8. La parola 'amore' ha altri sinonimi?

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Le lancette del suo orologio da polso scorrevano più lente del solito. Accade questo quando si ha voglia di vedere una persona, pensò facendo su e giù per la sua parte del teatro. Con i piedi si divertiva a scacciare le micro particelle di polvere che assumevano un colore tra il grigio e il bianco, assomigliando a piccole nuvole sul pavimento a tegole di legno marrone. Fino a quel momento era riuscita ad aggiornare il suo diario dando anche uno sguardo a quello che aveva scritto in passato rendendosi conto di quanto fosse maturata: le prime pagine erano piene di cuori e stelle colorati tutti in modo diverso, il periodo delle scuole medie segnato dalla presenza della sua ex migliore amica in cui scriveva pagine e pagine di poesie sul senso dell'amicizia e infine il liceo, aveva scritto poche cose in questo arco di tempo. 

"Sono arrivata da pochi giorni in questo paese e vorrei già andare via."

"Le giornate sono caldissime, odio non avere nessuno con cui passare il tempo."

"Ho fatto amicizia con un ragazzo, è insopportabilmente strano."

Queste erano alcune delle frasi che scrisse e ridacchiò quando lesse quella riguardante il ragazzo che ora aspettava con ansia e con cui condivideva un posto segreto.

"Cos'è?"- Saltò per lo spavento, sorpresa del suo tempismo. Ogni volta che lo pensava lui riusciva a presentarsi davanti a lei.

"E' un diario, niente di che, è utile."- Lo richiuse riponendolo all'interno della sua borsa color beige, amava i colori caldi.

"Sembra interessante, forse dovrei iniziare a scriverlo anche io."- Camminò verso la sua chitarra prendendola, spolverandola con la mano e sedendosi sul solito sgabello.

"Ho continuato la melodia ma per il testo sono ancora in alto mare. Senti."- Suonando ripercorse le note che Y/N conosceva bene, le aveva canticchiate per tutto il tempo da quando le giunsero all'orecchio, ma delle nuove iniziarono ad uscire dallo strumento che il ragazzo maneggiava sempre incantandola. Si bloccò all'improvviso, guardando successivamente Y/N negli occhi. Il tempo sembrava essersi fermato e lei era visibilmente confusa; questa volta nei suoi occhi poteva vedere un bagliore, come se fosse riuscito a pensare lucidamente per la prima volta e in effetti era proprio così. Le parole per quella canzone vagavano scoordinate per la sua mente, doveva solo metterle in chiaro su carta come faceva Y/N. 

"Ho molte idee, anche troppe, però non ne sono del tutto sicuro."-

"Prova a dirmene qualcuna."-

"Penso sia ancora troppo presto, non sono neanche niente di esaltante. Quando finirò di scrivere questo maledetto testo sarai la prima a leggerlo."- Si fermò di nuovo, quelle parole erano troppo fraintendibili.

"Sarai la prima perché solo tu sei a conoscenza di questa cosa, ovviamente mica altro. Essere primi non è nemmeno una cosa così esaltante, cioè che schifo essere primi."- Si sistemò sullo sgabello schiarendosi la voce con un colpo di tosse, sentiva che stava per soffocare. Il silenzio si fece spazio tra i due, ma non era uno di quelli imbarazzanti: si sentiva il fruscio del vento che soffiava quella sera, regalando a quel posto una colonna sonora che gli si addiceva perfettamente.

"Come mai scrivi sempre su quel piccolo diario?"- Questa era una domanda che voleva porgerle da molto. Durante le lezioni, la ricreazione, ma anche in giardino leggeva e scriveva qualcosa di incomprensibile sul diario arancione. Con quella domanda sicuramente era sembrato invasivo. ma a giudicare dal sorriso dell'altra capì che finalmente aveva detto una cosa giusta, stava sorridendo grazie a lui.

"Metto per iscritto tutti i miei pensieri, quello che mi viene in mente. Se ci pensi è lo stesso meccanismo di una canzone."-

"Magari fosse così semplice, c'è sempre qualcosa che mi blocca."-

"Allora impara a gettarti senza aver paura di quello che potrebbe esserci sotto di te."- Si alzò dal pavimento dirigendosi verso di lui, gli prese le mani e lo costrinse ad alzarsi.

"Senza preoccupazioni."- Y/N teneva strette le sue mani e a contatto con la pelle fredda a causa dell'atmosfera e poteva sentire un calore molto confortante, il suo calore. Nel momento in cui toccò i suoi palmi sentì una grossa scossa percorrere il suo corpo come se Seungmin fosse una fonte di energia per lei.

"Molte poesie sono semplici ma dietro nascondono un significato gigantesco, anche il mio gesto potrebbe assumerne qualcuno."- Seungmin teneva gli occhi fissi sulle mani intrecciate, era troppo imbarazzato per guardarla negli occhi e forse era anche meglio per lui non rischiare di rovinare il momento. 

"Pensa a d una persona, ne hai una che ti sta a cuore?"- 

"Sì, ne ho una. Non la sopporto, mi sento molto strano. Vorrei allontanarmi ma...-"-

"Ti tiene vicino come se fosse un magnete."- Questa volta fu Y/N ad abbassare lo sguardo, ma non di vergogna, sembrava dispiaciuta. Nel contempo lasciò le mani dell'altro e si allontanò sedendosi di nuovo al suo posto, ma Seungmin rimase in piedi, studiando ogni movimento.

"Come facevi a saperlo?"- 

"Lo so e basta, insomma, siamo tutti uguali. C'è chi lo capisce e chi no, c'è chi riesce ad esprimersi meglio e chi invece si tiene tutto dentro."- Quelle parole erano decisamente riferite a qualcuno.

"Y/N vuoi..."-

"Parlarne? oh no, parlo già abbastanza. Piuttosto, tu sei sempre così silenzioso e prima hai detto una cosa molto profonda, non ti sarai mica innamorato."-

"Io innamorato? non mi chiamo mica Y/N."-

"Torna ad essere il Seungmin pensieroso e stressato, ti preferivo di gran lunga."- Si alzò in piedi, sembrava stesse facendo ginnastica, e scese dal palco facendo un giro tra le sedie che un tempo accoglievano gli spettatori. Camminando, sentiva ancora le mani applaudire, le urla di gioia dei bambini e degli adulti di tutte le età, visualizzava con la mente gli attori truccati e vestiti per interpretare un'altra vita parallela. Il passato aveva il suo fascino, così come la polvere e le scartoffie in giro per quella piccola sala. 

"E poi ci tengo a precisare che non sono innamorata."- Sottolineò l'ultima parola, voltandosi verso il suo sorriso beffardo.

"La mia situazione è abbastanza complicata, non puoi capire."- continuò tirando un piccolo calcio ad una tegola di legno.

"Non posso capire? sembro cinico ma anche io provo dei sentimenti."-

"Non credo che tu sia mai stato innamorato, intendevo questo."- Con quell'affermazione Seungmin si scaldò leggermente.

"Perché, tu sei nella posizione di parlare? non mi conosci nemmeno."- Alzò leggermente la voce facendola sussultare.

"Cosa credi, che solo a te piace una persona? anche io nel mio piccolo soffro, sono confuso, non capisco i miei sentimenti, non so se il mio amore potrà mai essere ricambiato."- Elencò quelle cose contandole con le dita, il suo volto iniziò a farsi scarlatto e dovette prendersi una pausa per respirare e mantenere la calma. Per la prima volta dalla sua bocca era uscita la parola 'amore', era sicuro che non voleva tirar fuori quel vocabolo, la parola amore ha dei sinonimi? quante altre ne poteva utilizzare per sostituirla?

"Amore... parli così facilmente di amore." - lo sbeffeggiò lei, peggiorando ancora di più la situazione.

"È meglio che vada, hai ragione, anche io preferisco il Seungmin pensieroso e stressato."- Prese con forza la sua chitarra sparendo poi nei meandri del teatro, lasciandola sola in quel posto che di magico non aveva più nulla se non c'era lui.

"Io..."- Era troppo tardi per parlare, non sarebbe servito a nulla, l'indomani avrebbe risolto tutto quanto, doveva.







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