CAP. 6

20 1 0
                                    

Ci sono mali dei quali non bisogna cercar di guarire, perché sono i soli a proteggerci contro altri più gravi.
(Marcel Proust)

×

Hanna: Sono esausta...

Chiudendo in maniera seccata il libro, la mora si rilassó sullo schienale della propria sedia:

aveva passato l'intera giornata a ripetere e a consultare Mark e Steve per alcuni chiarimenti, mentre Jole era uscita un paio di volte per alcune commisioni riguardanti il proprio negozio.

Hanna: Jole, che ne dici di mangiare cinese questa sera?

Jole: Per me va bene.

Acconsentì distrattamente, passando a piedi scalzi davanti la porta aperta.

Hanna: Perfetto, io vado alla lavanderia all'angolo, purtroppo questi vestiti non si laveranno da soli...

Commentó scocciata, infilando le sue scarpe da ginnastica.

Jole: Va bene, allora faccio un'ultima telefonata e ti raggiungo lì.

_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-

Hanna: Potrebbe aggiungere anche quattro ravioli di carne?...
Perfetto, va bene così...Grazie mille.

Pigiando il tasto rosso sullo schermo, la ragazza staccó la telefonata.

Oltre ad un uomo di mezza età uscito pochi minuti prima, la lavanderia era completamente deserta, d'altronde, erano le sette e mezza di martedì sera...

Hanna: Che buono questo...

Ispirando a pieni polmoni il contenuto della bottiglia di plastica, la ragazzà versó il liquido viola nel piccolo cassettino della lavatrice, azionando il lavaggio.

Riportando il contenitore sotto al naso, la mora si inebrió del delicato profumo della lavanda...almeno finché il detersivo non si ritrovó disperso sul pavimento...

Hanna: Argh! Cazzo...Basta!

In un impulso dettato dal dolore, la mutante aveva istintivamente allentato la presa sul contenitore, portando entrambe le mani alle tempie, in quanto forti fitte avevano iniziato a martellarle il cranio...

Hanna: Ti prego smettila!

Quello doveva essere Charles, non potevano esserci altre spiegazioni... Forse stava cercando di comunicare con lei, ma purtroppo la ragazza, come gli aveva già accennato, non poteva abbassare la propria barriera mentale...

Hanna: Grazie al cielo...cosa sarà successo adesso...

Una volta che le fitte si furono placate, la mora tiró un sospiro di sollievo, mentre l'assordante cestello della lavatrice continuava a girare indisturbato.

-Ti serve una mano? -

Sussultando dallo spavento, la mutante si voltó verso la fonte della voce maschile.
Istintivamente scostó una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sinceramente imbarazzata da quei due sottili occhi verdi che la squadravano da capo a piedi.

Il ragazzo, sulla trentina, sostava sulla soglia con una mano infilata nella tasca dei jeans e l'altra che indicava il liquido viola sul pavimento.

Hanna: Oh, non preoccuparti, ti ringrazio lo stesso...

-Insisto.-

Con un fluido e lineare gesto dell'indice, il detersivo ritornó nella bottiglia, lasciando il pavimento intatto, sotto gli occhi disorientati e spaventati della ragazza.

 IN M¥ HEªD 🧠 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora