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Mon si sedette sul divano e chiuse gli occhi. Jack fece lo stesso però avvicinandola a lui.

-Qualcosa ti preoccupa?-chiese il ragazzo.

Mon scosse la testa e si girò per mettersi sopra di lui. L'abbracciò respirando il suo profumo. Lui ricambiò l'abbraccio e chiuse gli occhi, pensò che niente li avrebbe separati e questo lo dimostrava.

Si addormentarono così.

Abbracciati sul divano.

Jolene si svegliò sentendo il campanello suonare. Percorse il corridoio e aprì la porta, ma quando vide chi era spalancò gli occhi.

Rush aveva solo l'asciugamano in vita e i capelli bagnati.

-Se non disturbo, potrei usare la vostra doccia? l'acqua calda non c'è- disse il bruno.

Jolene non riusciva a dire una parola per questo annuì e lo fece entrare. Rush sorrise, era una bugia perfetta, ma non gli importava, voleva stare in mezzo a quei due.

Percorse il corridoio e si fermò in salone. Era come se qualcuno gli avesse tirato un pugno nello stomaco.

Vedere Mon sopra di lui era troppo, ma non riusciva a capire il perché. In fondo l'aveva odiata, anno dopo anno sempre di più.

Non rispondeva alla sue lettere, alle chiamate e non l'aveva ringraziato nemmeno del regalo del diploma.

Faceva così male, ma lui ci teneva più della sua stessa vita e non sapeva spiegarselo.

-Oh- disse Jolene guardano Mon e Jack abbracciati -Sarà arrivato questa notte.-

Rush prese il telefono e scelse la musica più rumorosa che aveva. Mise la sveglia, mentre faceva finta di rispondere ai messaggi.

Il telefono gli squillò in mano.

Jack si svegliò di colpo buttando Mon a terra. Era la sveglia che usava loro padre quando erano bambini. Rush rise e guardò suo fratello.

-Ops scusami. Non ho tolto la sveglia- disse il bruno.

Jack guardò Mon che si toccava la testa per alleviare il dolore causato dalla botta. Si alzò da terra, senza prendere la mano che gli aveva porso Jack.

Si girò per vedere chi era quello stronzo che aveva messo quella sveglia. Le si bloccò il fiato.

Aveva già visto Rush senza maglietta ma ora poteva vedere ogni piccolo particolare del busto e leggere ogni tatuaggio che aveva. Le vennero le lacrime agli occhi.

'Scheggia' vicino al cuore.

'Guardo le stelle e so che sei vicino a me' vicino alla spalla.

Erano piccoli tatuaggi che avevano dei significati legati a lei o a sua madre.

Jack le mise il braccio intorno al bacino come un gesto protettivo.

-Che ci fai qui Rush?- chiese Jack. Il bruno sorrise.

-L'acqua calda non va, e ho bisogno di fare una doccia.-

Mon sbuffò. Si divincolò dall'abbraccio di Jack e prese Rush per il braccio.

Aprì la porta del bagno e lo tirò per portalo dentro, ma il bruno fu più veloce. Tirò Mon e la sbattè contro il muro. Lei respirava in modo affannoso.

-Che vuoi Rush? - chiese cercando di mantenere il controllo nella sua voce.

-Niente- disse il bruno -Volevo prendere lo shampoo grazie.-

Mon alzò un sopracciglio, ma quando vide che Rush prendeva veramente lo shampoo uscì dal bagno sbattendo la porta.

Perché pensava che l'avrebbe baciata? Perché lo pensava? Perché il suo corpo tremava anche se lui era nei pareggi? Era tutto così ingiusto.

Lei voleva solo dimenticarlo e ci era riuscita. Ma forse, andare in un altra città a 13 anni non era stata la miglior scelta.

Doveva proprio andare in un altro continente, per dimenticare tutto, ma anche li aveva sbagliato.

NOTA AUTRICE

Ecco a vuoi il nuovo capitolo. Sono davvero orgogliosa di questa storia.

Ha già 1.5K visualizzazioni.

Ma vorrei tanto sapere cosa ne pensiate, per questo vorrei trovare almeno un commento e un paio di voti e a quel punto aggiornerò.

Non odiatemi.
Alla prossima, Mon.

My next mistake-The Mafia TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora