Capitolo Terzo

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Si mise seduto sul letto allungando le braccia verso l'alto per stirare i muscoli ancora addormentati. Il flebile raggio di sole che entrava dalla finestra lo aveva colpito direttamente sul viso costringendolo ad alzarsi. Certo, avrebbe potuto chiudere la tenda e tornare sotto le coperte, ma ormai il suo cervello era completamente attivo. Si infilò un paio di calzini bianchi mentre un sonoro sbadiglio lasciava le sue labbra. George era ancora profondamente addormentato, le lenzuola erano completamente attorcigliate attorno alle sue gambe e un rivolo di saliva usciva dalla sua bocca inumidendo il cuscino. Fred scosse la testa divertito e si avviò fuori dalla stanza facendo attenzione a non svegliarlo.

La degnomizzazione del giorno precedente era stata abbastanza distruttiva ma poteva considerarsi quasi ''abituato'' a quel lavoro. Con il giardino della tana era una causa persa, più gnomi cacciavano via e più ne tornavano. Ancora non capiva perché i suoi insistessero così tanto per continuare a toglierli di mezzo. Probabilmente, pensò Fred, quella tradizione era iniziata perché sua madre, disperata dalla presenza di tutti quei marmocchi dentro casa, voleva cercare di tenerli impegnati il più possibile altrimenti sarebbe impazzita.

Scese pigramente le scale che portavano alla sala da pranzo e ridacchiò divertito alla scena che gli si presentò davanti. Rae era seduta a gambe incrociate sul pavimento circondata da numerosi fogli di pergamena sui quali stava scribacchiando. I suoi lunghi capelli erano tenuti insieme da una matita che aveva abilmente incastrato tra le ciocche. Fred le si avvicinò di soppiatto e, dopo averne afferrato un lembo, la tirò fuori lasciando che quel groviglio color pece di riccioli ricadesse sul viso della ragazza coprendole la visuale.

''Fred!''

Mugugnò lei dandogli un sonoro colpo sul polpaccio scoperto dal bermuda.

''Buongiorno scheggia''

Disse il rosso ghignando con la voce ancora impastata dal sonno, Rae si alzò in piedi e soffiò verso l'alto per spostarsi alcune ciocche dalla fronte mentre si poggiava le mani sui fianchi.

''Buongiorno un corno, prepara la colazione e fai qualcosa di utile!''

Brontolò gonfiando le guance stizzita. Era talmente immersa nella stesura del suo lavoro che non aveva sentito in ragazzo arrivare e forse un po', ma solo un po', si era presa un infarto quando la sua vista si era bloccata.

Fred le si avvicinò con un ghigno divertito e le prese il viso con una mano, sollevandoglielo verso l'alto così da poterla guardare negli occhi.

''Non fare la stronzetta con me, se continui così la tua faccia si riempirà di rughe, e noi non vogliamo rovinare questo bel visino così presto, vero? ''

Le lasciò un bacio sul naso e, ridacchiando, si avvicinò ai fornelli per fare il caffè.

"La tua bocca si riempirà dei miei cazzotti se non stai zitto!''

Ringhiò incrociando le braccia al petto la minuta figura della ragazza.
Il rosso riusciva sempre a scombussolare il suo umore. Come una carrozza che correva sulle Montagne Russe Babbane in pochi secondi passava dall'essere infuriata, all'essere divertita, all'essere pacata e all'essere su di giri per chissà quale motivo. Tutto ciò che riguardava Fred, in realtà, poteva essere paragonato ad un giro su una giostra, era un turbinio di avventure e sensazioni così nuove e travolgenti che Rae a volte ne rimaneva spiazzata. Tutto però, portava sempre a lui: poteva cambiare percorso, cambiare carrozza o addirittura cambiare giostra ma niente riusciva ad allontanarla da li. Da quello che poteva essere considerato, si, un punto fermo, ma anche un fuoco inarrestabile che bruciava il suo cuore e riscaldava la sua anima.

Trasse un lungo sospiro e posò lo sguardo sulla schiena del ragazzo, persa nei suoi pensieri e senza un vero motivo tutta la rabbia le scivolò di dosso. Con passo cauto gli si avvicinò e gli cinse la vita con le braccia posando la testa tra le sue scapole.

Cherry Boy -  Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora