Marzo
Era passato quasi un anno da quando Louis aveva iniziato a frequentare Violet Hill, una piccola ed eccentrica caffetteria a Camden Town, Londra.
Il negozio era nascosto in una fila di altre attività in un vecchio edificio di mattoni sulla 83 Parkway; affiancata tra l'Ava's Salon e Georgia, il negozio di fiori dove lavora Louis. Il bar aveva una grande finestra che si affacciava sulla strada, con un bancone e sgabelli da bar posizionati di fronte. Due piccoli tavoli a due posti fiancheggiavano il muro di fronte al bar, il negozio non era abbastanza grande per contenere molti più posti a sedere di così.
Louis faceva del suo meglio per accaparrarsi un posto a sedere quando visitava Violet Hill, nella speranza di sedersi velocemente con la sua tazza di tè prima di dirigersi alla porta accanto per il suo lavoro... Ma soprattutto nella speranza che la barista dai capelli ricci stesse lavorando, e che potesse dare un'occhiata al ragazzo dagli occhi brillanti e dalle fossette sfacciate.
Louis ha lavorato alla Georgia per quasi un anno, e fino a pochi mesi fa, faceva un salto a Violet Hill cinque giorni alla settimana per prendere una tazza di tè veloce prima di uscire di nuovo. Tre mesi fa, però, Louis notò un nuovo ragazzo dietro il bancone del bar. Il ragazzo era più alto di Louis e vestito molto bene, con un paio di pantaloni neri e una camicia a bottoni dai colori vivaci. Il colore della camicia del ragazzo cambiava ogni giorno, da un verde acqua brillante, a un caldo arancione, a un tenue lavanda, a una serie di fiori tropicali a neon... Questo era il preferito di Louis. Il ragazzo aveva un viso molto giovane; capelli castani ricci lunghi fino al mento, occhi verdi abbaglianti e una curiosa fossetta che gli abbelliva la guancia ogni volta che sorrideva.
Louis aveva imparato che il nome del barista era Harry, che era quasi sempre sorridente e che indossava quella camicia a fiori ogni venerdì; a Louis piaceva pensare che la indossasse solo per lui.
Negli ultimi tre mesi Louis si era imposto di lasciare il suo appartamento un po' prima, in modo da avere circa venti minuti per sedersi a bere il suo tè e ammirare Harry prima di andare al lavoro. Ogni mattina, per il primo mese di lavoro di Harry, Louis arrivava a Violet Hill alle 8:10, ordinava un tè dello Yorkshire con una spruzzata di panna e si sedeva al bar della finestra per osservare come la città cominciava a svegliarsi e la gente cominciava a camminare per le strade per andare al lavoro. Con noncuranza sbirciava da sopra la spalla il barista dai capelli ricci, innamorato della sua risata spumeggiante e delle sue mani macchiate di caffè. Poi si avviava verso la porta, faceva un rapido sorriso a Harry, che sembrava sempre guardarlo proprio mentre usciva, e poi si dirigeva verso la porta accanto per il suo turno che iniziava alle 8:35.
Negli ultimi due mesi, però, la routine di Louis era cambiata un po'. Non molto, ma decisamente in senso positivo. Louis arrivava ancora a Violet Hill alle 8:10, dal martedì al sabato, ma Harry aveva già il tè pronto per lui. Con solo una spruzzata di panna, nella tazza da tè preferita di Harry; ceramica blu con una piccola ancora dorata sul fondo della tazza sotto il tè. Louis portava ancora il suo tè al bar della finestra, ma sorrideva apertamente a Harry da sopra la spalla pochi minuti prima di andare al lavoro nella porta accanto.
Alla fine del primo mese Louis aveva deciso che Harry era qualcuno che riusciva a farlo sorridere, indipendentemente dall'umore con cui era entrato nel negozio. Aveva imparato che Harry amava la conversazione riflessiva, la musica del pianoforte e le peonie bianche; e che beveva una tazza di caffè nero all'inizio e alla fine di ogni suo turno. Louis aveva anche imparato, mentre Harry gli dava le spalle mentre prendeva una bustina di tè, che chiamare il suo nome aveva poco o nessun effetto, a meno che Harry non potesse vederlo. Harry aveva spiegato a Louis quel giorno che stava lentamente perdendo l'udito da quando aveva tredici anni, che portava apparecchi acustici e che da quello che poteva sentire, amava il suono della voce di Louis più di tutti quelli che sentiva durante il giorno.
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Signs of Light (l.s.) // Italian translation
Fanfiction"Non ho bisogno di sentirtelo dire per sapere che mi ami". Harry ha iniziato a perdere l'udito quando aveva 13 anni, ora ne ha 22, e utilizza degli apparecchi acustici, ma preferisce parlare attraverso il linguaggio dei segni, se possibile. Gli piac...