Capitolo 7

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Pov's Hermione

Invitare Blaise Zabini a casa mia, nella Londra babbana, senza averne parlato con anima viva è sicuramente un grandissimo azzardo del quale non sono ancora convinta di aver fatto la scelta giusta. Mi sento un po' in colpa per non averne parlato con Ginny, la mia unica ancora di salvataggio nei mesi trascorsi e colei che tutt'ora cerca di mantenere uniti i cocci del mio cuore ridotto in brandelli sanguinanti. Un dolore con il quale dovrò imparare a convivere. Ma se non le ho scritto è stato per paura che le lettere finissero nelle mani sbagliate. La tana è sempre così affollata e caotica che non mi meraviglierei se Ron o magari i gemelli riuscissero a metter mano sulla posta della sorella minore per scoprire qualche pettegolezzo. Quindi preferisco raccontarle tutto di persona, visto che di cose di cui discutere ne avremo molte.

L'incontro è fissato per oggi pomeriggio alle tre in punto. Blaise e la Signora Zabini si presenteranno a casa nostra, materializzandosi in un vicoletto nascosto che dista poche decine di metri dal nostro indirizzo. La consapevolezza mi rende leggermente nervosa, nonostante faccia del mio meglio per mantenere i nervi saldi. Ci pensa già mamma a rendere il tutto estremamente angosciante, per non parlare di papà che ogni tanto fa qualche battutina pessima facendomi alzare gli occhi al cielo per l'esasperazione. Mamma è super agitata perché teme di fare brutta impressione con la madre di Blaise, della quale non so assolutamente niente. Mentre papà è convinto che tra noi due ci sia del tenero...Assurdo, se solamente sapesse la verità! Ma resta il fatto che è una settimana che porto avanti le solite conversazioni...

"Secondo te è tutto ben ordinato? Forse dovrei spostare il divano per lasciare più spazio tra quest'ultimo e il tavolo. Voglio che la stanza sia ben luminosa e spaziosa, non vorrei che risultasse soffocante. Credi che alla signora Zabini il nostro arredamento piacerà? Voglio che tutto sia perfetto, non vorrei mai che pensasse che nel nostro mondo non si abbia buon gusto." Questa è una delle sue ossessioni principali. L'ordine e la pulizia generale della casa. Ho provato a rassicurarla in ogni modo possibile e inimmaginabile, ottenendo però scarsi risultati.

"Mamma, alla signora Zabini non interesserà il colore della nostra tappezzeria o la sistemazione dei nostri arredamenti. Così come non farà caso ad un eventuale granello di polvere che potrebbe esserci sfuggito. È una strega, ha poteri magici e usa una bacchetta. Ma la sua vista è uguale identica alla nostra." Più o meno questa è la risposta che, tra un sospiro e l'altro, le ho sempre fornito, cercando di essere il più convincente possibile.

"Ma da quello che hai detto, loro sono una famiglia molto ricca. Avranno sicuramente una casa meravigliosa, ben arredata e ben curata. Presumo che anche la signora Zabini faccia le pulizie domestiche." L'ultima affermazione mi ha sempre fatto alzare doppiamente gli occhi al cielo. Non l'ho di certo chiesto a Blaise, ma sono sicura che in casa abbiano almeno un elfo domestico. Nelle famiglie purosangue ed estremamente ricche è la normalità, ricordo con una smorfia. Quindi dubito che la signora Zabini passi le ore morte della giornata con la bacchetta alla mano per pulire la loro magnifica villa quando sicuramente può permettersi qualcuno che lo faccia al suo posto.

"No mamma, sicuramente ci pensano gli elfi domestici a quello." Le ho sempre risposto, sotto le sue occhiate incredule.

"Sono creature magiche?" La sua espressione sbigottita e piena di curiosità mentre mi ha posto questa domanda è stata decisamente in grado di risollevarmi l'umore.

"Proprio così, ti farò vedere una foto ma ti avverto, non sono particolarmente graziosi. Però sono estremamente gentili e simpatici, soprattutto troppo gentili." Questa è stata la mia risposta la prima volta che me l'ha chiesto.

"Però deve essere meraviglioso averne uno per casa che fa tutto al posto tuo senza chiederti niente in cambio."

"Ma anche no, mamma!" Le ho risposto con aria indignata di fronte alla sua aria sognante, aggiungendo a mezza voce che sarebbe stato troppo complicato spiegarle nel dettaglio le condizioni degli elfi domestici. Da quel giorno però ho ben pensato di rispolverare in modo più serio il mio progetto C.R.E.P.A. Ho intenzione di studiare in modo più approfondito per vedere se riesco ad elaborare qualcosa di più serio per far valere i loro diritti. Quanto meno fargli avere uno stipendio. Chissà cosa ne penserebbe Blaise se gliene parlassi. Ma non credo che oggi ne avremo tempo.

Il pianto della feniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora