-Chapter eighteen-

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Era giovedì, il giorno in cui Julia decise di partecipare alla festa di Lumacorno. Voleva far sentire Tom come si era sentita lei nella stanza delle necessità, anche non era il tipo da vendicarsi di qualcuno.
Eppure, questa volta si sentiva in dovere di farlo.

Lasciò la sala comune, dirigendosi alla lezione di Trasfigurazione, dove Silente stava aspettando felice che arrivassero gli studenti. Julia fu la prima, ma non le importava. Le piaceva quel vecchietto strambo.

"Buongiorno Professore!" si sedette in terza fila, appoggiando i libri sul tavolo. "buongiorno, signorina Wallis! Come sta?" Silente strinse i suoi piccoli occhi, rendendoli ancora più piccoli. "Sto bene, grazie. E lei, professore?" "Sorprendentemente bene, grazie." il vecchio si appoggiò al tavolo, sospirando.

"Ti stai preparando per i NEWT?" "Sì. Del resto, ho intenzione di portare dei libri a casa di mio fratello"
"Oh, capisco. Quindi studierai durante le vacanze?" Julia annuì, alzando un sopracciglio. "Sì, signore. C'è qualche problema?"

"Non c'è. Solo... non dovresti passare il Natale a studiare. Penso che tu possa saltare una settimana, no?" "Cosa sta cercando di dire, professore?" "Che dovresti goderti le vacanze. Concentrati sulle cose belle durante questo periodo. Dopotutto, il Natale è solo una volta all'anno. Ho ragione?"

aggrottò la fronte. Silente sapeva cosa era successo tra lei e Tom?

Julia annuì lentamente, distogliendo lo sguardo. doveva concentrarsi sulle cose buone. La vendetta non era una di queste, anche se le piaceva definirla 'sete di giustizia'.

La classe era già piena di studenti. Paciock colse l'occasione per sedersi accanto a Julia, spingendo Pandora fuori dalla sua traiettoria. "Ehi, Lia!" Paciock sorrise.
"Ciao Gerald! Come stai?"
"Mi sento benissimo! E tu?"
"Sto bene grazie."
"Ehi uh .. hai programmi per oggi?"
"Perché?"
"Beh, volevo chiederti se ti va di uscire con me?"
"Oh .. scusa, ma non credo di avere tempo."
"Per favore? Cosa c'è di così importante?"

Julia sospirò, pensando. La festa di Lumacorno iniziava alle 17:00 e molto probabilmente sarebbe durata un'ora.
"Bene." la ragazza annuì.
"Ma solo dopo cena." Il viso di Paciock si illuminò e il suo sorrisetto fu più grande che mai. "Ci vediamo dopo le 6 all'ingresso di Grifondoro, allora?"
"Certo. Ci vediamo lì."

Julia indossó i suoi lunghi pantaloni vintage insieme a una camicetta bianca a collo alto. Dopotutto era una festa privata e voleva sembrare un po' di classe. Allungò la mano per afferrare la spazzola, facendo cadere accidentalmente due libri. Si chinò, sospirando. All'improvviso, sentì uno strappo sui pantaloni.

I suoi occhi si spalancarono mentre si precipitava allo specchio per controllare se stessa. Ed eccolo lì. Un grosso buco nei suoi pantaloni.
"Woah! Cosa hai fatto?" una ragazza Corvonero di nome Abby entrò nella stanza.

"Oddio i pantaloni!." Julia sospirò sconfitta. "Grande!"
"Stavi andando da qualche parte?" "Sì." Julia gemette, gettandosi sul letto. "Hai qualcos'altro? Come un vestito o ...?" "Ho un vestito, ma è troppo corto." "Potresti prendere in prestito un mio vestito, se vuoi. Giusto per avvertirti, non è nemmeno il più lungo. Ma arriva quasi al ginocchio, quindi spero che vada bene."

"Sei sicura? Non voglio-"
"Sì, ne sono sicura! Ora vai a vestirti." Abby le diede il vestito. Julia indossò il vestito, lasciando scoperte le lunghe gambe. Ringraziò Abby per il vestito, dirigendosi verso l'ufficio di Lumacorno. Entrò nella stanza, dove trovò Lumacorno e altri quattro studenti, incluso Tom.

