Non sta ridendo, e neanche io, non più. Nessuno dei due dice niente, ma riesco a sentirlo, sento il suo respiro, forse sta piangendo, o sta cercando di non farlo, come me. Forse sta cercando qualcosa da dire, come me.
Stacco il telefono la chiamata. Ma Lou mi scrive subito.
L: Harry...
H: Scusami, non sapevo cosa dire, volevo solo sentirti
L: Che senso ha tutto questo?
H: Non lo so Lou, non so cosa dirti
L: Qualsiasi cosa Harry, dimmi qualsiasi cosa
H: Si sono invertiti i ruoli? Sono sempre stato io a pregarti di dirmi qualcosa
L: Ora sono io che ne ho bisogno
H: Tu non mi hai detto quello che volevo, perché dovrei farlo ora io?
L: Perché devo sapere che non ho fatto l'ennesima cazzata Harry. Devo sapere che tutto quello che ho fatto sia servito a qualcosa. Perché non so più cosa fare se pure questo non servirà a riportarti da me.
H: Quindi ammetti che l'hai fatto per me? Questa storia dei tatuaggi, è per me?
L: Ma certo scemo, te l'ho detto
H: Mi hai detto che era per le canzoni che parlano di me, ma le canzoni le hai scritte in passato, io voglio sapere se questo gesto si riferisce al presente
L: Sai che odio doverti spiegare tutto esplicitamente, ma sì è per questo
H: Sai che se mi dici le cose fra le righe non le capisco perché sono paranoico
L: Lo so
H: Quindi dimmelo
L: Siamo tornati al punto in cui sei tu a chiedermi di dirti qualcosa, cazzo sei bravo a rigirare le cose H
H: Parla
E lo vedo scrivere. Starà scrivendo la divina commedia probabilmente perché ci sta mettendo un'eternità.
Ok saranno passati 10 minuti e ancora scrive, ho l'ansia, tanta ansia. Non so se riuscirò a leggere le sue parole, ho troppa paura, troppa, c'è troppo in gioco.
Poi finalmente, dopo interminabili minuti di agonia, lo schermo del mio telefono si illumina.
L: Si Harry, è per te, perché mi manchi, ogni minuto di ogni giorno. Mi chiedo come stai, cosa fai, se stai andando avanti senza di me, senza di noi. Mi chiedo se anche tu ti svegli cercando la mia mano e vai a letto sentendo il battito del mio cuore. E non posso accettare che tutto questo non lo vivrò più. Non posso accettare di non averti nella mia vita, perché mi sento incompleto. Perché non mi sento mai a casa. Non torno a casa da più di un anno Harry. La bussola che ho sul polso mi riporta sempre da te, non posso neanche lavarmi le mani senza ricordarmi che sto vagando nel nulla in attesa di tornare fra le tue braccia. E mi manca il respiro, mi manca tutto, mi manchi tu. E mi faccio schifo per averti perso, per averti lasciato andare. E poi mi chiedo se è giusto così, forse è giusto così, forse devo restare in disparte a soffrire per lasciarti brillare, per lasciarti vivere la tua vita come meriti. Ma poi leggo quelle stronzate sui giornali, ti vedo passare da una bionda all'altra, ora addirittura dicono che ti sposi, e allora no, smetto di colpevolizzarmi e mettermi da parte, perché vedo che tu non stai comunque vivendo la tua vita con la libertà che meriti, non lo stai facendo. Quindi se continui a vivere fra le sbarre, perché non vivi fra le mie di sbarre? Io non voglio imprigionarti, giuro, ma penso che possiamo essere più liberi insieme, che divisi, perché per me le vere sbarre sono quelle di una vita senza di te. Ed è da un'eternità che ti aspetto, che ti desidero, e non ce la faccio più, sarò anche egoista, ma l'amore è anche un po' egoismo, e io ti amo, ti amo ancora e non credo sarò mai in grado di smettere. Continuavo a guardare le fan art da selezionare, le guardavo e riguardavo, e le uniche ad attirare la mia attenzione erano quelle in cui ci vedevo qualcosa di te. Perché io non sono io senza te. E così non ho voluto sentire la ragione, no, non potevo, non questa volta. Volevo che tu lo sapessi, che lo vedessi con i tuoi occhi che sei parte di me, ancora, sempre. Volevo farti arrivare il mio pensiero, dall'altra parte del mondo, con orari diversi, vite diverse. È stato un disperato tentativo per attirare la tua attenzione, per vedere se hai ancora qualche parola da dedicarmi, qualche minuto del tuo tempo per me. Perché morivo dentro al pensiero che non ti importasse più. Harry, mi manchi, mi manchi da star male, da vomitare, non vederci più dagli occhi mentre ti scrivo questo. Perché è un tentativo disperato, e ti ho già dedicato un intero album, con tanto di lettera. L'ho scritta con il cuore in mano e non è servito a nulla. E ho paura ad espormi così tanto con te di nuovo, perché non so come mi potrei mai rialzare da un altro tuo rifiuto. Ma non posso in cuor mio andare avanti senza sapere di averci provato, ancora una volta, di aver lottato per te. Perché tu ne vali la pena, ne varrai sempre la pena. E tutto il dolore che posso provare non sarà mai nulla paragonato alla gioia di un solo minuto con te. A baciare le tue labbra morbide, a perdermi nei tuoi occhi verdi, a sfiorarti le fossette, che quando ti si apre il sorriso a me si apre il cuore, a tirare delicatamente quei tuoi boccoli ribelli, che tanto ti assomigliano. Ribelli ma delicati e morbidi, e profumati. A fondermi con il tuo corpo, con la tua anima, ancora una volta, e non averne mai abbastanza, mai. Tutto il dolore posso sopportarlo, perché tu mi dai la forza. Anche quando non ci sei, mi dai un motivo per andare avanti. Perché so che forse prima o poi posso incrociare di nuovo il tuo sguardo, non tramite una foto, non un video. Ma i tuoi occhi, contro i miei, noi. A riconoscerci, a nutrirci, curarci, riempirci. So che mi basterebbe un secondo di quegli occhi per colorare di nuovo la mia esistenza, per parlarci senza parole, per dirci tutto, stringerci, a distanza. Come abbiamo sempre fatto, quando non potevamo toccarci, sfiorarci, bastava uno sguardo per appartenerci e per stringerci. E quindi probabilmente penserai che ti sto scrivendo la divina commedia, ma volevo che tu lo sapessi. Probabilmente a voce non sarei stato capace, lo sai che non riesco a parlare così. Ma ripeto, questo è il mio disperato tentativo e quindi che sia disperato fino in fondo. Non mi sono limitato a mettere tutti i tuoi tatuaggi su spotify. No, quello era solo un modo per attirare la tua attenzione. Quello che voglio davvero è poterti avere qui con me. Domani è il tuo compleanno, e io ti ho fatto un regalo. Anche se è un regalo più per me in realtà. Un biglietto per Londra. So che stai lavorando e che avrai sicuramente un sacco di impegni, ma concedimi 24h, solo 24h di normalità fra me e te. Non ti chiedo niente, non voglio farti pensare male. Non ti sto chiedendo di stare insieme come coppia, non mi permetterei. Ti chiedo solo di permettermi di perdermi nei tuoi occhi per un po', di sentire la tua voce, di raccontarmi tutto quello che mi sono perso. Ti chiedo di ascoltarmi per sapere cosa ti sei perso tu. E se è vero che ti manco come dici, allora viviamoci per altre 24h, senza nessuna pretesa. Perché io ovviamente vorrei di più, te l'ho già detto, ma non voglio forzare te, non vorrei mai. Quindi se te la senti, giuro che farò il bravo, te lo prometto. Ma dammi ossigeno Harry, ho bisogno di 24 ore con te. Non rispondermi, non sentirti in dovere di farlo. Domani ti aspetterò all'aeroporto e non voglio sapere se ci sarai o no. Perché così posso almeno sperare in queste ore, posso sperare di incontrare i tuoi occhi domani. Non voglio farti sentire obbligato in nessun modo dicendo così. Solo non voglio che tu mi risponda, non sopporterei un no detto così per messaggio. Preferisco non vederti spuntare all'aeroporto e pensare che tu ci abbia pensato fino all'ultimo, che tu sia stato indeciso, mi farebbe meno male rispetto ad un no secco, deciso e convinto detto ora. Quindi pensaci, ti chiedo solo questo. Always in my heart, your sincerely louis.
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Note autrice (Giada):
Ho pianto scrivendolo, spero di aver reso l'idea almeno un po'!
Al solito se vi è piaciuto lasciate una stellina e qualche commento che mi fa super piacere leggerli :)
Grazie per tutto il supporto, al prossimo capitolo!

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Redeo {L. S.}
FanfictionE se proprio nel momento in cui tutto fila liscio, facesse capolino un amore passato e scombussolasse tutto? Harry si trova a Los Angeles per registrare il suo terzo album e terminare le riprese del suo secondo film, ma non andrà tutto come nei pian...