quella mattina lily si alzò un po' meno vuota dei giorni precedenti. era passata una settimana dal giorno in cui silente gli aveva dato la notizia che temeva di più da quando era tornata a scuola quell anno. ricordò degli occhi tristi del preside e del suo ufficio sfocato, le sembravano passati millenni e non ricordava molto. ricordava di aver pianto persino sulla spalla di potter e non aver smesso per circa un ora, finché non aveva alzato la testa e resasi conto di aver sporcato la sua camicia gli aveva chiesto scusa e lui gli aveva risposto - non fa niente - con un mezzo sorriso e quel tono così dolce che la ragazza si era rigettata sul suo petto mentre le sue lacrime avevano riniziato a scendere ininterrottamente per un altra ora. poi non si ricordava come lui l aveva accompagnata fino alla sala comune durante l ora di cena, proprio quando era vuota. aveva incontrato marlene che l aveva portata in camera dove si era addormentata con la faccia sporca di trucco e umidiccia. si era rialzata la mattina dopo con il sapore salato delle lacrime e la faccia imbrattata. si era fatta una doccia e aveva saltato le lezioni per quel giorno. nonostante il dolore aveva pianto di meno del giorno prima. gli sembrava così surreale tutto quanto e si chiedeva cosa stesse facendo in quel momento sua sorella, che probabilmente l avrebbe scritta a breve. e infatti c aveva azzeccato. qualche giorno dopo era arrivata la lettera dalla busta gialla in qui diceva che non si sarebbero mai più riviste, che petunia sarebbe andata a vivere da vernon e la casa dei loro genitori sarebbe finita in vendita. l unica cosa che petunia aveva lasciato a lily erano due foto sbiadite, una dei loro genitori, che sorridevano felici sul giardino e l altra era una foto di tutti e quattro e di lily e petunia ancora bambine con dei vestiti da cerimonia.
si scrollò i ricordi di dosso e decise di farsi una doccia con acqua bollente. si vesti con la divisa e cercò di darsi una sistemata. il suo riflesso allo specchio aveva dei solchi viola profondi sotto gli occhi, le labbra gonfie e le guance arrossate. i suoi occhi verdi non erano luccicanti come al solito . - okay lily, ricordati cosa diceva la mamma - si disse a se stessa mentre si lisciava i capelli con le mani. - non vedi la luce in mezzo alle tenebre? allora sii la luce! -
qualche minuto dopo si trovava in sala grande a fare colazione seduta nel tavolo della casa dai colori rosso-oro, con di fianco mary che masticava fastidiosamente I suoi cereali e dall altra parte marlene che impegnata a tenere gli occhi aperti per dire qualsiasi cosa. lily era stata chiara con loro, niente pietà o cose del genere. non avrebbe voluto che le sue amiche non avessero accennato nessun argomento che riguarda la famiglia o i genitori. perciò aveva cercato di riprendersi abbastanza presto da tutto, cosa abbastanza facile stando ad hogwarts. quello che preoccupava lily era il dover tornare al mondo di fuori. okay, quell anno sarebbe rimasta lì sia alle vacanze di natale che a quelle di pasqua, ma ormai era al settimo anno, e quando sarebbe finita la scuola? dove sarebbe andata? non aveva niente. era quasi maggiorenne nel mondo dei maghi e perciò il ministero della magia non aveva preso nessun provvedimento se non quello di restare per le vacanze di natale obbligatoriamente ad hogwarts. di sua sorella appunto non se ne parlava proprio. - lily! - esclamò marlene per la millesima volta. lily si riscuoté dai suoi pensieri e si voltò verso la sua migliore amica che la stava chiamando da mezzora. - che c'è? - chiese aggrottando le sopracciglia. - ti sta fissando di nuovo - disse l altra. era chiaro di chi stesse parlando, david. lily lo evitava da giorni ormai, in parte per ciò che era successo, ma in realtà da prima aveva cominciato a prendere le distanze. come si poteva dire a qualcuno senza spezzargli il cuore che non lo si amava come si credeva? - lo so - rispose la rossa. - e non solo lui-
*
james era seduto all estremità del tavolo dei grifondoro intento a tenersi la testa con una mano aperta sul mento e gli occhi persi per una figura minuta dai capelli rossi. - la stai fissando di nuovo - gli aveva detto remus, ma lui si era limitato a ignorarlo completamente senza staccare gli occhi dalla ragazza. era così bella. si vedeva che stava ancora male per i suoi genitori , aveva gli occhi lucidi e un po' spenti, ma il suo aspetto era sempre ordinato e perfetto. non si parlavano dal giorno in cui l aveva consolata, e james aveva deciso di lasciarla in pace. - bene ragazzi, io mi sa che vi lascio- annunciò remus alzandosi. - oh no moony, ci spezzerai il cuore! come mai hai deciso di interrompere la nostra relazione- chiese sarcastico sirius. - sirius ti prego-
-dove vai moony?- chiese invece james. - da silente, ha detto che voleva parlarmi di qualcosa di importante- disse per poi andarsene. - bene , che piani abbiamo per questo pomeriggio noi tre invece?- chiese sirius tenendosi le mani dietro la nuca e facendo il classico sorriso furbo da "facciamo gli scherzi ai serpeverde". -io passo, devo andare a recuperare lo studio con alcune materie- sospirò peter. - e da quando in qua vai a farti dare ripetizioni da altra gente quando puoi chiedere a noi wormtail?- peter a quella domanda trasalì, come se avesse qualcosa da nascondere, mentre farfugliò -oh.. be ecco io- ma non finì perché fu sovrastato dalla voce di james che esclamava - passerò anche io stavolta padfoot, mi dispiace , ma ho promesso alla mcgrannit che avrei dato una mano agli studenti del primo anno per rimettersi in pari con le materie-. sirius incarcò il sopracciglio incredulo - cioè tu rinunci alle caccabombe nel dormitorio di mocciosus per delle stupide ripetizioni?- james rise e aggiunse - senti ho promesso che quest anno mi sarei impegnato un po' di più, per i miei giusti doveri da caposcuola è il resto capisci.. non sto dicendo che non voglio divertirmi, ma questa volta l'ho promesso-. finito il discorso, sirius rimase scettico, sbatte le mani al tavolo e se ne andò seguito da peter. james sospirò, sapeva bene che sirius in quel periodo era piuttosto stressato per via di regulus e dei suoi genitori, quindi promise a se stesso che avrebbe fatto qualcosa a riguardo. james infatti , per quanto non potesse sembrarlo, era l áncora di tutti i suoi amici , colui che rialzava il morale di tutti. quando sirius aveva una delle sue crisi di rabbia solo e soltanto james poteva calmarlo, quando remus aveva bisogno di conforto e aiuto per la luna piena, james era colui che si prendeva cura di lui, e quando peter aveva bisogno di ripetizioni o aiuto nelle materie, james si offriva sempre di aiutarlo. perché alla fine james era quello che all apparenza aveva meno bisogno di aiuto, james era quello forte e con nato con una vita agiata e che razza di problemi poteva avere un purosangue figlio unico con dei genitori che lo accontentavano in tutto, ammirato da tutta hogwarts e voluto dalle ragazze, talentuoso nello sport e bravo nelle materie? be, questo era quello che pensava tutta hogwarts.*
-allora cosa volevi dirmi?- chiese david di fronte a lily. i due erano seduti nella classe di incatesimi, dopo che lily aveva chiesto a david di parlargli in privato, infatti l aveva evitato per tutto quel tempo. -ecco david, so che noi due abbiamo un passato, e io tengo tanto a te così quanto tu tieni a me. sai ho avuto un periodo difficile queste ultime settimane, e voglio anche dirti che ho avuto tempo, tempo per riflettere. sono arrivata a una conclusione spiacevole. mi dispiace dirtelo così e in questo modo , perché sei davvero una fantastica persona, e ti meriti qualcuno che ti ami con tutto il cuore , e quel qualcuno non posso essere io. mi dispiace david, ma penso che dovremmo chiuderla qua-. il corvonero rimase scioccato. non disse nulla per qualche secondo, poi prese parola -cioè, mi stai lasciando?- -ecco dav , io non voglio che pensi- - è colpa di quel potter vero? è lui che ti sta facendo cambiare idea? non pensavo potessi ridurti a tanto, uscire con una persona così schifosa, sei diventata pazza-. stavolta fu lei a rimanere scioccata. -okay, non ho capito cosa c'entra potter in tutto questo, sei solo un immaturo che sta cercando di prendersela con qualcun altro, qui il pazzo sei tu!- esclamò furente e con le lacrime agli occhi. poi si voltò per lasciarlo in quella stanza, ma mentre lei se ne andava lui disse - tanto me la facevo con anna mclaggen-. lei si voltò fuoribonda, torno a passi svelti da lui e le mollò uno schiaffo in piena guancia, talmente forte da lasciargli il segno arrossato sulla pelle. e mentre lasciava la stanza si girò un ultima volta per esclamare -e comunque potter rimane mille volte meglio di te!-
*
-allora, cosa voleva dirmi professor silente?- remus addento una lemon spriz , talmente aspra che gli pizzicò la lingua, mentre silente cominciava a parlare. - remus mio caro, oggi ti ho convocato per una questione che richiede molta serietà, più di quella del solito- iniziò il vecchio preside, mentre percorreva il suo studio, facendo scorrere il dito tra i suoi vecchi libri. - sono pronto ad ascoltarla professore-.
-bene, dunque. come ben sai ormai , è inevitabile poter negare, che al di fuori della nostra amata hogwarts non ci sia nulla di indifferente su nostri occhi. non possiamo continuare a negare il fatto che il lato oscuro stia prendendo il sopravvento nel nostro mondo, e che stiano calando tempi cupi sulle nostre vite. ora, gli studenti come te, remus, che frequentano l ultimo anno, da quest estate dovranno affrontare il mondo di fuori, e quindi avere anche a che fare con la guerra che si sta combattendo. ora, io ho convocato te, perché sei uno dei miei studenti migliori remus, e perché sei un ragazzo dalla parte giusta. voglio che tu sappia che sei uno dei primi studenti a cui sto parlando di questa cosa, perché sono sicuro di potermi fidare. ti dirò una cosa ragazzo, non è tanto il potere e gli ideali di lord voldemort- a quel nome remus sussultò -a spaventarmi. ciò che mi preoccupa, è di come stia racimulando così tanti seguaci e persone che appoggiano la sua politica. ovviamente, le persone che sono in grado di vedere le cose come stanno, non hanno deciso di stare ferme a subire, e noi, come tante altre persone, abbiamo creato, in opposizione ai mangiamorte, un alleanza.- remus rimase colpito da tutto il discorso, e anche dal fatto che era uno dei primi studenti a cui silente annunciava questa cosa. -ora, non ti ho fatto venire qui per raccontarti questa storiella. ciò che ti sto chiedendo, remus, è di unirti all ordine della fenice-.ciao a tutti! come state? scusate veramente la mia assenza, dato che non aggiorno la storia da gennaio. ammetto che, fino a maggio, ho passato un periodo di stress con la scuola e diverse cose. quest estate ho dedicato molto tempo a me stessa e sono stata bene dopo tanto tempo. mi sono allontanata dal fandom, e anche se adoro ancora harry potter, confesso di non esserne ossessionata come prima. questi giorni ho avuto voglia di riprendere un po' a scrivere così ho realizzato un altro capitolo. premetto che non vi assicurerò di poter aggiornare spesso, però qualche volta continuerò a scrivere e aggiornare, cercando di completare la storia. spero vi piaccia questo capitolo, anche se lo ammetto è un po' un capitolo che serve per fare un passaggio verso nuove cose. detto questo vi saluto
un bacio
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OLTRE TUTTO E TUTTI (jily)
FanfictionAvviso. Ho iniziato la scrittura di questa storia quando ero più piccola e una fan sfegatata della Jily. Dato il basso livello di scrittura e la quantità di errori vi consiglio di non leggerla, e non penso che al momento ci sarà nè una revisione n...