Happy New Year.

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Ero sdraiata sul pavimento di camera mia da mezz'ora, erano passati altri tre giorni da quella conversazione con Niall e non riuscivo a togliermela dalla testa in nessun modo. Pensavo a tutte le sensazioni che quel ragazzo era riuscito a farmi provare. Niente in confronto ad Alex. Con lui era tutto così semplice, così bello e felice, era tutto quello di cui avevo bisogno per superare ciò che di negativo era successo nella mia vita. Lui voleva sostenere me e io volevo sostenere lui.
Così facendo però, cercando di dimenticare tutto ciò che avevo vissuto, avevo finito per eliminare o smettere di provare determinate emozioni, per sentirmi meglio. In generale tutte le mie sensazioni non erano mai all'ennesima potenza. Non ero mai estremamente felice, o triste o arrabbiata. Ma con Niall era così strano che finii per arrovellarmi attorno a ciò che avevo provato parlando e discutendo con lui; la rabbia e il nervosismo che era riuscito a farmi provare risaliva ad una me precedente, così come l'ansia di condividere gli stessi spazi con lui e la curiosità di capirlo e conoscerlo, per non parlare di quell'attrazione magnetica che mi spingeva contro di lui, ma che io puntualmente cercavo di combattere. Era stato strano anche il modo in cui era riuscito a farmi passare facilmente la rabbia con le sue battute e il suo umorismo. Non lo capivo. E quando era nei paraggi non riuscivo nemmeno a capire me stessa.

Sbuffai sonoramente rotolandomi a pancia sotto sul pavimento. Tutte queste paranoie nacquero dal semplice fatto che da un po' di giorni sentivo il bisogno di stare da sola, sempre di più. Non vedevo Alex dalla cena della Vigilia e stavo bene così, Anne era passata un paio di volte ma era diverso, lei occupava un posto diverso nel mio cuore rispetto a chiunque altro. Mi ero però scoperta a spiare Niall dalla finestra della camera, l'avevo visto aggirarsi numerose volte, portando di tanto in tanto qualcosa che sembrava appartenere alla sua casa. Una volta sono anche piuttosto sicura che mi abbia beccata a guardarlo, ma non posso esserne certa perché ero scappata via a gambe levate.
Mi alzai in piedi per sedermi alla scrivania, davanti al pc e digitare velocemente "Niall Horan fidanzata" sul motore di ricerca. Così, solo per curiosità.
Iniziai a leggere alcuni titoli, i quali alludevano tutti ad una presunta relazione con una ragazza, un'attrice e modella australiana. Tipico.

'Niall Horan: ecco chi è Olympia Valance, la sua (presunta) fidanzata' questo era il titolo dell'articolo che catturò la mia attenzione. L'attrice e il cantante hanno affermato di starsi frequentando, ma niente di ufficiale è stato rilasciato dai due. Interessante, quindi, Niall era assolutamente off limits. Non che mi importasse. Pensai semplicemente che avendo a "disposizione" una ragazza del genere, così bella e perfetta, non avesse alcuna intenzione di lasciarla. Scacciai quegli stupidi pensieri senza senso dalla mia testa, in meno di un'ora mi sarei vista con Alex al parco. Dovetti stare con Theo nel tardo pomeriggio nonostante fosse la vigilia di Capodanno, ma non era un problema, avrei ricevuto una paga più alta. Decisi perciò di spendere un po' di tempo col mio ragazzo, mi sentivo così in colpa per il modo in cui lo stavo trattando e volevo rimediare. E soprattutto volevo un momento per smettere di pensare assiduamente alla persona sbagliata.
Indossai un paio di leggings e una felpa oversize, rubata ovviamente dall'armadio di Alex, sotto al mio giaccone pesante, per poi uscire per andare a prendere il bambino.

Stavamo chiacchierando seduti ad una panchina, mentre osservavamo Theo giocare con altri bambini sullo scivolo. Era una giornata fredda si, ma stranamente il cielo era sereno e il parco era molto affollato.

"Come stai? Non ci siamo visti per un po'." Mi chiese Alex dandomi un bacio sulla fronte, io tenevo la testa sulla sua spalla. Sospirai.
"Prima un po' così, non so dirti perché...ma ora sto bene, finalmente." Alzai lo sguardo verso di lui sorridendo a trentadue denti. Sapevo il perché di quello strano umore, benissimo, ma preferii tacere. In fin dei conti questa cosa riguardava me, non lui.

"Sono felice allora, hai chiesto a tuo papà per la festa stasera?" Giusto, la festa. Non si parlava d'altro ultimamente. Anne mi aveva quasi costretta ad andare a quella festa organizzata da non so nemmeno chi in una discoteca a me sconosciuta. Sinceramente le mie aspettative non erano affatto alte e tutta la voglia di andare era scomparsa.

Hey, Neighbor! » [Niall Horan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora