III [Louis]

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Credo che gli ultimi anni della mia vita siano stati i più belli

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Credo che gli ultimi anni della mia vita siano stati i più belli. Mi sono esibito per la prima volta su un palco, mi hanno messo in una band e sono diventato conosciuto. Dico così perché non mi è mai piaciuto usare la parola famoso. Usarla mi fa sentire quasi come un oggetto, un qualcosa che dopo un po' di tempo nessuno prende in considerazione.

In ogni caso sono felice. Io e i ragazzi stiamo per scrivere il nostro nuovo album, progettando il prossimo tour e lavorando a tantissimi progetti.

Un'altra cosa che mi rallegra ogni giorno è il mio ragazzo, Harry. Io e lui non ci conoscevamo prima di X Factor, infatti è lì che lo vidi per la prima volta.

Durante una delle puntate fummo entrambi chiamati e scoprimmo che, insieme ad altri tre ragazzi, saremmo stati insieme in una band.

Il primo periodo insieme ai ragazzi fu il più difficile. Non sapevamo come chiamare la band, come esibirci e nemmeno come approcciarci alle persone che ci seguivano.

Fortunatamente non eravamo soli. I miei genitori, insieme alla madre di Harry , ci aiutarono in tutto. Ogni giorno imparavamo nuove cose, sia musicalmente che umanamente.

Quell'esperienza ci formò.

La mia relazione con Harry fu sicuramente la cosa più difficile di tutto. Al tempo eravamo giovani e non sapevamo cosa il futuro ci avrebbe riservato. Così facevamo finta di niente.

Questo nostro 'ignorare i sentimenti' andò avanti per quasi due anni, finché un giorno Harry venne da me e mi baciò. Nei giorni a seguire lo evitai come la peste, facendo quasi finta non esistesse.

Le cose cominciarono a cambiare quando capì che non potevo fuggire dai miei sentimenti, dovevo affrontarli.

Tutto questo mi porta ad essere fidanzato con lui da ormai otto anni. Negli anni passati insieme abbiamo litigato, ci siamo lasciati e siamo ritornati insieme un paio di volte. La maggior parte delle volte per via di stupidi gossip online. Nonostante tutto siamo ancora insieme.

"Hazza" lo chiamai cercando di svegliarlo.

Ero stato chiamato per partecipare agli X Factor come giudice e non potevo fare ritardo già il primo giorno

"Harry devo andare". La sua testa era poggiata sul mio nudo petto, le sue braccia cingevano intorno il mio punto vita e le nostre gambe erano incrociate.

"Cinque minuti" farfugliò, stringendo ancora di più il mio corpo nelle sue braccia, facendomi ridacchiare.

Non vedendo nessun suo movimento, cominciai ad alzarmi, fallendo miseramente.

"Harry devo davvero alzarmi o farò tardi" gli dissi, accarezzandogli i capelli.

Il suo capo era ancora sul mio petto e le sue braccia erano ancora attaccate alla mia vita.

Dopo qualche secondo, aprì finalmente gli occhi "Buongiorno".

"Buongiorno" mi rispose lui, spostandosi da sopra di me e stiracchiandosi.

Solo il pensiero di essermi svegliato con lui al mio fianco, mi faceva venire voglia di sorridere per tutto il giorno: "Che ore sono?".

"Le otto, tra un'ora devo andare" gli dissi e lui annuì, ancora assonato.

Ogni volta che siamo insieme, il nostro problema è il dormire. O meglio il non farlo. Ma come biasimarci, quando siamo in tour con i ragazzi non possiamo fare più di tanto, soprattutto in pullman.

Dopo che Harry si alzò dal letto, andammo a fare colazione insieme e, subito dopo, chiamammo i ragazzi per metterci d'accordo sulla data per cominciare a scrivere il nuovo album.

Concordammo che loro sarebbero venuti qui a Doncaster, sia per scrivere che per registrare poiché, essendo impegnato con il talent, non potevo viaggiare.

Dopo aver programmato tutto, salutai Harry e partì per andare agli X Factor.

Tornare nel posto dove tutto ebbe inizio mi fece un certo effetto. Mi sembrava irreale. Era strano pensare che, per la prima volta sarei stato io a giudicare e non il contrario.

Io e i ragazzi, essendo seguiti da tante persone, abbiamo sempre un po' di pressione addosso. Ma ne vale la pena.

Il partecipare con giudice aveva però i suoi lati negativi, in realtà solo uno. Il dover dire no. Ovviamente non si può dire si a tutti ma, avendo vissuto quell'esperienza, ero a conoscenza del dolore che si prova ad essere eliminati.

Pensare che quella cosa succederà a qualcun altro, mi fa stare un po' male.



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