Anche per sempre se vuoi

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Ormai era troppo tardi e dovetti ritirarmi a casa. I miei già cominciavano a preoccuparsi.
Ecco uno degli aspetti negativi dell'essere figlia unica: i genitori si preoccupano troppo. È ovvio che si preoccupano, hanno un'unica figlia e la vorrebbero tenere al sicuro da tutti i mali del mondo.
In ogni caso... Io e Manu (mi disse di chiamarlo così perché già eravamo entrati in confidenza) ci demmo appuntamento al giorno dopo. Stesso posto, stessa panchina.
Tornata a casa i miei mi tartassarono di domande:
"Giuly, ti sembra l'ora di tornare a casa?" mi domandò papà. Era fuori di sè.

"Ma sono le 9!" risposi io. Ero abbastanza incazzata. Mi sembra ridicolo che per una mezz'oretta di ritardo debba subirmi una stupida ramanzina di un'ora da parte loro... Dovrebbero essere fieri di me, le altre ragazze della mia età stanno fuori fino a tardi, fumano e bevono. Io invece che ho fatto? Sono stata ore su una panchina a parlare con un ragazzo.

"Non importa che sono le 9, devi rispettare il coprifuoco. Che hai fatto fino ad ora?" dal tono di voce anche mamma era arrabbiata, ma non tanto quanto papà.

"Niente, ho fatto amicizia con un ragazzo, ed è simpatico, mi sono divertita oggi insieme a lui"

"Un ragazzo? Quindi tu fai amicizia con gli sconosciuti? Quanti anni ha?"

"Papà, ti ricordo che le amicizie nascono dal nulla. Quando hai fatto amicizia con mamma, la conoscevi già?"

"No..."
"E allora basta. Ho fatto amicizia, niente di che."

Dopo aver mangiato andai in camera mia, presi il telefono e contattai Manu. Mi aveva dato il suo numero per parlare un po' anche di sera tardi.
Gli scrissi solo "a domani..💕", perché dopo la lunga giornata ero un po stanca.
Il giorno dopo mi svegliai, mi preparai e corsi subito al parco. Lui era li, sulla panchina, mi guardò e mi sorrise. Io corsi subito da lui e lo abbracciai, non so perché lo abbia fatto, è raro che io abbracci qualcuno. Subito pensai tra me e me "ma che cazzo fai Giuly? Staccati subito, non essere così appiccicosa!", così smisi di abbracciarlo. Appena lo feci, mi prese la mano e mi tirò con forza verso di se'.

Ci trovammo faccia a faccia, tanto che riuscii a sentire il suo respiro.

Ci guardammo fissi negli occhi, entrambi così seri e così persi l'uno nello sguardo dell'altro.

"Ma che fai? Sei tanto imbranata da cadermi addosso?" disse ridendo.

"E tu che fai? Se volevi continuare ad abbracciarmi bastava dirlo." sorrisi, mi spostai e mi sedetti accanto a lui.

"Si ma non è stata bella la scena? Sembravamo essere in un film d'amore!"
"Si, ammetto che è stato carino il momento."

Restammo assieme per almeno 3 ore a ridere e a scherzare, poi lui dovette andare e dopo cominciò a piovere, così non uscimmo più quella sera, ma continuammo a parlare su WhatsApp.
Il tempo passato a massaggiare con lui passava in fretta come quando eravamo insieme, così in fretta che andammo a dormire all'una di notte. Gli diedi la buonanotte, lui ricambiò e disse:
"Ci sentiamo domani?"
Per me la risposta era ovvia. Ormai nel giro di due giorni, anche se pochi, mi ci ero già affezionata.
"Ovvio, che domande. E dopodomani?"
"E anche per sempre se vuoi eh, tanto io non ho niente da fare. Tu?"
"Neanch'io"
"Perfetto allora"
"A domani."
E andai a dormire sorridendo.

Tanto vinceremo noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora