ii. piedi aggressivi sotto al tavolo

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ii, piedi aggressivi sotto il tavolo












CHIRONE AVEVA INSISTITO PER PARLARNE al mattino, il che era un po' come, Hey, la tua vita è in pericolo mortale. Dormi bene! che di solito non funziona mai. Era difficile addormentarsi, ma quando finalmente Lorelai lo fece, sognò una prigione.

Vide un ragazzo con una tunica Greca e sandali accovacciato da solo in un'enorme stanza di pietra. Il soffitto era aperto al cielo notturno, ma le pareti erano alte sette metri e di marmo lucido, completamente levigate. Sparse per la stanza c'erano casse di legno. Alcune erano spaccate e ribaltate come se fossero state gettate lì dentro. Strumenti di bronzo fuoriuscirono da una bussola- una sega e un mucchio di altre cose che Lorelai non riconosceva.

Il ragazzo si rannicchiò in un angolo, rabbrividendo per il freddo, o forse per la paura. Era schizzato nel fango. Le sue gambe, braccia e viso erano graffiate come se fosse stato trascinato qui insieme alle scatole. Poi le doppie porte di quercia si aprirono gemendo. Due guardie in armatura di bronzo entrarono, tenendosi in mezzo a un vecchio. Lo gettarono a terra in un mucchio malconcio.

'Padre!' Il ragazzo corse da lui.

Il cuore di Lorelai si strinse alla vista. Le vesti dell'uomo erano a brandelli. I suoi capelli erano striati di grigio e la sua barba era lunga e riccia. Il suo naso era stato rotto. Le sue labbra erano insanguinate. Il ragazzo prese tra le braccia la testa del vecchio.

'Cosa ti hanno fatto?' Poi urlò alle guardie, 'vi ammazzo!"

Il ragazzo era coraggioso, non c'è dubbio. Forse era un Grifondoro.

'Oggi non ci sarà nessun omicidio,' disse una voce.

Le guardie si fecero da parte. Dietro di loro c'era un uomo alto in vesti bianche. Portava un sottile cerchietto d'oro in testa. La sua barba era appuntita come una lama di lancia. I suoi occhi brillavano crudelmente. 'Hai aiutato gli Ateniesi a uccidere il mio Minotauro, Dedalo. Hai messo mia figlia contro di me.'

Una scossa scese lungo la spina dorsale di Lorelai.

'L' avete fatto voi stesso, Vostra Maestà,' il vecchio, Dedalo, gracchiò.

Una guardia piantò un calcio nelle costole del vecchio. Gemette in agonia.

'Smettila!' Il ragazzo pianse.

'Ami così tanto il tuo labirinto,' il re disse 'Ho deciso di lasciarti qui. Questo sarà il tuo laboratorio. Fammi nuove meraviglie. Divertimi. Ogni labirinto ha bisogno di un mostro. Sarai mio!'

'Non ti temo,' gemette il vecchio.

Il re sorrise freddamente. Fissò gli occhi sul ragazzo. 'Ma a un uomo importa di suo figlio, eh? Deludimi, vecchio, e la prossima volta che le mie guardie infliggeranno una punizione, sarà su di lui!'

Il re è uscí dalla stanza con le sue guardie e le porte si chiusero sbattendo, lasciando il ragazzo e suo padre soli nell'oscurità.

' Cosa faremo?' gemette il ragazzo. 'Padre, ti uccideranno!'

Il vecchio deglutì a fatica. Cercò di sorridere, ma era uno spettacolo raccapricciante con la sua bocca insanguinata. 'Coraggio, figlio mio.' Alzò lo sguardo verso le stelle. 'Io ... io troverò un modo.'

[1] 𝐆𝐈𝐑𝐋𝐒 𝐋𝐈𝐊𝐄 𝐆𝐈𝐑𝐋𝐒, 𝒂𝒏𝒏𝒂𝒃𝒆𝒕𝒉 𝒄𝒉𝒂𝒔𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora