Capitolo 4

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Pansy si era sempre sentita diversi gradini più in alto rispetto alla stragrande maggioranza delle persone e perciò in diritto di giudicare e beffeggiare il resto del mondo dall'alto del suo piedistallo. Il suo cognome era una garanzia, il suo sangue puro una certezza, le immense ricchezze della sua famiglia la realizzazione di ogni suo desiderio e capriccio. Non le mancava niente e poteva considerare la sua vita praticamente perfetta. Unica erede, elfi domestici a suo servizio giorno e notte, un immenso guardaroba sempre rinnovato e arricchito che avrebbe fatto invidia anche alla regina babbana e una famiglia che la teneva su un piedistallo ed esaudiva sempre ogni suo capriccio più eccentrico e costoso. Aveva tutto, non si poteva di certo lamentare eppure...In realtà qualcosa mancava anche a lei, quella che la rendeva insoddisfatta e le logorava l'anima giorno e notte e ciò, non era altro che la vendetta.

Mancava un tassello per completare il puzzle che avrebbe reso definitivamente perfetta la sua vita già all'apparenza tale. Lei era abituata ad ottenere tutto ciò che desiderava, con le buone o con le cattive maniere ma quella volta, sapeva che non avrebbe dovuto avere pietà. Non ne avrebbe dovuta avere fin dall'inizio in realtà e riconosceva di aver scioccamente sbagliato. Ma si era ripromessa che si sarebbe vendicata e adesso, la vendetta le era stata servita su un piatto d'argento e di certo non se la sarebbe lasciata sfuggire. In quel modo avrebbe ottenuto ciò che voleva e al tempo stesso si sarebbe vendicata. E solo alla fine di quest'ultima avrebbe dato pace e soddisfazione alla verità disgustosa, indecente e ignobile che aveva scoperto giorno dopo giorno, durante quell'anno scolastico da poco concluso. Una verità che aveva taciuto ma che aveva comportato una profonda umiliazione per la sua persona e un crescente disgusto che le aveva aperto gli occhi a l'aveva portata alla conclusione di volersi vendicare. Solamente una persona condivideva quel segreto orribile e quella persona ysarebbe stata sua alleata per aiutarla a ottenere ciò che voleva.

Il suo alter ego da snob e altezzosa ragazza purosangue aveva subito una profonda umiliazione, portandola a covare una profonda rabbia e un profondo rancore nei confronti di colui per il quale aveva dato tutto, per colui al quale si era praticamente venduta e, innocentemente, si era fatta usare, manipolare e calpestare pur di non allontanarlo. In tutti quegli anni si era comportata come una sciocca ragazzina innamorata ma quello che aveva scoperto era stata la svolta decisiva in lei e l'amore si era trasformato in rabbia, la rabbia in odio e l'odio in desiderio di vendetta.

Draco Malfoy l'avrebbe pagata cara, molto cara per il torto che aveva osato farle. Rabbrividiva al solo pensiero di ciò che aveva scoperto, di ciò che aveva taciuto per mesi. Il giovane ricco e unico erede Malfoy che se la faceva con la sporca mezzosangue Granger, amica del cuore di Potter e plebaglia di egual misura. Draco Malfoy era diventato come coloro che aveva tanto disprezzato negli anni, un traditore del suo purissimo e prezioso sangue. Quando l'aveva scoperto era uscita fuori di sé per l'ira cieca e per l'incredulità. Aveva gridato, aveva fatto a pezzi tutto ciò che le era capitato sotto mano, si era ferita fisicamente conficcandosi le unghie a sangue nei palmi delle mani, nelle braccia, nella cute e infine aveva pianto in preda alla disperazione e umiliazione ogni sua lacrima. Non poteva credere che fosse possibile una cosa del genere e si era voluta illudere che fosse tutto uno scherzo inscenato per farla infuriare ma con il passare dei giorni si era dovuta a forza ricredere. 

Le prove erano schiaccianti, parlavano chiaro. Draco Malfoy aveva una tresca con Hermione Granger e molti pezzi del puzzle avevano iniziato ad incastrarsi tra di loro. Quell'anno Draco si era comportato in modo strano. Aveva improvvisamente smesso di insultare la mezzosangue, si era comportato in modo più umano nei suoi confronti, aveva preso poco di mira anche Potter e Weasley e in varie occasioni l'aveva colto in flagrante a lanciarle occhiate di soppiatto. Spesso rientrava tardi in sala comune e si prendeva carico di ronde extra arrivando sempre incredibilmente in ritardo e trafelato. Si era comportato in modo strano e lei, che se ne era accorta, aveva scavato fino in fondo per cercare di capire cosa ci fosse sotto.

