Capitolo 9

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Lily sedeva in sala comune di fronte al caminetto osservando il fuoco scoppiettante e riflettendo. Erano passati diversi giorni dal giorno in cui era stata rinchiusa in uno sgabuzzino con il suo peggior nemico. La mattina dopo lily si era ritrovata con la testa appoggiata alla spalla di potter e dopo essersi alzata e aver svegliato il ragazzo aveva trovato magicamente la porta aperta. Marlene aveva giurato di non essere stata lei, che una volta scappati lei e sirius erano tornati ai dormitori pensando che se la sarebbero cavati. Lily ha deciso di ignorare la faccenda e andare avanti con la sua vita. Anche se da quel giorno le cose erano cambiate. Non ci si può aspettare che dopo aver liberato i tuoi segreti più profondi alla persona che odi più al mondo le cose non cambino. Ora, non erano certo diventati amici, ma almeno Lily gli rivolgeva ogni tanto un "ciao potter" e aveva smesso di lanciargli occhiate d odio di qua e la. Dopotutto lily aveva realizzato che james non era così male. Certo era comunque il potter di sempre. Stupido e affascinante. E continuava a fare l idiota con black.

- evans! -
Ecco che parli del diavolo e spuntano le corna.
-cosa c'è potter? - chiese Lily voltandosi e osservando attentamente le diverse sfumature degli occhi nocciola di James che si vedevano attraverso le lenti dei suoi occhiali. Aveva i capelli scompigliati come al solito e un sorriso sornione stampato sulle labbra. La camicia sbottonata nei primi due bottoni che lasciava intravedere il fisico allenato dal quidditch e un paio di jeans blu che lily giurebbe di aver visto a black qualche giorno fa. Doveva ammetterlo, era davvero carino. Anzi uno schianto. No no no no. Cosa andava a pensare, james potter uno schianto. Doveva essere impazzita. Si assolutamente, marlene doveva avergli dato qualcosa nel sonno. - evans ci sei? - chiese james. - si scusa cosa hai detto? -
-ti ho chiesto a che ora abbiamo la ronda stasera - la ronda, se ne era completamente dimenticata. - come al solito potter, alle 10- disse lily. James sorrise. Però non era uno di quei sorrisi arroganti che era solito fare. Era un sorriso autentico uno di quelli in cui si vedono le fossette. Lily non aveva mai notato le fossette di james che si vedevano solo quando faceva quei sorrisi. - okay- disse il ragazzo - c'è qualcosa che vorresti chiedermi? - oh si, lily moriva dalla curiosità di sapere perché non era stata ancora invitata ad hogsmead da lui. - tipo? -. James sbuffò - andiamo evans, l anno è iniziato da più di un mese questo è il 6 sabato dell anno e io non ti ho ancora chiesto di venire ad hogsmead, e tu muori dalla voglia di sapere perché -. Lily alzò gli occhi al cielo e disse - sempre il solito egocentrico potter, non mi interessa proprio sapere perché quest anno hai finalmente deciso di lasciarmi in pace, anzi meglio così, tanto sapevi già la risposta. - detto questo si alzò dalla poltroncina e si diresse al ritratto della signora grassa per andare in biblioteca in santa pace. Non l avrebbe data vinta a potter. James si passò una mano tra i capelli e scattò in piedi - comunque evans quest anno non te lho chiesto perché sarai tu a farlo- e a quel punto lily si fermò e si voltò, e inarcò le sopracciglia - io chiedere a te di venire a hogsmead? Sul serio potter? -. James sembrava sicurissimo di ciò che diceva - assolutamente si evans- rispose lui facendole l occhiolino. - non ci conterei tanto Potter-
-scommettiamo? - james si avvicinò e le allungò la mano. - d accordo - rispose lily afferrando la mano e puntando i suoi occhi verde smeraldo su quelli nocciola di james. A quel contatto lily sentì lo stomaco andare in subbuglio, come se piccoli insetti stessero cercando di uscire dallo stomaco. Pensò che doveva essere il pranzo.

*

-ci siamo - sussurrò avery. Mulciber afferrò la maniglia ed entrò nel locale "testa di porco". - che aspettate? Lo volete o no il marchio? - rosier, severus, nott, avery, mcnair, la carrow e regulus annuirono. Regulus non era mai entrato in quel locale. Puzzava di tabacco e fumo. Il locale era vuoto a eccezione di un uomo che dietro il bancone "puliva" un calice, un uomo e una donna che parlavano sottovoceal primo tavolo e due sagome scure che attendevano all ultimo tavolo. - eccoli - indicò rosier. Ci avviccinammo al tavolo - finalmente - disse una sagoma dalla voce familiare. I due si tolsero il cappuccio del mantello e spuntarono una chioma biondo platino e una chioma castana riccia. Regulus li riconobbe. Erano lucius malfoy e rodolphus lestrange. - sedetevi - disse malfoy. - dunque avete detto che vorreste incontrare il signore oscuro-. Fu avery a parlare - abbiamo deciso che siamo pronti ad avere il marchio-. Malfoy e lestrange si scambiarono un occhiata che regulus non riuscì a interpretare. - bene, ora anche se si potesse, non incontrerete il Signore oscuro nel mentre sarete ad hogwarts - disse lestrange. - e quando allora? - chiese impaziente e avido rosier. - calmati ragazzino. Dato che probabilmente quel vecchio rimbambito non si fa sfuggire nulla di tutto ciò che succede in questa scuola, succederà durante le vacanze.- concluse malfoy. - cosa? Ma siamo a malapena a ottobre, le vacanze son a dicembre- esclamò carrow. Lestrange la squadrò da capo a piedi, ghignò e si rivolse a malfoy - impaziente di avere il marchio. La ragazza mi piace. Tale e quale a bellatrix black- regulus al sentire il nome di sua cugina alzò la testa. Sapeva benissimo che rodolphus era anni che gli faceva la corte, ma lei per ora non ne voleva sapere. malfoy decise di ignorare il commento di lestrange e sussurrò - se volete avere un incontro con il Signore oscuro queste sono le regole. Non prima di dicembre. Non mi interessa se dei mocciosetti come voi sono impazienti -. Lestrange prosegui - ovviamente, non aspettatevi di prendere il marchio se a malapena sapete usare la maledizione imperious. Non abbiamo bisogno di gente che ha paura di usare la maledizione mortale su un lurido babbano, o che non sappia crucciare uno sporco sanguemarcio-.
-io e avery l abbiamo già fatto. Su una feccia grifondoro. Mary McDonald, al secondo anno. - avery rise al ricordo - continuava a urlare AiUtO, Vi PrEgO NoN FaTeMi DeL MaLe! - tutti scoppiarono a ridere. Anche regulus li imitò, nonostante rabbrividiva al pensiero. Persino lestrange e malfoy ghignarono impercettibilmente. In quel momento regulus si rese conto di ciò che stava diventando, che questa sarebbe stata la sua vita. E ormai c era già dentro. Non aveva scampo.




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