Capitolo 2

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Dopo aver consumato il pranzo, io, Norman ed Emma abbiamo riordinato e pulito la mensa. Che fatica!
"Bene, questo era l'ultimo!" dice Emma, riponendo l'ultimo piatto nella credenza.
Guardo estasiata la mensa scintillante: ho fatto un buon lavoro!
"Rosicassero quelle ciole pigre!" esulta Norman.
"Esatto! Non possono competere contro di noi!" continua la rossa, facendo finta di asciugarsi il sudore dalla fronte.
"Ma se ho fatto tutto io. Voi eravate occupati ad amoreggiare."- gracchio, girandomi verso l'albino e la sua complice, che arrossiscono imbarazzati.
"Che scena penosa!" dice secco qualcuno entrando in cucina.
Mi volto e vedo Ray, appoggiato alla porta, che sogghigna.
"Esattamente." lo appoggio, mentre asciugo il lavandino.
"Andiamo, non sarete mai stati innamorati voi due...?" chiede Emma.
Incrocio lo sguardo del corvino, poi abbasso la testa.
"B-beh, io.." balbetto, per poi bloccarmi.
Ray mi sta ancora guardando: riesco a sentire il peso dei suoi occhi su di me.
"Tu, Ray?" chiede sempre la rossa.
Si gratta la nuca, poi ribatte "Che domande fai?".
Emma e Norman si guardano, facendosi le spallucce, per poi andarsene.
Io e Ray rimaniamo soli nella stanza. Il silenzio è insopportabile. Cerco di evitare il suo sguardo, fin quando...
"Va tutto bene?" chiede lui, apatico.
"Sì" rispondo, per poi rivolgergli le spalle e uscire dalla stanza.
Sono proprio instabile emotivamente... Che mi è preso? Ero così tranquilla prima...

Non appena esco in giardino, Sean e Don mi si catapultano davanti.
"La signorina qui presente ha la faccia triste!" - dice ironicamente Don - "Niente musi lunghi qui.".
"Esatto, collega! Credo sia il caso che due giovani e bellissimi ragazzi le rialzino il morale!" - continua ridacchiando Sean - Che ne pensi, collega?" - per poi prendermi a braccetto.
"Sono d'accordo con te, collega!" risponde Don, imitando il gesto dell'amico.
"Siete due idioti!" - dico ridendo - "Ma va bene: accetto!".
"Evvai!" esultano in coro, per poi scortarmi saltellando dai nostri coetanei.
Si, abbiamo quindici anni e ne dimostriamo cinque.
"Quindi, ci siamo tutti stasera?" chiede Gilda.
"Perché? Cos'è stasera?" chiedo non appena ci avviciniamo e i miei amici lasciano la presa.
"Stavamo pensando di disobbedire un po' alle regole..." dice Don ridacchiando sotto i baffi, sostenendo da Sean.
"Basta che non esagerate." ribatte Gilda, guardandoli male con le braccia incrociate.
Continuavo a non capire.
"T/n," - Emma mi mette una mano sulla spalla e si avvicina al mio orecchio sinistro - "giocheremo a obbligo e verità nella biblioteca!" - poi si stacca e se la ride anche lei.
"Beh? Che cazzo vi ridete? È un banalissimo gioco." gracchio.
Norman mi rivolge uno sguardo arreso, come per dire "Lasciali fare".
Tutti tranne se la ridono, tranne me e l'albino, che continuiamo a guardarli male.
Noto che Willow non è con noi e inizio a cercarla con lo sguardo, fin quando non la vedo parlare con Ray e Anna, i quali sembrano stare in molta confidenza sotto l'albero.
Improvvisamente, il corvino si accorge di me, rivolgendomi un'occhiata maliziosa. Fottiti, Ray.

Giunta la sera, aspettiamo che tutti si addormentino, per poi sgattaiolare di nascosto in biblioteca.
"Muoviti T/n, o la mamma ci scoprirà!" sussurra Emma, che sprizza felicità da tutti i pori.
"Voi andate, arrivo subito." dico sbuffando.
Butto un'ultima occhiata alle bimbe che dormono e Dov'è Anna? Quella biondina non fa altro che starsene tra i piedi. Mi auguro che non sia in biblioteca. O meglio, che non sia con Ray.
Chiudo la porta della camerata, per poi dirigermi in punta dei piedi verso la biblioteca.

Non appena entro nella biblioteca, noto delle bottiglie di alcolici su uno dei tavoli. Gli altri stavano già delirando. Lasciate che vi descriva la scena: Gilda e Don ballano al centro della stanza; Emma, sull'altro tavolo, stona qualche canzone a caso; Willow e Sean si provocano di continuo, strusciandosi a vicenda.
Norman, fingendosi traumatizzato, mi fa cenno di raggiungerlo dall'altra parte della stanza, così lo raggiungo e "Sono mancata cinque minuti e già stanno messi così male?" chiedo, senza distogliere lo sguardo da Emma, ancora dovesse perdere l'equilibrio e cadere.
"Beh, ora che ci sei anche tu a controllarci, posso anche ubriacarmi!" dice l'albino, per poi buttarsi sulle bottiglie.
"Perché? Chi altro c'è a fare da carabiniere?" chiedo guardandomi attorno, per poi notare Ray e Anna vicino alle scale, che leggono abbracciati.
"Ray." risponde Norman, buttando giù uno shotttino.
"Ma non avete paura che Anna vada a sputtanare tutto alla mamma?"
"Ahah, Anna e Ray si sono... Com'era quella parola?" - risponde ridendo il mio amico, il quale sembra non reggere nemmeno un bicchiere di alcol - "Ah, dissociati! Anna e Ray si sono d-dissociati!" - e continua a ridere, per poi raggiungere gli altri.
"Si sono dissociati, eh?" dico aggottando un sopracciglio, per poi guardarli e sbuffare.
Dopo qualche secondo, "Cazzoni, ora sediamoci e iniziamo a giocare." ci invita Don, sedendosi a terra e appoggiando una bottiglia vuota a terra.
Faccio scendere Emma dal tavolo, per poi sederci sul pavimento vicino agli altri.
"Grazie T/n. Sei una buona amica!" dice, strozzandomi in un abbraccio.
"Di niente." dico, provando a togliermela di dosso.
"Ray, Anna, giocate anche voi?" chiede Gilda ai due.
"Anna ha sonno: l'accompagno in camera." risponde Ray, alzandosi e dirigendosi con Anna verso la porta. Lei esce, lui invece mi si avvicina un attimo.
"Ehi, controllali finché non torno. Ci metterò poco."- dice nel mio orecchio destro, appoggiandomi una mano sulla spalla.
Mi limito ad annuire con un'espressione seccata in volto, senza nemmeno guardarlo in faccia.
"Conto su di te." sussurra di nuovo nel mio orecchio, per poi dirigersi verso la porta e uscire.
Fanculo.
"Bene, iniziamo." dice Sean, apparentemente il più lucido, e fa girare al centro del cerchio la bottiglia.
Il collo si ferma in direzione di Emma.
"Emma, obbligo o verità?" chiede il moro alla rossa, la quale esita per qualche secondo e risponde "Verità".
Sean ci pensa un po', per poi chiedere curioso "Ti faresti Norman?".
I due interessati si guardano imbarazzati. Poi la Emma risponde "Beh, si..".
"Dimostramelo." ribatte Norman, avvicinandosi alla ragazza con un sorrisetto malizioso.
"E va bene..." - risponde Emma, alzandosi e cedendogli una mano - "Vieni con me...".
Norman mi guarda, come se per ottenere un eventuale permesso.
"Avete i preservativi?" chiedo a Sean, che gliene ne lancia immediatamente un pacchetto. Rivolgo nuovamente il mio sguardo all'albino, per poi buttarmi di schiena per terra e digli "È tutta tua.", seguito da un rimprovero, come "Ma vi vengo a controllare, quindi vi conviene procedere con calma.".
Lui annuisce. Norman non dovrebbe essere completamente fuori: d'altronde si sarà fatto due o tre bicchieri, niente di che.
Non è la prima volta che facciamo questo genere di cazzate. Io sono sempre stata di guardia, dato che Ray non ha mai partecipato a questi festini.
Parlando del diavolo, eccolo che entra.

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Non sono ancora psicologicamente pronta per proseguire. AHAHAHAHAHAH
Cercherò di aggiornare il prima possibile: mi sto divertendo un sacco!
-vi

l'ennesimo "Ray x reader"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora