Neymar

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Sono passati quattro anni, dal mio essere una ragazza fragile, dal voler scappare da me stessa.

Sono cambiata, sono più sicura di me, ho voglia di vivere fino alla fine la mia vita.

Ho conosciuto un ragazzo due anni fa, mi ha aiutato ad andare avanti e poi è sparito.
Si chiama Neymar, è un calciatore famoso.

Mi è stato vicino nel periodo peggiore della mia vita, quando tutti pensavano che io ero incinta, quando nessuno voleva parlare con me.

Mi sono innamorata di lui, e conservo quell'amore, stretto nel mio cuore.
Adesso ho 20 anni, e viaggio girando il mondo con la mia macchina fotografica.

-Señorita, discúlpeme, non può sostare qui- dice una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare.

-come?- rispondo continuando a fissare dritta davanti a me, una scena che prendeva troppo la mia attenzione.

-non può stare qui- ripete calmo

-io....okkei vado- distolgo lo sguardo, e comincio a camminare pensando, con la macchina fotografica tra le mani.

C'era un piccolo televisore che trasmetteva un intervista ad un ragazzo, mulatto, con un cappellino.
Gli occhi lucidi.
Quest anno, si sono svolti, i mondiali in Brasile.
Il Brasile mi riporta sempre alla mente Neymar.

In quattro anni, non ho mai guardato una sua foto, una sua partita, non ho mai ascoltato o letto una sua notizia.
Mi aggrappo solo al mio meraviglioso ricordo. Il ricordo di una bambina, di un adolescente innamorata.

È il crepuscolo, e il sole sta scendendo oltre la linea del mare.
C'è una piccola laguna, e uno scoglio al centro.
Un posto perfetto per scattare qualche foto.

Mi siedo con i piedi a penzoloni, e guardo sotto a me, l'acqua che leggera, sbatte lentamente, contro lo scoglio.
Faccio qualche scatto, e poi chiudo gli occhi.

Sento dei passi dietro a me, apro gli occhi, e mi giro velocemente.

-scusa, pensavo che questo posto era deserto- un ciuffo biondo spunta da un capellino da baseball nero con la scritta "Born and Bread", e degli occhiali da sole scuri.

Con un sorriso da dio,e sono sicura, pronta a mettere una mano sul fuoco, che quello è il suo sorriso.
Sorrido anche io.

-ci conosciamo?- continua a sorridere e piega leggermente la testa di lato

-dimmelo tu- mi alzo in piedi, e tolgo anche io i miei Ray-Ban.

Mi guarda meravigliato, scuote la testa sorridendo, e si avvicina, poggiando una mano sul mio braccio.

-non può essere, non ci credo..... Alice- dice abbassando il tono di voce, e poi mi abbraccia forte.

Ha lo stesso profumo di quattro anni fa, solo che adesso è più uomo.

-ma... Quanto sei cresciuta! Sei ancora più bella- mi accarezza la guancia

-ti ricordi di me?- sorrido timidamente

-come potrei mai dimenticare la ragazza che mi rubò il cuore?- sorride dolcemente lui.

Il mio cuore invece perde le
staffe, comincia a battere forte, lo sento in gola.
Appoggio la testa sulla sua spalla, e guardo l'orizzonte difronte a me.

-perché te ne sei andato?- riesco a domandare con le labbra tremolanti.

-perché ero diventato padre, te ne volevo parlare, ma.... Non ne ho avuto il coraggio- ammette ad occhi bassi.

-c-cosa?- domando con le lacrime agli occhi, e la mente invasa di domande.

-sono diventato padre a 19 anni, il bambino si chiama Davi Lucca, ora ha quasi 4 anni- si morde le unghie

-ah.... E lei?- dico trattenendo un singhiozzo.

-lei? Lei ed io non siamo mai stati nulla, io mi sono preso la responsabilità di mio figlio. Amo mio figlio con tutto me stesso-confessa,asciugandomi le lacrime -e tu invece? Cosa hai fatto questi 4 anni?-

-io.... Ho viaggiato tanto, con la mia macchina fotografica, sono stata quattro mesi in Brasile, e due in Kenya a fare volontariato, con i bambini che soffrono- mi passo una mano veloce tra i capelli

-e...tu... Ti sei...fidanzata?- balbetta prendendomi la mano

-ho conservato l'amore che provavo per te nel mio cuore, per lunghi quattro anni. In quattro anni, non ho saputo nulla di te, quando invece sarei potuta benissimo andare su internet e cercarti. Avevo deciso di rimanere aggrappata al mio meraviglioso ricordo- sento le guance in fiamme, e lui sorride ad occhi bassi.

-io penso che questo sia stato uh incontro del destino. Siamo stati destinati ad incontrarci quattro anni fa, ed eccoci qua di nuovo. Ho sprecato la mia occasione, anni fa. Ma sono pronto, ora, a giurarti il mio amore per te. In quattro fottutissimi anni, non ho fatto altro che pensarti a te, in ogni singolo istante, delle mie giornate. Ho avuto storielle da una notte, ma ti giuro non ho fatto altro che pensare a te- mi confessa facendo combaciare la mia fronte con la sua.

-non ho mai smesso di amarti Neymar- sorrido, e lui fa combaciare perfettamente le nostre labbra.

-Ne vali la pena. Vali tutte le lacrime, le occhiaie e i sorrisi falsi- ammetto fissandolo negli occhi. Mi sorride e scuote la testa

-io e te contro il mondo Alice- mi stringe la mano, e mi bacia.

Hai ragione Neymar, siamo io e te contro il mondo.

-Benny-

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