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Yoongi si mise a sedere in una poltrona con ancora la mano nel petto

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Yoongi si mise a sedere in una poltrona con ancora la mano nel petto. Stringeva tra le dita il tessuto della camicia nera tenendo lo sguardo basso.
Pure Jimin e Namjoon era scossi e scioccati da quello che avevano visto poco fa.
Quando Taehyung e Hoseok apparvero, al posto di avere un momento per abbracciarsi e dirsi cose carine, nessuno aveva avuto intenzione di avvicinarsi ai ragazzi.
Erano diversi dal solito, i loro occhi, i loro corpi non più lisci e puliti, i loro volti non più solari ma spaventosi.
<Uccidetemi> disse dal nulla Yoongi
<Che stai dicendo?> chiese Namjoon non credendo alle sue parole
<Hoseok, Jin, Taehyung e Jungkook, poi? Chi dei tre toccherà adesso? Mi sono rotto il cazzo di questo posto! Cazzo preferisco diventare un mostro come Tae e Hobi che continuare a sentirmi male! Non voglio continuare! Se quello che ha detto Jimin è vero, vi mancherebbe solo un vagone per uscire da questo posto. Quindi basta andate avanti, io rimango qua da solo> spiegò tutto d’un fiato
<Yoongi ma che sta dicendo?! -urlò Jimin- Abbiamo detto che saremmo usciti tutti insieme! Non puoi lasciarti andare ora! Siamo alla fine->
<Cazzo! Tu sei da più tempo qui e non hai capito che non usciremo mai? Sto impazzendo! Non hai visto? Se per caso io non ti avessi preso al volo quando il pavimento è sparito, adesso ci sarebbe Jungkook! L’hai detto pure tu! Un vagone, una prova, un morto! Qui o nel prossimo uno di noi morirà! Jimin smetti di credere che usciremo insieme!> ammise esausto il castano
<Yoongi ha ragione Jimin, non puoi abbandonare adesso. Siamo alla fine. E’ vero forse non riusciremo a finire insieme ma almeno ci abbia provato!> Namjoon gli si posizionò davanti cercando di farlo ragionare
<Volete proseguire? Bene quello è il prossimo vagone, nessuno dei due morirà perchè ci sarò io da sacrificare! Non vi sto impedendo di andare avanti, semplicemente sono libero di scegliere cosa fare della mia cazzo vita, e adesso voglio chiudere gli occhi per sempre! Magari è davvero un sogno! Magari mi libero di questo incubo!> si alzò di scatto gesticolando nervoso e arrabbiato
<Yoongi cazzo calmati!> si avvicinò Jimin
<No! Se non andate avanti voi vado io, magari farò la fine di Taehyung, e magari mi scuserò con Jungkook> spiegò andando verso le porta
<Che diavolo c'entra adesso Kook?> domandò Namjoon non capendo cosa stesse dicendo
<Cazzo Namjoon! L’ho ucciso io, sono stato io a dire a Taehyung che a confronto loro era vivo. L’ho condannato e poi ucciso con le mie stesse mani! Hai visto pure tu no? C’è voluto nemmeno un secondo prima di vedere Taehyung stappare, e ripeto strappare il cuore a Jungkook! Hai visto come è caduto a terra? Hai visto i suoi occhi? Erano ancora aperti e non so se hai notato quanto cazzo stava soffrendo! Magari se fossi stato zitto adesso saremo ancora in quattro!> spiegò arrabbiato.
Yoongi si sentiva in colpa, pensava ed era sicuro che la morte del suo amico era avvenuta per mano sua. Namjoon e Jimin stavano cercando di far ragionare il castano, stavano cercando di fargli capire che era il caso che decideva. Non era colpa sua se Jungkook non fosse con loro, era già stato scelto come vittima. Lui a differenza degli altri era morto accanto a Taehyung e Hoseok, soffrendo? Forse sì o forse no, solo lui poteva dire cosa avesse provato.
<Non mi interessa voglio finirla qui..> continuò Yoongi non volendo continuare con le prove
<Non morirai Yoon! Sei solo esausto dalla situazione! Pensa a Jungkook! Vuoi davvero morire dopo quello che è successo? -azzardò Jimin- Se proprio volevi morire potevi farlo prima! Prima di Hoseok, di Jin, prima di Jungkook visto che dici che la sua morte è venuta per colpa tua!> lo attaccò il biondo non sopportando le parole che stava dicendo Yoongi
<Non mi interessa! Non voglio vedere nessun altro lasciarci le penne!> gridò entrando nel vagone successivo chiudendo la porta alle sue spalle
<Yoongi no! Cazzo apri questa porta! Yoongi!> urlò Jimin cercando di tirare la maniglia in un lato, sperando che si aprisse
La porta passò dal colore marrone naturale a trasparente facendo vedere cosa stesse succedendo dall’altra parte.
<Yoongi ti odio! -urlò Namjoon trattenendo le lacrime- Oddio il tuo modo di fare! -colpì la porta- Odio che una volta che scegli qualcosa lo fai subito! Per una volta non essere egoista! Pensa a noi due! Non puoi lasciarci da soli! Yoongi cazzo!>
Il castano si guardava attorno, soffocando le lacrime, cercando di ignorare le suppliche dei due che continuavano a colpire la porta, che come quelle successive sembravano indistruttibili.
Si aspettava di tutto, di venir attaccato, di perdere la vista e venir catturato da qualcuno o qualcosa, che come era successo a Jungkook i ragazzi ormai morti venissero a prenderlo, mai si sarebbe aspettato di vedere un tavolo illuminato davanti a sé.
Sulla tavola di legno si presentarono tre oggetti, una pistola e due freccette una rossa e una blu.
Pensava che fossero due modi diversi per morire, ma quando prese la freccetta con il colore più acceso e la tiro al bersaglio, un urlo dietro di lui lo fece girare di scatto.
Jimin si trovava steso a terra con le mani che tenevano il suo fianco, mentre Namjoon era accucciato tenendo stretto il biondo accarezzandolo e chiedendogli come stesse.
Yoongi si girò dopo aver chiesto mentalmente scusa al biondo, sospirò pensando che la freccetta blu fosse di Namjoon così prese la pistola, notò che avesse solo due proiettili. Decise di sparare il primo al centro del bersaglio sperando che quello avrebbe segnato definitivamente la sua vita, ma così non avvenne.
Prese un grande sospiro capendo che l’unico modo per chiudere gli occhi una volta del tutto era suicidarsi, aveva capito che qualcuno li stesse ascoltando e osservando.
Notò gli occhi del maggiore guardarlo supplicandolo di non fare nessuna mossa azzardata, gli sorrise obbligato poi a prendere la freccetta blu e tirarla al bersaglio, facendo così che Namjoon non lo guardasse, prima di caricare l’arma e portarsela alla testa.
<Vi voglio bene ragazzi..> sorrise chiudendo gli occhi e respirando lentamente, godendosi il silenzio all'interno del vagone.
<Chi c’è l’ha fatto fare..> rise prima di premere il grilletto
<Yoongi!> l’urlo disperato di Jimin rimbombò di colpo sbattendo per l’ultima volta le mani al vetro, che anche questa volta rimase intero.
Un colpo secco a terra, un corpo disteso sul pavimento e una gran pozza di sangue che cresceva sempre di più.

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