Quando le nostre labbra si incontrarono fu come raggiungere il paradiso e rimanerci per sempre. Ci eravamo già baciati prima, ma in un contesto diverso e ciò che provai fu diverso. Con le nostre mani premute l'una sulla guancia dell'altro, in un bacio delicato e leggero, che non aveva nulla a che vedere con quello che c'era stato la volta precedente: non c'era malizia, non c'era desiderio di spingersi oltre.
C'era qualcosa di simbolico in quel bacio, le labbra si sfioravano appena, non c'era alcuna traccia o intenzione di approfondire quel contatto. Era schivo, sfuggente, quasi come se fossimo sul punto di volare via da un momento all'altro, proprio come due farfalle. Ecco cosa mi rappresentava al meglio, una farfalla: sempre pronta a volare via, e questo Niall lo sapeva, sapeva che ogni sua mossa avrebbe dovuto essere calibrata al centimetro, per evitare di farmi scappare.
Quando ci staccammo dal bacio non ci allontanammo subito, le nostre fronti rimasero attaccate mentre con la lingua cercai qualche traccia del suo sapore sulle mie labbra, lo vidi sorridere per il mio gesto. Non ci importava che fossimo in un luogo pubblico e che fossimo imbarazzanti, in quel momento sembrava non esserci nient'altro attorno a noi.
Il momento fu però spezzato quando un ragazzo entrò all'interno del locale e fu salutato dai proprietari. Il suo nome era Alex. Non era quell'Alex, ma comunque sentir pronunciato quel nome mi ricordò della sua esistenza, perché da brava stronza quale ero, durante quella serata la mia mente non aveva mai pensato neanche un attimo a quello che sarebbe dovuto essere il mio ragazzo. Di certo lo stesso non era accaduto due giorni prima a casa sua.
"Non posso Niall...che casino, cazzo. Sono fidanzata." Dissi dopo un lungo silenzio, cambiando posizione, girandomi verso il bancone e appoggiando i gomiti al tavolo, con le mani tra i capelli.
Niall cambiò completamente umore, sembrava incazzato e stanco, stanco perché era sicuro che quella sarebbe stata l'ennesima volta in cui avrei cercato di scappare via. Quella situazione non poteva continuare in quel modo, ne ero consapevole.
"Allora perché sei qui, innanzitutto." Mi chiese con un tono così sprezzante che le sue parole sembrarono schiaffeggiarmi. Non avevo una risposta, perché ero lì? Perché mi piaceva creare casini nella mia vita probabilmente. Non risposi, non lo guardai nemmeno, ero immobile nella stessa posizione di prima, sospirai capendo che di lì a poco mi sarei messa a piangere.
"Eve...anche io ho una ragazza." La voce di Niall arrivò alle mie orecchie, suonando più dolce di prima, e anche un po' colpevole. Ero confusa, finalmente mi girai a guardarlo, con un'espressione corrucciata, le sopracciglia aggrottate. Mi guardava, il viso indecifrabile.
"Ma tu...avevi detto..." Aveva detto di essere single, di non avere una ragazza. Lo ricordavo, ne ero sicura, ma allora aveva mentito? Non avrebbe avuto senso. A meno che non lo avesse fatto solo per far sì che mi avvicinassi a lui senza pensare troppo al fatto di star facendo un torto non solo ad Alex ma anche a questa ragazza.
"Sì. Ricordo benissimo cosa ti ho detto, ma le cose sono cambiate, io devo stare con lei. Non c'è modo di uscirne, non esiste nessun'altra soluzione." Troppo vago, non mi piaceva questa situazione. Volevo capirci qualcosa ma non sembrava intenzionato a rivelare nulla. Lo vidi prendere il bicchiere di birra in mano e muoverlo facendo spostare l'ultimo goccio rimasto, concentrandosi su questo come se fosse la cosa più interessante del mondo.
"Che intendi?" Chiesi io prendendo il bicchiere e togliendolo dalle sue mani, appoggiandolo di nuovo sul bancone, per cercare di ottenere nuovamente la sua attenzione.
Gli strinsi le mani, cercando di fargli capire che con me avrebbe potuto parlare tranquillamente. Mi guardò negli occhi accennando un sorriso un po' amareggiato."Niente, lascia stare." Velocemente si liberò dalla mia stretta per alzarsi in piedi, prendere la giacca dalla spalliera della sedia e iniziare ad indossarla.
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Hey, Neighbor! » [Niall Horan]
FanfictionQualsiasi ragazza adolescente, per guadagnare qualche soldo, cerca un lavoro part-time come babysitter. E così anche Evelyn Green, teenager londinese, fu "assunta" dai suoi vicini di casa, Greg e Denise Horan, per occuparsi del piccolo Theo, nipote...