Storia di due ragazzi

Capitolo 1

CAPITOLO 1

*La signorina McCartney è pregata di venire immediatamente in presidenza* disse una voce all'altoparlante.

Io:"E adesso cosa ho fatto?!" Dissi irritata.

Ally:"Non lo so" rispose la mia migliore amica, in camera con me.

Io:"Anche di lunedì mattina questi stronzi devono disturbare"

Ally:"Già...Vai così almeno senti quello che vogliono e te ne liberi"

Annuii e mi preparai. Salutai la mia compagna di stanza e mi diressi verso la presidenza. La mia camera, la 225, era al secondo piano del dormitorio femminile, mentre la presidenza era al pianoterra. Infatti dovetti camminare un po'. Passando per i corridoi nessuno osò guardarmi negli occhi, avevano tutti timore di me. Questo è l'effetto che io e i miei amici facevamo. Devo dire che ne ero molto orgogliosa! Camminai a testa alta con lo sguardo ribelle, serrando la mascella e pensando a cosa voleva dirmi la direttrice di così urgente. Arrivai ed entrai nell'ufficio della direttrice spalancando la porta.

Preside:"Eccoti! Ti stavamo aspettando" disse tutta sorridente e indicando due signori, una donna e un uomo, e un ragazzo della mia età, credo.

Preside:"Loro i signori Viesi e lui è Il loro figlio Jacopo, che frequenterà i corsi con te"

Guardati attentamente tutti e tre, ma mi soffermai con più attenzione sul ragazzo. Era moro e aveva gli occhi marroni. Era d'avvero molto carino.

Io:"Posso sapere perché mi ha chiamata?"

Preside:"Jacopo farà parte del nostro collegio e vorrei che tu, stando qui da tanto tempo e conoscendo bene il posto, potessi fargli fare un giro e presentarli i tuoi amici, per farlo integrare al meglio!"

Ci pensai un attimo. Già altre volte la direttrice mi chiamò per fare robe simili, ma rifiutavo sempre perché non mi piaceva aver a che fare con i nuovi arrivati. Invece quel giorno accettai, perché quel Jacopo mi attirava molto e volevo conoscerlo.

Io:"Mmm va bene. Andiamo"

Jacopo salutò i suoi, la Preside e uscimmo da quella stanza.

Jacopo:"Come ti chiami?" Mi chiese.

Io:"S-Sophie" risposi imbarazzata.