22. Luogo di Mezzo

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Consiglietto: mentre leggete questo capitolo ascoltate Legendary Lovers di Katy Perry, non ve ne pentirete ;)

Intorno a lei, acqua e tante bollicine. Era successo tutto all'improvviso, e nemmeno ora capiva cosa stesse accadendo. Qualcuno le stringeva la mano, ed Ofelia si aggrappò a quel qualcuno, riconoscendo poi Thorn. I due si avvinghiarono, stretti in un'abbraccio subacqueo: la corrente li spingeva sempre più in basso, ed Ofelia sentiva i polmoni in fiamme. Poi le andarono in fiamme anche i palmi della mano, là dove tempo prima c'erano le sue impacciate dita. E anche la fronte e la testa pelata sembravano scaldate da braci bollenti. Quando il dolore si fece più intenso, Ofelia iniziò a divincolarsi, smettendo subito dopo: ormai era troppo tempo che stava sott'acqua. Thorn, che si era fatto un'ombra al suo fianco, teneva la gamba mutilata stretta al petto, come se anche lui provasse un dolore terribile. Mentre si sentiva morire, Ofelia pensò che almeno sarebbe morta assieme a Thorn, e l'ultima cosa che avrebbe visto sarebbe stato un turbine luccicante che legirava intorno....

Proprio mentre stava per spirare, l'aria le tornò nei polmoni: iniziò a tossire, sputando acqua. Sconvolta e spaventata, si guardò attorno: non era più sott'acqua, ma non era nemmeno sul prato vicino. Era in una grotta dalle pareti seghettate e grigiastre, dove si potevano intravedere, incastonate nella roccia,piccole pietre preziose. La grotta era arredata, come se fosse una vera e propria abitazione: divanetti bordeax lucidi e soffici, ricoperti di cuscini dorati. Sotto di lei c'era un tappeto in tinta, e alle pareti erano appese delle cornici contenenti le seguenti parole:"Luogo di Mezzo-Sala d'Attesa".

<<Ma cos'è questo posto?>> si chiese ad alta voce, sobbalzando subito dopo: le faceva ancora strano sentire la sua voce neutra.

Persa nei suoi pensieri, non si accorse che qualcuno le aveva preso la mano, e con uno scatto l'aveva fatta voltare verso di lui: era Thorn. I due si guardarono a lungo, tenendosi le mani, poi lui avvicinò il suo volto a quello della donna e si baciarono a lungo, come tanto tempo prima. Le labbra di Thorn non avevano mai avuto un sapore così dolce e confortante, e le loro mani intrecciate mutarono presto in un'abbraccio. Un'abbraccio innamorato e passionale. A Ofelia mancava questo contatto con Thorn, e avrebbe voluto continuare a baciarlo, persa nelle sua braccia piene di cicatrici, quando si accorse che...Come aveva fatto a dare la mano a Thorn?

Si staccò dal suo amato e sconvolta si osservò le mani: avevano le dita. D'istinto si toccò la fronte, come per scostare i capelli che solitamente le ricadevano sul viso, prima di diventare pelata...In testa aveva dei capelli. Capelli veri, identici a quelli vecchi. I suoi ricci scuri erano ricresciuti all'improvviso assieme alle dita?

Alzò lo sguardo verso Thorn, altrettanto sorpreso e così sovrappensiero da non essersi accorto, nemmeno lui, che gli era ricresciuta la gamba. Sì, la gamba che aveva perso più di quattro anni prima, era lì, intera e perfetta. Persino la cicatrice che gli attraversava il volto si era schiarita, ed i capelli erano tornati folti come un tempo.


Non capivano: come era potuto accadere un tale miracolo? Ofelia era felice, certo: ora non doveva più preoccuparsi di non piacere a Thorn, e non si sarebbe più sentita a disagio. Thron avrebbe avuto un po' più di autostima. Inoltre avrebbe potuto utilizzare di nuovo il suo potere da lettrice. Sapeva che tutto quello era collegato all'acqua del fiume in cui era caduta prima, ma non capiva come l'acqua avesse fatto a rigenerarli... I suoi pensieri vennero interrotti di nuovo, questa volta non da Thorn, ma da un'ometto tarchiato che usciva da una porta sulla destra della stanza. Si avvicinò ai due e disse solamente: <<Forza sbrigatevi, non abbiamo molto tempo! Dovete sapere!>>

Maffe

𝔉𝔦𝔫𝔞𝔩𝔪𝔢𝔫𝔱𝔢 𝔑𝔬𝔦 - 𝔏'𝔄𝔱𝔱𝔯𝔞𝔳𝔢𝔯𝔰𝔞𝔰𝔭𝔢𝔠𝔠𝔥𝔦 𝟻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora