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Tom spalancò la porta della sala comune dei Serpeverde. Gli studenti più giovani fecero del loro meglio per non guardarlo negli occhi, erano a dir poco terrorizzati da lui.
Corse nel dormitorio e si lasciò cadere sul suo letto. Voleva fare un pisolino, ma la sua coscienza non glielo permetteva per qualche, strano, motivo. Era pieno di rabbia e senso di colpa. Si passò le mani tra i capelli e chiuse gli occhi.
Per quanto cercasse di calmarsi, non ci riuscì, si mise a sedere sul letto, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani che gli tenevano la mascella. L'unico posto che lo avrebbe aiutato a calmarsi era la biblioteca o la Stanza delle Necessità.
Opto per la seconda opzione e lasciò la sala comune Era così arrabbiato che non si accorse nemmeno di quanto velocemente stava camminando nei corridoi.
Gli studenti che stavano camminando si fecero subito da parte, non volendo entrare in contatto con lui. Quando arrivò al settimo piano, intravide una ragazza.
Dopo aver dato un'occhiata più da vicino, la riconobbe: Kassandra Parkinson, una Serpeverde. Le era sempre piaciuto, e lui lo sapeva. In effetti, molte ragazze avevano una cotta per lui, ma davvero non le sopportava, soprattutto quando facevano di tutto per farsi notare.
"Tom? Stai-" "Sto bene." "Sei sicuro? Sembri arrabbiato." disse in tono preoccupato, arrossendo. "Devo ripetermi? Ho detto che sto bene." la sua voce era bassa e fredda.
"N-no. scusa. Dove stai andando, comunque?"
"Senza offesa, ma credo che non debba fare niente con te. Ora, potresti-"
"Hai un accompagnatrice?" gli chiese, interrompendolo.
"Cosa scusa?"
"Hai una partner? Al ballo. Sai, domani."
"Beh, Parkinson, io d-" fece una pausa, pensando alla sua risposta.
"In realtà non lo so. E suppongo che tu voglia essere la mia accompagnatrice, vero?"
"Beh, uhh, sì." ridacchiò. "Vuoi andarci con me?"
Tom aveva appena litigato per la prima volta con Julia.
Perché dovrebbe andare con lui? Le aveva mentito e negato le sue azioni. Non c'era modo di andare con lei.
"Sì. Certo, verrò con te"
"Va bene. Allora ci vediamo alle sei." disse, scappando mentre rideva, lui entrò nella Stanza delle Necessità.
Si sedette al pianoforte, facendo scorrere le sue dita sottili sui tasti bianchi e neri. Le sue labbra si separarono lentamente l'una dall'altra, mentre iniziava a suonare.
Per Tom, c'erano solo lui e il pianoforte, ma fu interrotto da una persona che aprì la porta.
Le sue dita si congelarono sui tasti bianchi. Guardò il piano e vide il riflesso di lei.
Sospirò
"Non mi piace quando qualcuno mi interrompe, signorina Wallis." la sua voce era roca e bassa "Ti stavo cercando, immaginavo fossi qui." disse, appoggiandosi alla porta.
"Sei arrabbiato con me?"
Julia alzò lo sguardo, fissando i suoi occhi scuri. "Sei arrabbiato con me, Riddle?" Nessuna risposta, di nuovo.
Era arrabbiato, ma non con lei. Si voltò a guardare i tasti, come se gli avessero chiesto di continuare a spinge verso il basso, in modo che potessero suonare.
"Penso proprio che tu sia arrabbiato con me, a questo punto" Disse Julia, con la schiena che ancora toccava la porta. Tom si fece beffe. "E cosa te lo fa pensare esattamente?"
"Beh, ignori le mie domande...ma sono qui per chiederti se volevi accompagnarmi al ballo, si cioè, andarci insieme"
Lui si sentì sprofondare
"Non posso." si voltò a guardarla. Vedendo il suo sguardo confuso, continuò. "Ho già qualcuno"
La confusione sul viso della ragazza si trasformò rapidamente in qualcos'altro. Delusione. O tristezza. O forse ... gelosia. Qualunque cosa fosse, Tom non voleva vederla.
"Penso che dovresti andare." disse, quasi sussurrando.
"Sì, lo penso anche io." si voltò e afferrò la maniglia. "Mi dispiace di averti interrotto." Sentì la porta chiudersi nel più rapido movimento possibile.
Il suo petto bruciava, ma non era affatto una sensazione piacevole. Era pressante, gli faceva venire voglia di urlare per l'agonia.
Continuò a suonare.
Eppure, questa volta, la stanza era piena di malinconia, e del suono delle lacrime che battevano sulle piastrelle.
Stava piovendo
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Spazio autrice:Ciau, come state?
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𝐃𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫𝐨𝐮𝐬 𝐁𝐞𝐡𝐚𝐯𝐢𝐨𝐫 - 𝐓𝐨𝐦 𝐑𝐢𝐝𝐝𝐥𝐞 {𝐓𝐫𝐚𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞}
Teen Fiction"Ti suggerisco di andartene, prima che perda il controllo completo dei miei ormoni, e forse anche la testa per te" "E se non me ne vado, Tom?" disse, con un sorrisetto che le si formava all'angolo delle labbra. "Allora preferisco fare qualcosa, ch...