14 pt.1. Perdere

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Quella mattina tutto sembrava diverso dal solito, come se fosse cambiato qualcosa e Y/N ancora non ne era a conoscenza. O meglio, lo sapeva, ma non poteva immaginare nulla di eclatante, nemmeno un litigio tra due migliori amici che si conoscono da tutta la vita era tra le opzioni nella sua mente. In cambio, il resto procedeva da prassi e nulla nella sua routine era stato alterato in modo particolare. Solo il freddo stava iniziando a farsi sentire sempre di più e le vacanze di Natale si stavano avvicinando in modo lento, ma ormai erano alle porte. Il centro del paese era adorno di luci natalizie colorate, che donavano un aspetto più magico all'atmosfera invernale di campagna. Il teatro era stato ricoperto di neve e quasi si mimetizzava con il resto della zona periferica abbandonata allo scorrere del tempo che, in un modo o nell'altro, pareva essersi fermato.

In poco tempo erano successe tante cose che non immaginava nemmeno potessero accadere nella vita reale. A volte si soffermava a pensarci, perché era passata dal non avere amici al provare per la prima volta l'amore. Le mancava sua madre, rimasta nella sua città del cuore, la sua vecchia casa grande e spaziosa, nettamente più bella rispetto a quella nella quale viveva e, principalmente, le mancava non sentire la mancanza di nulla. Prima aveva tutto, tranne Seungmin. Come sarebbe stata la sua vita se non l'avesse mai conosciuto quella sera in quel teatro? non le serviva una risposta, poteva già immaginarla e le andava bene così. Non avrebbe cambiato nulla di tutto quello che era arrivata a possedere, seppur umile e di quantità inferiore rispetto a prima. In compenso, non aveva abbandonato il suo diario arancione nemmeno nei momenti di sconforto. Scriveva e scriveva ancora, senza fermarsi. Erano quelle pagine che parlavano al posto suo, ed era felice che tali pensieri fossero usciti dalla sua mente così velocemente e in modo spontaneo.

Caro diario,
Seungmin è proprio stupido, patentato e certificato con tanto di pieni voti. Mi stava per baciare e si è fermato. Non potevo fare altro che aspettare e vedere cosa gli passasse per la mente contorta che si ritrova, ma ci siamo messi a guardare la neve cadere. Non credevo fosse possibile passare dal desiderio di baciarsi a guardare i fiocchi di neve, probabilmente era così che doveva andare.
E probabilmente l'amore è anche apprezzare la presenza dell'altro senza renderlo palese con abbracci e baci... Non ci capisco niente.
Buonanotte, Y/N.

p.s.: ci siamo seduti vicini a mensa.
p.p.s.: è successo qualcosa, qualcosa di particolare.

Quella pagina sarebbe rimasta nel suo cuore per tutta la vita, dopotutto il suo scopo era proprio quello: scriveva per ricordare, e quei momenti erano destinati alla memoria eterna. Avrebbe raccontato di Seungmin persino agli angeli se ne avesse avuto la possibilità.

Arrivata a scuola si mise al suo banco, sistemò la giacca sull'appendiabiti e lo zaino sulla sedia: in classe era sola, ma con un sorriso che decorava la sua espressione e che, al tempo stesso, raccontava il suo stato d'animo. Y/N felice di prima mattina era un miracolo, poteva avvenire solo una o due volte l'anno. Aspettò con ansia l'arrivo dei suoi amici per ridere, scherzare, parlare dei compiti svolti il giorno prima e, forse, copiarli tutti insieme. Gli studenti iniziarono pian piano ad entrare nell'aula e il primo del gruppo che si presentò fu Hyunjin.

"Ehi Hyunjin!"- Y/N lo salutò felice e con un sorriso stampato in volto, lui neanche la guardò. Si sedé in prima fila, lontano dal suo posto abituale. '

Hyunjin in prima fila? impossibile', pensò tra sé e sé. Gli si avvicinò e si mise accanto al banco.

"Vuoi copiare i compiti di inglese?"- Nessuna risposta.

"Matematica?"- Nessuna risposta.

"Arte? hai sempre difficoltà con arte!"- Nessuna. Risposta.

"Okay, perfetto. Allora chiamami solo nel momento in cui ne avrai bisogno, opportunista."- Lei incrociò le braccia al petto e tornò al posto, lui incassò i colpi in silenzio, come se fosse semplice non alzare gli occhi ed evitare il suo sguardo. Se l'avesse guardata anche solo per un secondo, probabilmente sarebbe crollato. Non doveva crollare, non gli era permesso.

Theatre // K.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora