Capitolo 4

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 Elizabeth non si era mai domandata cosa potesse esserci dopo la morte. Le era sempre sembrata una cosa così lontana. Diceva a se stessa di essere troppo giovane per anche solamente pensare alla morte e che la sua vita sarebbe stata ancora lunga. 

Si sbagliava.

 La vita non è mai troppo breve per finire.

Si aspettava di tutto e allo stesso tempo niente. Fiamme, angioletti vestiti di bianco, urla, canti religiosi, ma sicuramente non si aspettava il viso di un ragazzo. I capelli disordinati e rossi che incorniciavano un viso cosparso da lentiggini. I suoi occhi la scrutavano con attenzione ed Elizabeth non poté che soffermarsi ad ammirarli. Erano blu, dello stesso colore del mare di Vesi, una cittadina sul grande continente nella quale andava spesso con il padre. Erano così meravigliosi che si potevano intravedere spiragli di blu diversi.

Quegli occhi le infondevano tranquillità e tutta la preoccupazione che prima sentiva si stava pian piano affievolendo. Riuscì a distogliere lo sguardo solamente quando il ragazzo parlò. Una voce calma e sicura.

<<Come ti senti?>>

Elizabeth non rispose. Dopo quello che aveva appena vissuto faceva fatica a fidarsi. E se invece di aiutarla le avesse voluto fare del male? Non lo conosceva. Non sapeva come fosse finita in quella situazione. Si ricordava l'aggressione, il suo tentativo di combattere e poi aveva chiuso gli occhi per ritrovarsi a terra con il rosso accanto. Nei paraggi non c'era l'uomo. Non sembrava ferita, aveva solamente un gran mal di testa.

Il ragazzo probabilmente capì i pensieri che le frullavano in testa e da rilassato si fece preoccupato. Si sedette accanto a lei, appoggiando la schiena al muro.

<<Io sono Kevin e posso decisamente capire che non ti fidi. Al tuo posto non lo farei neanche io>>

<<Stai cercando di convincermi? Perché credo che questo non sia il modo giusto.>> Disse ironica.

Una piccola risata uscì dalle labbra del ragazzo.

<<Lo so, faccio pietà in queste cose.>> Sul suo viso era spuntato un piccolo sorriso.

<<Già.>>

I due rimasero in silenzio, guardando di fronte a loro, per un tempo per Elizabeth indefinito, potevano essere passati secondi come minuti. Però, la curiosità tipica della ragazza si faceva sentire. Voleva sapere cos'era successo, perché si era trovata in quella situazione, chi era l'uomo e molto altro. Era piena di domande e il ragazzo accanto a lei era l'unico che poteva risponderle.

<<So che può sembrare strano e non ci conosciamo, ma posso chiederti una cosa?>>

Il ragazzo annuì.

<< Che cos'è successo e chi era quel tipo? Ho come un vuoto, dal momento in cui ho chiuso gli occhi a quello in cui gli ho aperti, è come se mi fossi isolata dal mondo.>>

Sentendo quelle parole il ragazzo, Kevin, fece una piccola smorfia, quasi impercettibile.

<<Ti dirò tutto, ma ti prego di ascoltare fino in fondo. È sempre facile giudicare, più difficile è comprendere e convincersi di quella che è la realtà.>>

Dopo quelle parole Elisabeth era ancora più attirata dalla futura risposta.

Si sistemò meglio seduta, con le gambe incrociate e lo sguardo curioso rivolto al rosso accanto a lei.

<<Immagino che tu sappia che esistono persone con abilità magiche, gli stregoni.>> Elisabeth annuì. Ovviamente lo sapeva anzi amava tutto ciò che aveva a che fare con la magia.

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