Lumacorno la salutò, dicendo alla ragazza di sedersi. Si sedette accanto a Tom, guardandosi intorno nella stanza. I suoi occhi si incontrarono con quelli di Lestrange, entrambi si scambiarono sorrisi, nel frattempo Avery e Rosier lanciavano occhiate mortali alla ragazza. C'era una leggera tensione nella stanza.

Julia poteva sentire gli occhi di Tom su di sé, nel frattempo Lumacorno e gli altri chiacchieravano allegramente. "Cosa stai guardando?" sussurrò, senza guardare il ragazzo.
"Te" sussurrò in risposta.

"Beh smettila di farlo"
"Ti dà fastidio?" inarcò un sopracciglio.
"Sei arrabbiata?"
"Per cosa?"
"Vuoi davvero ignorare quello che è successo la scorsa notte?" "Hai davvero intenzione di fingere che ti importi?" Ci fu di nuovo silenzio. Julia poteva vedere Tom con la coda degli occhi, che la fissava ancora.

"Ti dispiace?" lei chiese. "Non posso farci niente." la sua voce era roca e in essa si scioglieva un accenno di serietà. Lumacorno si mise a sedere, dirigendosi verso uno dei suoi armadietti. L'aprì, guardandosi intorno dopo.
"Oh, no. Dov'è?" si chiese, continuando a guardarsi intorno.

"Ha bisogno di aiuto con qualcosa, professore?" Julia si voltò a guardare l'uomo, evitando Tom. "Ah, sì, Julia. Per favore, potresti prendere un pacchetto di tè? Molto probabilmente è in uno di quegli armadietti." indicò l'altra estremità della stanza. "Ovviamente." si mise a sedere, dirigendosi verso gli armadietti.

"Vado con lei" disse lui senza aspettare risposta Julia aprì uno degli armadietti, cercando il pacchetto di tè. Tom la raggiunse, ma non cercò nulla. Stava semplicemente accanto a lei, con le braccia incrociate.

"Sei arrabbiata con me?" Julia lo derise incredula. "Sul serio, Riddle. Osi chiedermi se sono ancora arrabbiata per ieri, quando è chiaro che lo sono ?!" "Allora perché sei venuta qui?" si avvicinò. "Hai detto che non l'avresti fatto. Cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Quando inizierai a farti gli affari tuoi e a comportarti decentemente?"

"Era solo una semplice domanda." si appoggiò a un armadio. Julia guardò l'armadio su cui era appoggiato, incrociando le braccia.
"Dovrei aprirlo, se non ti dispiace."
"Certo." Tom sorrise, senza allontanarsi. "Sul serio, Tom? Cos'hai oggi?" gemette lamentandosi.

"Hai detto che dovrei comportarmi 'bene'. Come potrei fare una cosa del genere quando sei vicino a me?" Si avvicinò, mettendola in una curva contro gli armadietti. "È impossibile." Sussurrò.

Lo spinse via lentamente evitando il contatto visivo, prendendo il pacchetto di tè dall'armadietto. Mentre tornava al tavolo, guardò l'orologio appeso al muro. Posò velocemente il pacchetto di tè sul tavolo, dirigendosi verso la porta. "Ah, signorina Wallis, sta già andando?" Lumacorno inarcò entrambe le sopracciglia confuso.

"Sì, signore. Sono in ritardo per un appuntamento e non voglio fare tardi." disse, aggrappandosi alla maniglia della porta. "Ma grazie per l'invito." Guardò Tom un'ultima volta prima di andarsene.

Aveva questa espressione sul viso che Julia non aveva mai visto prima. Era un misto di curiosità e .. furia? Spazzò via il pensiero, dirigendosi verso la sala comune dei Grifondoro.

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Spazio autrice:

Hey scusate se non ho postato, avevo la verifica di biologia 🥴

𝐃𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫𝐨𝐮𝐬 𝐁𝐞𝐡𝐚𝐯𝐢𝐨𝐫 - 𝐓𝐨𝐦 𝐑𝐢𝐝𝐝𝐥𝐞 {𝐓𝐫𝐚𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora