Capitolo 5

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L'indomani mattina...
"Buongiorno piccoli!" - sussurra dolcemente una voce - "Oggi sarà un giorno molto impegnativo, pertanto alzatevi!"
Sono stanca morta: la scorsa notte, dopo la serata, "alquanto movimentata" oserei aggiungere, ho impiegato molto tempo per prendere sonno.
A dirla tutta, dormo veramente poco: talvolta ho degli attacchi di panico che sono costretta a gestire, o meglio, a nascondere.
"Yawn⁽¹⁾, buongiorno mamma!" dice Emma sbadigliando.
La rossa si alza dal letto, sbattendo involontariamente un piede contro il comodino accanto al letto e gemendo dal dolore.
"Non l'avevo proprio visto, AHAH" dice con tono dolorante e assonnato.
"Emma!" - urla preoccupato Phil, correndo verso la mia amica - "Tutto bene?"
"Sisi Phil, non preoccuparti!" - lo rassicura Emma - "Ho solo mal di testa."
La mamma guarda la rossa con aria interrogativa, per poi abbozzare un sorriso e allontanarsi dalla stanza.
"Buongiorno!" - esclama Sean affacciandosi alla nostra porta - "Dormito bene?"
"Si fa per dire!" risponde Gilda mentre si spazzola i capelli.
"Muovetevi a scendere: ho fame." gracchia il ragazzo, iniziando a correre per il corridoio.

Una volta sistemate, raggiungiamo gli altri.
"Vedo che stai affrontando bene il post-sbornia!" dico ridacchiando mentre scendo le scale.
"Non è per niente divertente." ribatte Emma, incrociando le braccia e mettendo il broncio.
"Io direi di sì!" continuo a stuzzicarla, con il mio solito ghigno malefico.
"E perché tu sei tornata più tardi?" - chiede lei, avvicinandosi lentamente a me, imitando la mia espressione - "Tu e Ray, eh?"
Sto andando a fuoco.
"Io e Ray cosa?" dico, distogliendo lo sguardo.
Devo apparire più neutrale possibile.
"Soli, in libreria..." continua lei.
"Abbiamo parlato." rispondo seccata, serrando gli occhi.
"E di che cosa?" dice la rossa, spalancando gli occhi.
"A parte il fatto che sono cazzi miei..." gracchio acida.
"Oh, scusa" ribatte secca, per poi spostare il suo sguardo de me e rimanere in silenzio.
Non se la sarà mica presa!?
"Siete proprio carini tu e Norman!" dico guardando Emma, rompendo così il silenzio.
"NON È VERO!" dice la mia amica, saltando in aria, facendomi ridere.
"Sì invece!" - continuo, poggiandole una mano sulla spalla - "Durante il gioco, non se n'è approfittato della situazione: ti ha rispettata."
"In effetti," - dice lei pensierosa - "Non hai tutti i torti..."
Poi si ferma sull'ultimo gradino.
"Dici che dovrei dichiararmi a Norman?" chiede fissando il vuoto, mentre le sue guance si tingono di rosso, per poi spostare lo sguardo su di me.
"Mh, sai che non sono favorevole a questo.." le rispondo un po' rattristata.
"Perché non dovrei?" continua a chiedermi lei.
"Be'," - ci penso un po', per poi risponderle con - "è ancora troppo presto."
"Dici?" dice Emma, avvicinandosi a me.
"Sì," - abbozzo un sorriso - "aspetta il momento giusto!"
"Va bene!" - dice sorridendo, stringendomi in un abbraccio - "Grazie T/n!"
"E-Emma mi stai soffocando!" gracchio affaticata.
"SCUSAMI!" dice lei, sciogliendo l'abbraccio e sfociando in una fragorosa risata.

A rovinare il bel momento c'è Anna, che si precipita davanti alle scale e urla "Ray!!", facendogli cenno di raggiungerla.
Il ragazzo scende le scale, accompagnato da Norman.
"Buongiorno ragazze!" saluta sorridente l'albino, per poi starnutire violentemente e coprirsi il naso con una mano.
"NORMAN!" - urla Emma agitandosi - "Andiamo a prendere un fazzoletto!" - per poi tirarlo dall'altro braccio.
Emma, torna qui. Norman sa soffiarsi il naso da solo!
"Sottona!" dice Ray (riferendosi alla rossa), scuotendo la testa.
"Ray!" - richiama, con fin troppa enfasi, la sua attenzione Anna - "Ti siedi vicino a me?" - per poi fargli gli occhi dolci e congiungere le mani.
"Va bene." dice secco il corvino.
La biondina esulta e raggiunge felice il tavolo, accerchiato dai nostri amici.
"E tu, T/n?" - dice il ragazzo con aria ironica, per poi avvicinarsi al mio orecchio sinistro e sussurrare - "Ti siedi vicino a me?"
Mi volto leggermente verso il ragazzo, ricambiando il suo ghigno.
"È un onore per me!" - rispondo ironica a mia volta, per poi tornare a guardare gli altri - "Ma sono costretta a declinare l'invito!"
"E perché mai?" continua il ragazzo, tornando però serio.
"Prima di me, un'altra fanciulla le ha posto la medesima domanda e lei, MIO SIGNORE, ha già accettato!" dico ridendo, iniziando a camminare, fin quando il ragazzo mi stringe da dietro, bloccandomi, e sussurra all'orecchio "Dovresti chiamatemi così anche in altre circostanze..!"
Porca. Puttana.
"È imbarazzante." gracchio, cercando di nascondere il mio imbarazzo.
"Hai ragione." risponde secco Ray, staccandosi da me e prendendo posto a tavola.
Vaffanculo.

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⁽¹⁾ sbadiglio come parola onomatopeica
NON HA MOLTO SENSO, perdonatemi: non ho tante idee! MA NE CERCHERÒ.
Spero vi piaccia!
- vi

l'ennesimo "Ray x reader"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora