

"Che c'é?" Domanda notando la mia espressione turbata.

POV'S LORENZO

Sono in camera con Madh e ne sono molto felice. Gli ho appena detto che sto chiamando Federica, la mia ragazza, e la sua espressione sembra quella di qualcuno turbato.

"Che c'é?" Chiedo incuriosito.

"Nulla è che..." inizia a dire. Lo incito con lo sguardo "...non mi aspettavo fossi fidanzato, nulla più"

"Ahahaha lo so, non sembro il tipo da relazione seria, ma è già un anno che ci sto assieme"

"Sei innamorato?" Questa domanda la odio.

"Non lo so, credo di si"

"Ah... ma non ha senso stare con qualcuno che semplicemente credi di amare"

"Lo so, ma non sono proprio uno che dice le cose tanto per dirle, io devo credere in quello che dico"

"Allora vuol dire che non ci credi"

"Nono, non fraintendere"

Annuisce e torna in bagno.

"Madh, io vado a fare un giro se non ti spiace"

"Vai pure" nella sua voce c'è qualcosa di strano, sembra nasale.

"Tutto bene?"

"Si si" non sono sicuro che stia bene, ma ho bisogno di uscire e la voglia di chiamare Federica mi è già passata.

Metto la giacca ed esco. In tasca ho il telefono e le cuffie collegate ad esso raggiungono le mie orecchie e mi accompagnano in questi passi lenti ma decisi, anche se non so dove io stia andando, spero di non perdermi. Ascolto Tiziano Ferro, il suo modo di cantare è molto particolare e le parole che dice mi piacciono molto perché riesce a dare loro un senso quasi perfetto oserei.

Un po' mi manca l'aria che tirava
O semplicemente la tua bianca schiena
Nanananana
E quell'orologio non girava
Stava fermo da mattina a sera
Come me lui ti fissava...

Dopo non molto sono in un parco da solo e mi metto a cantare.

"Si lo ammetto un po' ti penso
Ma mi scanso
Non mi tocchi più!
Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare
Credere di stare bene mentre è inverno e te
Togli le tue mani calde
Non mi abbracci e ripeti che son grande
Ti ricordi che rivivo in tan" vengo interrotto dall'urto contro una ragazza. La guardo bene e vedo che piange.

Le cuffie sono cadute e sento i suoi singhiozzi. Mi sussurra uno "scusa" e poi corre via con le mani che le coprono il viso. Recupero dal pavimento il telefono e lo ripongo in tasca assieme alle cuffie. Decido di correre dietro a quella giovane con il cappuccio e la musica nelle orecchie.

Grazie delle 440 visualizzazioni, sono un mini-traguardo

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Solo io e te, niente di più.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora