Rush sorrise trionfante.
Lei voleva un bacio, lo vedeva, ma lui si era trattenuto. Non sapeva perché, in fondo sin da piccolo prendeva ciò che voleva, ma aveva troppo odio dentro.
Lei era andata via da lui senza nemmeno salutarlo. Si era dimenticata di tutte le promesse che si erano fatti sotto le stelle.
Osservò il tatuaggio che aveva vicino al cuore.
'Scheggia'.
Era il primo tatuaggio che si era fatto, poco dopo che lei era partita. Era l'unico modo affinché lei fosse con lui.
Si fece la doccia cercando di dimenticare tutte le delusioni che lei gli aveva dato.
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-Promettimi una cosa- disse quel bambino dai capelli marroni di soli 10 anni a quella bambina piccola di 8 che aveva addosso una maglietta enorme per il suo corpo esile.
-Cosa?- chiese la bambina che non riusciva a togliere gli occhi dalla lapide.
'Emily Smith' riusciva a leggere solo quello, tutto il resto non le importava, la sua mamma era lì, sotto i suoi piedi.
Il bimbo le prese la mano.
-Signora Smith, lei non ha avuto il piacere di veder crescere questa magnifica bambina, ma io le assicuro che sarebbe orgogliosa di lei.- disse il bambino mentre la bambina piangeva, piangeva per la prima volta dopo anni.
Non aveva mai pianto per sua madre ma ora lo stava facendo. Il bimbo le mise un braccio intorno alle spalle.
-Io, Rush Wilson, prometto di sposare sua figlia e di non lasciarla mai. Perché sua figlia merita il meglio, e io voglio essere il suo.-
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-Rush esci dal bagno- urlò Jack risvegliando Rush da quel sogno perfetto.
Chiuse la doccia e uscì dal bagno con un asciugamano intorno alla vita.
-Sì è tutto tuo.- disse il bruno a Jack.
-Non è per me. Io e Mon dobbiamo uscire, stai da più di mezz'ora dentro.- disse Jack.
Rush annui. Non sapeva perché ma non aveva nemmeno le forze per rispondere.
-Ah sei uscito- disse Mon.
Rush si girò. Mon aveva solo un asciugano intorno al corpo. Rush la osservò e la stessa cosa fece Jack, ma gli occhi di Rush si fermarono sulla collana che aveva al collo.
Era un semplice stella d'oro, piccola. Dietro aveva inciso la "M" era il regalo per i 18anni. Rush sorrise, allora l'aveva ricevuto, ma non capiva perché non l'avesse ringraziato.
-Bella collana.-Disse Rush indicandola.
-Oh si è un regalo di Jack per il mio compleanno. - disse Mon sorridendo, ricordando il momento in cui aveva ricevuto quel regalo per posta.
-Come? - chiese Rush. Era il suo regalo, in quel momento voleva solo uccidere Jack.
-Vai a fare la doccia Mon. È tardi.- l'incentivò Jack. Mon annuì, diede un bacio a Jack e si chiuse in bagno.
Rush sbattè Jack al muro.
-È tutta colpa tua. Quel regalo è mio.- ringhiò Rush.
Jack rise.
-Sai fratellino,lei ha dimenticato ogni cosa legata a te, quindi non vedevo il perché darle le tue lettere e i regali da parte tua.-
Rush gli tirò un pugno nello stomaco, facendo acasciare Jack a terra.
-Non l'hai mai voluta come la volevo io, gli hai sempre incuccato che io volessi Anne, ma di quella troia non me ne mai fregato niente. Ma a te non importava, volevi vincere ma questa volta.- Rush sorrise e si avvicinò al suo orecchio.
-Lei risceglie me.-
NOTA AUTRICE
Ho aggiornato prima che ho potuto.
Spero che vi piaccia per questo lasciatemi un commento e qualche voto.
Baci Mon.♡
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My next mistake-The Mafia Trilogy
Romance-Prima storia della serie ' The Mafia Trilogy'- Mon Scott era fuori luogo in quel mondo. Il padre era un mafioso, un tiranno, ma lei era una cosa a parte: lei era lei. Con il suo sorriso, la sua semplicità, la sua libertà, la sua voglia di essere li...