Capitolo 1

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"Buuuuongiorno amori miei grandi.!"
Eccola che incomincia.
"T/n, svegliati. Il sole splende, il cielo è limpido, gli uccellini cinguettano..." dice Emma gesticolando dolcemente con le braccia e facendo piroette per la stanza.
"Ugh" - sbadiglio - "dai Emma, torna a dormire" gracchio.
"Perché dovrei?" mi chiede la rossa con aria interrogativa.
"Quando dormi non rompi le palle" ribatto voltandomi nel letto, di spalle alla mia amica.
Quella starà probabilmente facendo gli occhi dolci: mi sento osservata, insomma.
"Oh, ora mi alzo" gracchio di nuovo.
"Talvolta sei proprio uguale a Sean: lo stesso brutto carattere, bah" sbuffa lei.
Si sentono dei passi, poi una voce.
"Chi avrebbe un brutto carattere?" domanda una voce maschile.
Sobbalzo, aprendo gli occhi. Cos'è tutta questa luce?
"Tu, Sean." risponde Emma.
Mi nascondo sotto le coperte: mi bruciano gli occhi.
Improvvisamente sento una leggera tirata di vento. Rabbrividisco per il freddo e spalanco gli occhi.
"Nervosa già di prima mattina? Basta imitarmi." dice quello, sbuffando ironicamente, per poi dedicarmi un sorrisetto malizioso.
"Vai a farti fottere." gracchio.
"Ti mancherei troppo" ribatte ridacchiando, incrociando le braccia.
"Hai ragione" rispondo ironicamente, sedendomi sul letto.
Mi volto verso il ragazzo, a cui rivolgo un sorrisetto di sfida, che lui ricambia.
Proprio accanto al mio letto, un'altra ragazza sta ancora dormendo, nonostante il chiacchiericcio e la iosa di Emma.
"Willow dorme ancora" dice Emma, sistemando il suo letto, "Le converrebbe svegliarsi, altrimenti..." - abbozza un'espressione stupida sul viso - "gliela farò pagare!"
"Lascia fare a me" dico annoiata, per poi alzarmi dal letto.
L'impatto con il pavimento gelido mi fa rabbrividire, ma non esito a prendere il cuscino e a sbatterlo violentemente sulla testa di Willow, la quale sobbalza.
"Oh, ma ciao dormigliona. Goditi questo morbido stato di coma mattutino!" le grido con una nota di sarcasmo.
Mi volto verso Sean, che però se n'era già andato. Antipatico.
Intanto si avvertono gemiti e lamenti da sotto il cuscino.
"Si può sapere che problemi hai?" mi urla quella.
"Devo iniziare ad elencarli?" chiede ridendo Emma, intromettendosi nel discorso.
Le lancio il cuscino in faccia. Brava Emma, te lo sei meritato!
"Tu parli già troppo." - gracchio - "Sono appena le sette di mattina e hai sforato di venti le tre parole disponibili fino a pranzo.".
"E a te piace ascoltarmi!" ribatte, sorridendo.
"Affatto." - rispondo - "Ma a Willow si."
"Ah, non solo sono la vittima, devo beccarmi pure il resto?" gracchia la mora, legando i capelli in una coda alta.
In tutto questo tempo, si è vestita e ha sistemato il letto ed io sono ancora a zero.
"Vedi di muoverti, t/n: abbiamo il test dopo." rimprovera Willow.
"Senti comparsa, non so chi ti abbia autorizzato a darmi ordini, ma.." - rimprovero a mia volta, incrociando le braccia e sbuffando - "..per questa volta ti lascio vincere."
Le due sfociano in una risatina.
Io intanto mi vesto e sistemo il mio letto. Spazzolo i miei l/c capelli c/c, lasciandoli sciolti.

Emma esce dalla stanza correndo, Willow la segue. Io, invece, resto più indietro: non sono ancora pronta per affrontare la giornata.
"Buongiorno T/n!" dice felicemente una voce alle mie spalle.
"Buongiorno a te, Norman! Dormito bene?" chiedo all'albino.
"Si dai. Tu?" dice sorridendo.
"Si, ma il risveglio.." lascio intendere a lui.
"Terribile, immagino!" - ridacchia Norman - "Ma non mi dispiacerebbe.."
"Sottone!" urlo, facendolo rapidamente arrossire.
"Shhh, stai zitta!" mi rimprovera lui, con le guance ancor più infuocate.
"Come vuoi" e sorrido maliziosamente.
Arriviamo in mensa. Willow e Gilda preparano la tavola. Emma, invece, rincorre i bambini più piccoli.
"Norman, secondo te, Emma si droga? Dico, con il caffè..?" chiedo sarcastica al mio amico.
"Mbhe, può darsi." - risponde lui - "Ma almeno sorride"
Lo guardo con la stessa espressione maliziosa. Sembra che mi stia dicendo "Smettila" con gli occhi. Ahah, è proprio perso.

"Ehi voi due, spostatevi" dice acido qualcuno alle nostre spalle - "devo passare."
Mi volto e vedo Ray, dallo sguardo stanco e annoiato, come sempre del resto. Sta spingendo il carrello con i piatti e le posate, così da aiutare le nostre amiche.
Mi fermo a guardarlo per qualche secondo di troppo, pertanto gracchia un "Ti levi si o no?".
"Ehm si, scusa..." dico spostandomi e abbassando lo sguardo.
Continuo a guardarlo: sembra così triste, ma, allo stesso tempo, incredibilmente affascinante. Cos'avrai di così tanto attraente da piacermi tanto, Ray?
"Tutto ok?" chiede insospettito Norman.
"Si, si." - rispondo abbozzando un mezzo sorrisetto - "Prendiamo posto.".

l'ennesimo "Ray x reader"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora