45: di nuovo me stessa

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La mattina dopo Hope si svegliò presto, quando ancora tutti in casa stavano dormendo. Decise di uscire un po' in giardino, per prendere un po' d'aria. Si mise qualcosa addosso e uscì nel portico. Subito la brezza mattutina le colpì il viso, facendole venire i brividi. Rimase lì per un po', a pensare e osservare il sole nascere, finché non sentì la voce di Liam chiamare, ma non stava chiamando mamma o papà, stava chiamando proprio lei. Salì di sopra nella stanza di Liam e si avvicinò al suo letto.
"Ehi, Liam, perché non dormi?" Chiese mettendosi sui talloni davanti al letto e accarezzandogli la testa.
"Non ci riesco" rispose lui.
"Che succede piccolo?"
"Continuo a sognare Griselda" disse Liam senza guardarla, imbarazzato.
"È normale, piccolo, anche io alla tua età ho incontrato Griselda, e mi ha presa proprio come a te"
"Davvero?" Chiese Liam curioso. Hope annuì sorridendo.
"Eh già. E anche io la sognavo sempre, ma alla fine sono riuscita a superare i sogni"
"E come?"
"Ogni volta che ne avevo uno chiamavo papà o mamma e glielo raccontavo, e loro mi tranquillizzavano e mi facevano pensare a qualcos'altro"
"E per te funzionava?" Chiese Liam. Hope annuì sorridendo.
"Dopo un po' mi calmavo e mi riaddormentavo... Prova a farlo anche tu. È presto, dormi ancora un po', io sarò qui finché non ti addormenterai promesso" disse Hope rimboccandogli le coperte.
"Ok" disse Liam sorridendo e chiudendo gli occhi. Hope sorrise e gli diede un bacio in testa. Aspettò un po', poi, quando Liam si fu addormentato, uscì dalla stanza in silenzio e tornò di sotto. Rimase lì sul divano a pensare per un po', finché non sentì i rumori dei passi dei suoi genitori che scendevano le scale. Dopo aver fatto colazione Hope disse, dopo averci pensato un po':
"Oggi dobbiamo andare a visitare i nuovi arrivati nella prigione... Possiamo interrogarli e farci dire dove si nasconde Griselda..." Emma e Killian annuirono.
"Si, mi sembra una buona idea, ma facciamo noi l'interrogatorio, è il nostro lavoro, ok?" Disse Emma. Hope annuì non molto d'accordo. Lasciarono Liam a casa con i nonni e andarono all'ufficio dello sceriffo, dove avevano rinchiuso gli alleati di Griselda. Per primo interrogarono il ragazzo, ma non disse molto e lo trovarono molto irritante.
"Vi prego smettete di fare domande o mi soffoco col cuscino" disse dopo un po' di domande. "non so niente, se lo sapessi probabilmente ve lo direi perché non mi interessa molto di Griselda sapete, mi ha fatto uscire da quel posto orrendo, punto". Hope non poté fare a meno di trovarlo molto attraente come ragazzo... Aveva gli occhi verdi scuro e i capelli marroni, abbastanza lunghi, ma non troppo, aveva un ciuffo davanti che gli calava sugli occhi e spesso gli piaceva passarci la mano per levarli dagli occhi. Era alto e abbastanza magro, un anno in prigione avrà influenzato un po' la sua magrezza... "Avete una sigaretta?" Chiese lui ad un certo punto. Emma e Killian lo guardarono male, non gli piaceva quel ragazzo.
"Hai 14 anni..." Ribatté Emma.
"E allora?" Chiese lui disinvolto. Emma sospirò e lasciò perdere. Il ragazzo quando si accorse che Hope lo stava guardando sorrise, lei non poté che arrossire e sorridere a sua volta, ma quando si ricordò dov'era e cosa stava facendo smise subito. Passarono tutta la mattina ad interrogare gli altri due, ma nessuno dei due aprì bocca. Hope si stupì che fossero ancora fedeli ad una persona che li aveva appena abbandonati sul ciglio della strada. Alla fine fu il turno i Maggie. La trovarono seduta sul suo letto a fissare il muro davanti a lei. Rimase immobile anche quando sentì Killian Emma e Hope avvicinarsi. Emma cominciò a parlare, ma lei rimase sempre immobile e in silenzio, senza rispondere alle domande. Dopo un po' Emma sospirò e smise di provare perché era inutile, stavano per andare via, ma Hope si fermò e cominciò a fare lei le domande. Quando sentì che era Hope a parlare Maggie fece una strana espressione, ma rimase comunque immobile.
"Senti..." Disse Hope dopo un po'. "io so che tu non sei una cattiva persona, ti ho visto ieri sera... Avresti potuto vincere, ero a terra e ferita, mi avresti potuto fermare e farmi rimanere a terra, ma non l'hai fatto, poi non hai usato la tua magia neanche una volta... Mi avresti potuto battere sai..." Sentendo queste parole Maggie si alzò di scatto e fece come se volesse attaccare Hope. Lei indietreggiò e si allontanò dalle sbarre.
"Pensi davvero che sia una di quelle persone che puoi salvare da se stessi?" Sbottò Maggie. "pensi che se mai avessi l'occasione di ucciderti non lo farei? Tu mi disgusti"
"Senti... Lo so che hai sofferto molto, ma tu..." Provò a dire Hope, ma Maggie la interruppe bruscamente.
"Cosa ne sai tu?!" Urlò fuori controllo. "cosa ne sai tu cosa vuol dire perdere tutto e tutti  quelli a cui tieni? Tu che hai tutto quello che vuoi! I tuoi genitori ti adorano, hai un fratellino che ami e che ti ammira, un ragazzo perfetto, un tuo gruppo di amici che ti ammira e ti copre le spalle, qualsiasi cosa accada. Eppure continui a fare la vittima! Tu non hai idea di cosa vuol dire perdere tutto, non avere più niente. Anche se tu devi fare la principessina perfetta e quindi serve un po' di drammaticità, no? ‘oh, non sono nessuno e nessuno mi ama’. Ma guardati! Tu hai tutto! Hai la tua vita perfetta e comunque trovi modi per lamentarti! Sei patetica" si allontanò dalle sbarre e tornò a sedersi sul letto. Hope non disse niente e appena Emma e Killian fecero anche un solo gesto per cercare di consolarla se ne andò senza dire niente. Emma e Killian non la inseguirono, perché sapevano che non voleva essere seguita. Camminò per un po', per le strade di Storybrook, pensando, poi si fermò al pontile e si mise seduta su una panchina guardando il mare. Dopo un po', con suo disappunto, sentì dei passi avvicinarsi fece per girarsi e urlare: ‘perché non mi lasciate sola?!’ quando vide che la persona arrivata era Gerda. Lei non poteva sapere quello che era successo quindi non era stata mandata dai suoi genitori per consolarla...
"Ehi, ho saputo cosa è successo con Maggie..." E invece si... Era ovviamente stata mandata dai suoi genitori per tirarla su di morale, e questa cosa le dava fastidio. Ogni volta che succedeva qualcosa alla povera piccola Hope mandavano qualcuno di diverso per consolarla senza pensare nemmeno per un secondo che magari se diceva che voleva stare un po' da sola era proprio perché voleva stare un po' da sola... Per di più in quel momento non aveva bisogno di nessuno per tirarle su il morale, perché non era triste o offesa o qualunque cosa pensavano che fosse... Era arrabbiata. Era arrabbiata perché sapeva che ogni parola che Maggie aveva detto era vera, che aveva ragione, era patetica. Doveva smetterla di lamentarsi per tutto e fare sempre la vittima, doveva combattere, non abbattersi. Gerda si mise seduta accanto a lei e la avvolse con un braccio.
"Ti prego no" disse Hope scansandosi un po'. "non ho bisogno di nessuno che mi consoli perché la povera piccola Hope è triste, anzi non sono proprio triste in questo momento"
"No?" Chiese Gerda stupita.
"No" rispose Hope. "non c'è niente per essere triste, ha ragione. Devo smetterla di lamentarmi e fare la bambina di tre anni che ha sempre bisogno che qualcuno le asciughi le lacrime. Basta, mi sono stufata"
"Finalmente" esclamò Gerda. "sei tornata" sorrise e le diede una gomitata amichevole. Hope sorrise e le mise un braccio intorno alle spalle. "ora dobbiamo distruggere questa strega per sempre" disse Gerda. Hope sorrise.
"Si... Ma prima ho deciso che voglio aiutare Maggie, voglio darle l'opportunità di una vita normale" Gerda annuì.
"Anche secondo me... Lei in fondo non è cattiva, me lo sento, ne ha solo passate tante e si è fidata delle persone sbagliate. E poi credo che questa cosa che Griselda l'ha lasciata indietro se la sia un po' legata al dito...." Hope annuì. "Penso che però dovremmo parlarci noi, non gli adulti, non li ascolterebbe mai"
"Non sono sicura che ascolterà neanche me... Ma possiamo provare..."
"Ora torniamo all'ufficio, che i tuoi genitori erano preoccupati..." Disse Gerda.
"Ovviamente..." Commentò Hope alzando gli occhi al cielo. "devono capire che non ho più cinque anni" Gerda ridacchiò. Tornarono all'ufficio dello sceriffo e subito Emma e Killian andarono loro incontro.
"Eccoti! Ci stavamo preoccupando..." Esclamò Emma. Hope alzò gli occhi al cielo esasperata.
"Sto bene" disse sorridendo e guardando Gerda. "A quanto pare sono tornata in me..."

Mi scuso per il capitolo corto e brutto e per il ritardo, ma è stata una settimana un po' così, cercherò di aggiornare il prima possibile.

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