Capitolo 6

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Elizabeth si aggirava stanchissima per i corridoi della sua facoltà. 

La notte precedente non aveva dormito. Si era rigirata in continuazione tra le coperte cercando di prendere sonno, ma le immagini della sera glielo avevano impedito.

Mentre scendeva le scalinate che portavano ai giardini dell'università si guardava intorno.

 Continuavano a passarle accanto ragazzi e ragazze che scherzavano e parlavano tra loro. Gli argomenti più gettonati erano lo studio, le cotte passeggere o semplicemente ciò che si era fatto durante la settimana.

Era strano per lei, dopo quello che era successo la sera precedente, ritrovarsi alla normalità, nella quale i problemi più grandi riguardavano lo studio o le "amicizie".

Ogni tanto faceva qualche cenno di saluto alle persone che le passavano accanto, ma nessuna di esse si fermava a parlare. 

Elizabeth era abituata a questo. 

Non le era mai piaciuto trovarsi al centro delle attenzioni, anzi faceva tutto il possibile per stare sullo sfondo. Preferiva un buon libro ad una festa. Una biblioteca polverosa ad una discoteca. 

Tutto questo l'aveva allontanata da quelli che un tempo chiamava amici. Ripensandoci probabilmente non lo erano mai stati.

Per circa una mezz'oretta camminò per i giardini, respirando aria pulita e cercando di dimenticare ciò che aveva passato.

Decise quindi, che per tornare alla realtà doveva immergersi in essa e tornare alle sue azioni quotidiane che la facevano stare bene e lasciare in un angolo i problemi.

Si posizionò meglio la sua borsa, contenente i suoi libri scolastici, sulla spalla e si incamminò verso il suo Cafè preferito nel quale andava da quando era piccola.

လоလ

L'insegna marroncina con una meravigliosa scrittura in corsivo che recitava "Sailor Cafè" era la stessa da più di una decina di anni ormai. 

Aprendo la grande porta in legno dipinta di verde, Elizabeth sentì il dolce suono del campanellino appeso ad essa. Il profumo di chicchi di caffè e brioche appena sfornate accolse immediatamente la ragazza, la quale sorrise e poi si guardò intorno. 

La piccola struttura era sempre piena di fiori dai mille colori e da piccoli oggetti intagliati in legno posizionati in maniera disordinata qua e là.

All'interno del Cafè c'era solamente un'anziana donna seduta in un angolo. Stava leggendo un giornale mentre con una mano portava una tazza fumante alla bocca.

Una voce delicata la fece girare.

Mariette Sailor era una donna bellissima. I corti capelli che le arrivavano sopra le spalle erano di un biondo dorato e le incorniciavano il viso morbido e dolce. Le labbra erano incurvate all'insù in un meraviglioso sorriso. Mariette corse incontro ad Elizabeth e l'abbracciò stretta. La ragazza ricambiò immediatamente il gesto.

<<Beth, che meraviglia! Era da così tanto che non ti vedevo.>> La donna sciolse l'abbraccio e fece passare lo sguardo su tutta la figura della giovane di fronte a lei. Appoggiò una mano sulla sua guancia e l'accarezzò dolcemente.

<<Ogni giorno assomigli sempre di più a tua madre con i suoi meravigliosi occhi attenti e curiosi.>>

Tolse velocemente la mano dalla guancia di Elizabeth per asciugarsi una piccola lacrima che era sfuggita al suo controllo.

La donna, in seguito, si posizionò dietro al bancone sul quale erano posti moltissimi dolci dall'invitante profumo. Allargò le braccia ad indicare ciò che si trovava davanti a sé e sorrise raggiante.

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