[Aggiornamenti lenti 🌻]
«Chiunque si ɑvvicinɑ ɑ me rischiɑ di ɑffogɑre.»
«E se ɑvessi il sɑlvɑgente con me?»
🌻🌊🐍🖤
Summerville, California.
Quando dieci ragazzi ricevono nella cassetta della posta un invito particolare d'inaugurazione per un neg...
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I pensieri sono come un fiume in piena. Durante le giornate di pioggia, la corrente dei fiumi è così forte che è in grado di trascinare con sé qualsiasi cosa incontri durante il loro percorso. Non importa quanto qualcuno si sforzi di controllarli, non puoi impedire al fiume in piena di scorrere.
E lo stesso si può dire per quanto riguarda i pensieri. Quando arrivano, non puoi fare niente se non venirne trascinato all'interno: alcuni possono trascinarti in vallate lussureggianti, altri invece in cascate ripide e pericolose. Purtroppo non puoi portarti una cartina con te, quindi non puoi sapere con certezza quale sarà la destinazione del tuo viaggio. Devi solo lasciare che il fiume ti travolga.
Chiudo il computer e lancio un'occhiata fuori dalla finestra della mia stanza. Ha finalmente smesso di piovere ma le nuvole grigie coprono il cielo ancora minacciose: entro sera scoppierà un'altro temporale.
Mi massaggio le tempie mentre spengo la lampada sulla mia scrivania. In questo periodo i pensieri non mi lasciano mai in pace: mi colpiscono sempre e mi causano un forte mal di testa ogni santa volta.
Dedico un'ultima occhiata fuori dalla finestra, notando le luci delle altre case a Summerville accendersi gradualmente mentre il cielo si infittisce sempre di più. La stagione invernale è iniziata da poche settimane e già il freddo si sta facendo sentire.
Mi infilo il maglione di lana mentre il mio cellulare inizia a squillare incessabile. Rispondo alla telefonata senza nemmeno controllare il mittente.
«Hey, Debbie» sorrido, portando il telefono tra la spalla e l'orecchio mentre esco dalla mia stanza e mi dirigo al piano di sotto.
«Porto la cena, apparecchia la tavola e fai in modo che i tuoi dei greci personali, che tutti conoscono come i tuoi fratelli, siano già pronti a tavola» commenta la voce della mia migliore amica Debbie Turner e posso già immaginarla a sorridere furbamente.
Scuoto la testa con un sorriso divertito. «Non sono ancora tornati dall'officina, e comunque io sto bene» scherzo, entrando in cucina per prendere i piatti.