Scesero dalla nave e si incamminarono nella foresta, camminarono per ore.
"Dobbiamo accamparci" disse Biancaneve dopo un po'.
"No, dobbiamo trovare Hope, non possiamo fermarci" ribatté Killian anche se era stremato. Emma lo raggiunse.
"Si, e per farlo, abbiamo bisogno di essere svegli" disse. "ci accampiamo solo per qualche ora, poi continuiamo a cercare, ok?" Killian annuì. Trovarono un posto riparato dove accamparsi e si sistemarono. Biancaneve, Emma, Regina e Zelena andarono a cercare dell'acqua e gli altri del cibo. Fecero un falò e poi si stesero. Si addormentarono quasi tutti in fretta, erano stremati. Ad un certo punto Killian si svegliò. Si mise seduto, facendo attenzione a non svegliare Emma. Sentì un urlo, avrebbe riconosciuto quella voce ovunque, era Hope. Scattò in piedi e corse nella direzione del suono.
"Hope! Hope!" Urlò. Sentì di nuovo l'urlo, cambiò direzione cercando di trovare dove veniva. "Hope!" Urlò. Sentì un rumore alle sue spalle e si girò di scatto, vide Hope correre verso di lui, ansimando e chiaramente spaventata. "Hope!" Esclamò correndole incontro.
"Papà!" Esclamò lei abbracciandolo. Lui la strinse forte.
"Che è successo?" Chiese.
"I bimbi sperduti e l'ombra di Peter Pan mi hanno rapita e mi hanno portata nel loro campo" rispose Hope. Killian trovò qualcosa di strano in Hope, ma non seppe dire cosa.
"E come hai fatto a scappare?" Chiese sospettoso allontanandosi lentamente.
"Oh, non l'ho fatto" disse Hope cambiando tono. "o almeno, lei non lo ha fatto..." Killian si allontanò di scatto e Hope si trasformò, non era Hope, era l'ombra di Peter Pan.
"Salve capitano" disse l'ombra. "Complimenti... La conosci davvero bene..."
"Dov'è mia figlia?" Chiese Killian minaccioso.
"Oh, stai tranquillo, è viva e vegeta, se è questo che vuoi sapere, almeno per ora..." Rispose l'ombra.
"Cosa vuoi da lei?" Chiese Killian tirando fuori la spada e puntandogliela contro. L'ombra la scansò.
"L'unica cosa che devi sapere è che quando avrò finito, non dovrai più preoccuparti di tua figlia... Perché sarà morta" rispose l'ombra con voce lenta.
"Non provare a torcerle un capello" esclamò Killian puntando di nuovo la spada contro l'ombra, l'ombra rise.
"Come credi di fermarmi?" Chiese.
"Come ti abbiamo fermata l'ultima volta" disse Killian.
"Ah! A questo proposito" disse l'ombra avvicinandosi a Killian. "se proverete ad avvicinarvi a me con quella noce di cocco, basterà un mio segno e uno dei miei bimbi sperduti torcerà a tua figlia quel piccolo collo che si ritrova".
"No... non lo farai..." Disse Killian lentamente. "lei ti serve viva, stai solo bluffando" l'ombra sembrò alquanto scocciata, ma si riprese subito.
"Ok, te lo concedo, hai ragione, ma la cosa che non sai è che lì, a Storybrook, dove vivi tu, ho dei miei alleati e basterà un mio segnale e entreranno in casa tua e uccideranno l'altro tuo figlio". Killian non seppe che rispondere, probabilmente l'ombra stava bluffando, ma se invece dicesse la verità? Non poteva perdere Liam...
"È solo un bambino..." Disse disperato. "Lasciatelo stare".
"Allora non provare a fermarmi con quella candela" ribatté l'ombra. "la scelta sta a te capitano, ma sei sicuro di voler sacrificare la vita di tuo figlio?" Chiese l'ombra. Si sentì un rumore alle spalle di Killian, si girò, era Emma. Si girò di nuovo verso l'ombra, ma quella era sparita.
"Killian!" Esclamò Emma. "non ti vedevo più, mi hai fatto preoccupare!" Gli buttò le braccia al collo.
"Scusa, amore..." Disse Killian accarezzandole la schiena.
"Che è successo? Perché sei andato via?" Chiese Emma.
"Ho sentito Hope urlare...." Cominciò Killian, Emma lo interruppe.
"Cosa?! Dov'è? Sta bene?" Chiese.
"Non lo so... Non era lei... Senti ti racconterò tutto, ma dobbiamo tornare dagli altri" disse Killian, Emma lo guardò confusa, ma annuì. Tornarono dagli altri e li svegliarono, Killian raccontò loro tutto.
"Dei seguaci di Peter Pan sono a Storybrook?!" Esclamò Henry.
"Non sappiamo se è vero..." Disse Regina per cercare di tranquillizzarli visto che si sentiva la tensione nell'aria, Emma e Killian non riuscivano a stare fermi, Henry si stava distruggendo le mani e David e Biancaneve erano abbracciati con aria preoccupata.
"Si, ma se lo fosse Liam è in pericolo!" Esclamò Emma agitata. "lo abbiamo lasciato a Storybrook perché stesse al sicuro!".
"Stai tranquilla, amore, Lucy, Neal, e Jacinda sono con lui... Lo proteggeranno" disse Killian. Emma annuì poggiando la testa sulla sua spalla.
"Ma non sanno di essere in pericolo!" Ribatté Zelena. "Nel castello di Regina c'è una magia che può proteggerli, ma dobbiamo trovare il modo di farglielo sapere" tutti rifletterono.
"La tua conchiglia!" Esclamò Emma alzando di scatto la testa e guardando Killian.
"Giusto" esclamò Killian tirandola fuori. "Liam!" Disse parlando dentro la conchiglia. "Liam, sono papà" ci furono vari attimi di silenzio, poi...
"Papà!" Si sentì la vocina dentro la conchiglia tutti sorrisero.
"Ehi, ometto, come stai?" Chiese Killian sorridendo.
"Bene, mi mancate tanto" rispose Liam.
"Anche tu ci manchi!" Disse Emma.
"Mamma!" Esclamò il bimbo. Emma sorrise.
"Ehi, campione, la puoi fare una cosa per i tuoi genitori?" Chiese Killian. "è molto importante"
"Certo!" Esclamò Liam eccitato.
"Bene" disse Killian. "Lucy, Jacinda, e Neal sono lì?" Chiese.
"Si" rispose Liam.
"Ok, puoi portare la conchiglia da loro?" Chiese Killian. "Dobbiamo dirgli una cosa molto importante, ma devi fare in fretta ok? E nessuno deve vederti. Lo puoi fare?"
"Si, papà!" Disse Liam fiero di poter fare qualcosa. Si sentì il rumore di Liam che correva e poi la sua voce: "Lucy, Jacinda, zio, c'è papà che vi deve dire una cosa".
"Killian?" Si sentì la voce di Jacinda.
"Ciao Jacinda, abbiamo bisogno di dirvi una cosa..." Disse Killian, gli spiegarono tutto e gli dissero che dovevano fare in fretta perché probabilmente l'ombra sapeva che li avevano avvertiti. Zelena e Regina gli spiegarono attentamente dove trovare la magia di protezione e come lanciarla sulla casa.
"Ok, grazie" disse Lucy.
"Posso riavere la conchiglia?" Si sentì la voce di Liam in lontananza. "voglio parlare con mamma e papà... Papà, mamma?" Disse quando ebbe in mano la conchiglia.
"Ehi, tesoro, noi dobbiamo andare" disse Emma chiaramente triste di lasciare il suo bambino.
"Cercate di tornare a casa presto ok?" Chiese Liam tristemente.
"Promesso, Liam" disse Killian. "nel frattempo, per qualsiasi cosa puoi parlare qui dentro e risponderemo all'istante, ok?" Si sentì Liam tirare su con il naso, stava piangendo.
"Ehi, tesoro, non piangere, torneremo presto con la tua sorellona" disse Emma.
"Mi mancate tanto" disse Liam con voce triste.
"Anche tu, tesoro" disse Killian.
"Ciao!" Disse Liam.
"Ciao tesoro" dissero Emma e Killian in coro. Killian mise via la conchiglia sospirando. Emma si mise seduta su una roccia sconfortata, Killian si mise vicino a lei e la avvolse con un braccio.
"Speriamo che funzioni l'incantesimo" disse Emma poggiando la testa sulla spalla di Killian.
"Funzionerà" disse Regina sicura.Nel frattempo Hope, che non aveva idea che la sua famiglia fosse sull'isola per salvarla, era seduta sotto ad un albero nell'accampamento dei bimbi sperduti, era triste, le mancava casa sua e si sentiva sola, l'unica persona con cui aveva fatto più o meno amicizia era quel Jack, ma non era ancora sicura di potersi fidare. Era la seconda sera ormai che era lì. Era sera inoltrata e faceva freddo, cercò di coprirsi come meglio poteva con la sua giacca di pelle, ma non servì a molto. Tutti i bimbi sperduti erano intorno al fuoco, lei invece se ne stava in disparte.
"Perché non vieni al fuoco, così ti riscaldi?" Sentì una voce dietro di lei. Era Jack.
"Non mi va..." Disse Hope. "non voglio essere una di voi!" Jack si mise seduto vicino a lei e la guardò.
"Non è poi così male, sai..." Disse. Hope lo interruppe.
"Non provare a convincermi! Non sarò mai una pedina dell'ombra di Peter Pan, e non sarò mai un bimbo sperduto". Esclamò infuocandosi. Jack alzò le mani in segno di resa.
"Ok, ok" disse ridendo. "saresti la prima bimba sperduta femmina" disse. Hope lo guardò male e lui si corresse subito. "ho detto saresti, saresti!" Hope rise.
"Sai, l'ombra ti sta usando... Tutti voi..." Disse dopo un po'.
"Ehi, io non provo a convincere te e tu non provi a convincere me!" Esclamò Jack.
"Ok..."
"L'ombra mi ha dato una casa..." Disse Jack dopo un po' come per convincere se stesso che faceva la cosa giusta. Hope annuì.
"Ehi, ragazza speruduta!" Urlò un bimbo sperduto tra quelli intorno al fuoco. Hope alzò lo sguardo. Il bimbo sperduto che l'aveva chiamata si stava alzando e stava andando verso di lei aveva i capelli biondi e corti, aveva all'incirca 14/15 anni, sembrava il capo del gruppo. "ti va di fare un gioco?" Chiese il bimbo sperduto prendendo una balestra da sotto un albero e una mela.
"Che ne dici di 'ti tiro un pugno in faccia se non stai zitto?'" ribatté Hope. Il ragazzo sorrise. "sai, è tradizione che ogni nuovo bimbo sperduto debba fare questo gioco" disse.
"Non sono un bimbo sperduto" ribatté Hope. I bimbi sperduti risero. E quello di prima gli porse la balestra e mise la mela in testa a Jack. "non lo farò!" Esclamò Hope capendo il gioco.
"Oh, ma perché no?" Esclamò il bimbo sperduto. "è divertente!". Hope sbuffò incredula.
"Potrei ucciderlo!" Esclamò. "io e voi abbiamo due concezioni diverse in divertimento!" Non poteva credere che dei ragazzini trovassero divertente rischiare di uccidere altre persone.
"Ok, la metto in testa a qualcun altro perché a quanto pare sei affezionata a lui..." Disse il bimbo sperduto togliendo la mela dalla testa di Jack e mettendola a uno lì vicino.
"Non lo farò lo stesso!" Esclamò Hope. "non rischierò di uccidere qualcuno" buttò la balestra per terra. I bimbi sperduti sbuffarono.
"Sei davvero noiosa" disse uno di loro. "E se ti diamo una freccia non avvelenata?"
"Perché quelle erano avvelenate?!" Esclamò Hope incredula. I bimbi sperduti risero e dei cenni di assenso si levarono dappertutto. Hope li guardò incredula. Uno dei bimbi sperduti, che aveva una balestra con delle frecce non avvelenate premette il grilletto, la freccia colpì Hope al braccio, prendendola di striscio e tagliandola un po'. Lei gemette. Alzò lo sguardo, si stava cominciando ad arrabbiare. Si avvicinò al ragazzo e gli tirò un pugno in pancia. Lui gemette portandosi le mani sullo stomaco "e questo era solo un avvertimento" urlò a tutti.
"Perché non la facciamo più divertente e ti diamo delle armi?" Propose il ragazzo biondo.
"Non mi abbasserò al vostro livello" replicò Hope portandosi la mano alla ferita sul braccio che le bruciava. Girò sui tacchi e se ne andò, non sapendo dove andare, sapeva solo che voleva andare più lontano possibile da quel posto. Ad un certo punto sentì un fruscio e si girò di scatto, era l'ombra di Peter Pan.
"Dove vai?" Chiese a Hope.
"Lontano da qui!" Urlò Hope con voce infuriata. "non voglio essere una dei tuoi bimbi sperduti! Non voglio uccidere solo per divertimento!" Urlò infuriata e triste allo stesso tempo.
"Non posso permetterti di scappare" disse l'ombra dolcemente. "potresti perderti nella foresta..."
"Non è per questo!" Urlò Hope. "non vuoi che scappi perché ti servo per qualcosa!" Esclamò.
"Non voglio farti del male..." Disse l'ombra. "andiamo, torniamo all'accampamento, così puoi riscaldarti e dormire un po'..." Hope stava per ribattere e dire che non voleva andare con lei, ma un pensiero improvviso la colse quando l'ombra disse la parola 'dormire'. Annuì e si fece condurre all'accampamento. Lì si mise nel suo angolo, si coprì con la sua giacca e si mise a dormire, determinata ad andare nella stanza rossa con le fiamme, perché sperava di incontrare Henry o Biancaneve, ma quando si risvegliò, non aveva incontrato nessuno e era ancora più sconfortata di prima.
STAI LEGGENDO
Happy beginning
Adventurese non lo avete capito dalla foto profilo o dal titolo siete nel posto sbagliato