Tornando a casa non ci fu chissà quale dialogo.
Dopo la notizia, Niall aveva continuato a spiegarmi, mentre lo guardavo incredula.
"Ciò che hai visto serve per tenermi a bada, o così dicono tutti. Quando non prendo le medicine divento un animale, divento violento e non rispondo delle mie azioni." Si interruppe qualche secondo. "A volte neanche le medicine bastano, come hai potuto vedere quando ho massacrato mio fratello, dopo aver saputo la verità su di lui."Dopo quelle parole ricordai perfettamente quel giorno, il sangue per terra, la paura, il senso di colpa. E ricordai bene anche le parole di Greg e Denise, che al tempo suonarono confuse, ma ora erano perfettamente chiare.
Fatti curare, Niall. Lo sai di avere un problema, curati. Aveva detto il fratello, ma al tempo sembrarono solo parole dettate dalla rabbia di essere appena stato massacrato di botte, come avrei potuto anche solo pensare a questa verità?
Niall, non preoccuparti per quello che è successo. Sappiamo come funziona, non è colpa tua. Erano state invece le parole della cognata, che mi avevano fatto pensare e pensare ai segreti di Niall. Ma ora che ne ero a conoscenza, sarei stata in grado di sopportarne il peso e di custodirli tutti come tesori e non come macigni?
Con le sue rivelazioni Niall mi aveva dato da pensare, cercavo di trovare le parole ma il silenzio in quel momento sembrava un rifugio in cui cullarsi beatamente. L'atmosfera era cambiata e quando tornai alla realtà, allontanando tutti i miei pensieri, riuscii già a riconoscere la zona della periferia di Londra, con i palazzi in cemento che si stagliavano ai lati della strada, grigi e tristi.
La ragione principale di quei problemi, mi aveva detto il ragazzo, era stata, oltre ad una predisposizione genetica, principalmente l'uso di droghe pesanti in giovane età, il peso psicologico e fisico a cui era stato sottoposto molto presto e la sua fragilità. Perché Niall era fragile, lo era sempre stato.
"Il motivo per cui gli altri hanno già una famiglia, hanno avuto storie d'amore durature e io no, è data da questo. Non sono mai riuscito a fidarmi, non sono mai stato in grado di mostrale le mie fragilità a nessuno. E nessuno, perciò, mi ha mai capito." Un moto di tristezza mi pervase, e mi sentii pessima. Non volevo essere come tutti gli altri, volevo dimostrargli che confidarsi con me non sarebbe mai stato un errore. Eppure, sentivo qualcosa bloccarmi la gola.
"Tutti mi volevano forte, e io ho sempre dato al mondo ciò che volevano vedere." Dopo queste sue parole capii che ciò che mi stava facendo bruciare la gola e pizzicare il naso, era solo un mio inutile tentativo per evitare di piangere.
Le lacrime iniziarono a scendere lungo le mie guance in maniera silenziosa, nonostante ciò, Niall l'aveva capito e col pollice, senza staccare l'altra mano dal volante, asciugò delicatamente il mio viso."Grazie" sussurrai piano, sospirando per provare a ricompormi.
"Grazie a te." Rispose lui. "Eve, non lasciarmi." Aggiunse, tornando a concentrarsi sulla strada, con entrambe le mani ferme saldamente sullo sterzo.Non avrei potuto farlo neanche se avessi voluto. Ormai Niall era parte di me, radicato in me come la più velenosa e infestante delle edere. L'unica cosa che sperai fu quella che, invece che veleno, Niall potesse iniettarmi sempre e solo amore.
Non fu così, perlomeno non subito.
Riconobbi il viale di casa mia, inconfondibile per me, nonostante non fosse diverso da qualsiasi altra zona di Londra. Mi sentivo come se avessimo lasciato qualcosa in sospeso, ma non riuscii a capire cosa.
Quando Niall parcheggiò la macchina di fronte a casa mia, spense il motore e si girò a guardarmi, mi salì il cuore in gola.
Quando mi sarei abituata una volta per tutte al suo sguardo e a quei suoi occhi blu?
"Eve, non volevo caricarti di questo peso, ma è solo che mi fido di te, ciecamente." Prese le mie mani nelle sue, cercando disperatamente un contatto. "Non puoi capire quanto io mi senta bene ora, ad aver finalmente parlato con qualcuno a cui tengo davvero." Si avvicinò a me posando le sue labbra sulle mie, in un bacio delicato e pieno di speranza. Sentii le farfalle nello stomaco come fosse la prima volta e sperai di sentirle ancora per tanto, tanto tempo.
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Hey, Neighbor! » [Niall Horan]
FanfictionQualsiasi ragazza adolescente, per guadagnare qualche soldo, cerca un lavoro part-time come babysitter. E così anche Evelyn Green, teenager londinese, fu "assunta" dai suoi vicini di casa, Greg e Denise Horan, per occuparsi del piccolo Theo, nipote...