Ma dopo quell'orrida scoperta, dopo l'umiliazione personale che l'aveva schiacciata a terra con la forza di una valanga, si era rialzata e aveva giurato vendetta. Draco Malfoy era in suo pugno perché quella volta dalla sua parte aveva il manico del coltello. Cosa sarebbe successo, in caso entrambi non avessero fatto ciò che voleva lei, se fosse trapelato che Draco Malfoy era un traditore del suo sangue e Hermione Granger, la paladina della giustizia e del bene amica di Potter, se la faceva con il loro peggior nemico, figlio di un mangiamorte e unico erede di un'antica famiglia sostenitrice dell'oscuro Signore? Uno scandalo, una tragedia. Sarebbe stata la loro rovina. Li avrebbe distrutti. Sarebbero rimasti soli. E il caro Draco senza i soldi di papà non contava nulla, sarebbe caduto in disgrazia. E stessa cosa la mezzosangue. Senza Potter e lenticchia al suo fianco, sarebbe caduta nel dimenticatoio e tutti i grifondoro le avrebbero sicuramente voltato le spalle.

Inizialmente aveva optato per quella soluzione. Smascherarli senza pietà ma poi, si era detta che non sarebbe stato abbastanza per ripagare quell'affronto. Perché non godersi una lenta tortura, osservandoli soffrire in silenzio, costretti a piegarsi alla sua volontà? Finalmente si sarebbe fatta rispettare, finalmente avrebbe avuto la sua vendetta e al tempo stesso ciò che desiderava.

Volente o nolente Draco, in futuro, avrebbe fatto di lei la futura signora Malfoy. A quel punto poco le importava dell'amore. A lei interessava la posizione privilegiata nell'alta società che solamente l'unico erede Malfoy avrebbe potuto darle. Avrebbe potuto avere tutte le amanti che voleva, come lei a sua volta perché di certo, della fedeltà ormai poco le importava, ma ciò che le premeva era in futuro di sentirsi chiamare signora Malfoy. Pansy Malfoy, era come musica per le sue orecchie. Suonava talmente bene che ormai non aveva nessun' altro obiettivo da raggiungere se non quello. E ci sarebbe riuscita, se non con le buone, con le cattive. E in fin dei conti la mezzosangue le era stata utile. Se non fosse stato per lei forse non avrebbe mai avuto la strada spianata per ottenere ciò che voleva. Ma così lo aveva in pugno. Non le sarebbe più potuto scappare.

E la cosa ancor più fantastica era che non sarebbe stata sola. Poteva contare su una persona che aveva un desiderio da raggiungere, pur quanto discutibile fosse, tanto quanto lei. Lei voleva Draco Malfoy e lui...Theodore Nott, voleva sfogare le sue perversioni su Hermione Granger, la mezzosangue. Certo, lo trovava disgustoso, ma in fin dei conti da un viscido come Nott non poteva aspettarsi molto di più ma alla fine quello sarebbe stato un ulteriore colpo basso per quella sgualdrina dal sangue sporco e una soddisfazione in più per lei. Non gliene poteva fregar di meno di Nott e delle sue disgustose perversioni.

Per lei contava solamente sottomettere Malfoy alle sue volontà.

Quel nuovo anno scolastico sarebbe iniziato con il botto, perché finalmente sarebbe stata lei a comandare. Nessuno le avrebbe messo i piedi in testa. Nessuno l'avrebbe mai più umiliata in modo tanto meschino. 

Seduta di fronte al grande specchio della sua scrivania, con la sua elfa personale che le pettinava i capelli sorrise con perfidia, compiaciuta del suo stesso diabolico ma perfetto piano.

-Ciao a tutti miei carissimi lettori! Vi chiedo veramente scusa per questa mia lunghissima assenza, ma ho passato un'estate molto difficile a causa di impegni lavorativi a dir poco pesanti a causa della situazione che stiamo vivendo. Inoltre negli ultimi mesi ho ripreso gli studi e quindi ho avuto un po' la testa altrove e purtroppo la scrittura è slittata all'ultimo posto e non ho mai avuto tempo per scrivere. Ma voglio ripromettermi di scrivere più spesso per cercare di regalarvi dei capitoli soddisfacenti in tempi ragionevoli. Anche perché scrivere mi rende felice, quindi voglio impegnarmi a scrivere più spesso anche per me stessa. Come sempre spero che mi lascerete qualche commento con i vostri pareri a riguardo del capitolo e, nel caso ne aveste, anche dei consigli o dei suggerimenti che sono sempre ben accetti. Ho deciso di dedicare un capitolo anche a Pansy perché è sempre stato un personaggio abbastanza secondario in fin dei conti. Ma io ho intenzione di darle un ruolo più significativo, soprattutto per movimentare un po' la storia. Fatemi sapere se l'idea vi ispira! Nel frattempo mi scuso ancora per la lunga assenza e vi ringrazio se sarete ancora qua a supportarmi. Un abbraccio grandissimo a tutti, nella speranza che stiate tutti bene. -

Il pianto della feniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora