Anche Solo Per Un Attimo

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Non so come io faccia ad avere tutta questa pazienza, o cosa diavolo ci faccio ancora qui, ma per qualche assurdo motivo mi ero fatta convincere ad alzarmi presto nonostante oggi non vi erano lezioni e avrei avuto il tempo libero di poter gironzolare per la città in completa solitudine, come piace a me.

E invece no, quei due guastafeste son dovuti correre in camera mia urlando di alzarmi perché Yukio non si fidava di mandare solamente Rin a comprare delle cose che mancavano, scritte su una lista. Solo un idiota non riuscirebbe a fare la spesa in questo modo, così mi alzai dal letto in un sonoro sbuffo non appena i due mi liberarono dalla loro presenza.

Misi dei jeans non troppo pesanti e una canottiera chiara infilata nell'orlo di questi, ovviamente la mia coda nascosta attorno alla mia vita, i capelli sciolti e un paio di sneakers basse bianche, pronta nella mia missione suicida nel caldo infernale che vi era fuori. Con me ovviamente portai Sif, non riuscendomi a staccare da lui.

Più che un demone da combattimento mi piaceva pensarlo come un compagno di viaggio.

Raggiunsi Rin già pronto accanto la porta del fratello, poggiato contro una parete con il più piccolo che gli ripeteva le stesse cose da tipo dieci minuti, lo si capiva dalla sua espressione.

Quando finalmente liberi dal quattr'occhi ci incamminammo fianco a fianco per le strade della città, qualche sbadiglio si liberava dalle mie labbra, obbligandomi a portare una mano avanti la bocca ed un'altra a stropicciarmi gli occhi nel tentativo di svegliarmi.

Sentii ridere di fianco a me, di conseguenza mi voltai con fare minaccioso nella sua direzione, puntando i miei occhi assonnati nelle sue pozze azzurre, quasi annegandovi dentro, motivo per cui rivolsi velocemente lo sguardo avanti a me.

<Non ridere!> esclamai sentendo ancora delle risate uscire dalla sua bocca <NON RIDERE HO DETTO!> urlai infine fermandomi sul posto, osservandolo fare qualche passo più avanti prima di fermarsi a sua volta, girato nella mia direzione, non accennando però a smetterla.

<Come posso non ridere se vicino a me ho un incrocio tra un ghiro e uno zombie me lo spieghi?> Chiese fingendo di asciugarsi una lacrima immaginaria, per poi posare le mani sui suoi fianchi in attesa del mio riprendere a camminare, cosa che non accadde.

<Allora, visto che sono un ghiro e uno zombie fattela da solo la spesa> dissi con un sorriso omicida in volto, per poi fare dietrofront e incamminarmi altrove, mi diceva di smetterla e seguirlo ma ovviamente non dandogli ascolto rinunciò molto presto allontanandosi nella direzione opposta.

Perlomeno adesso potevo farmi un giro in santa pace.

Passai fra le strade in centro, sbirciando nelle mille vetrine e osservando la vita che brulicava in posti del genere. Gli umani erano così chiassosi, casinisti, così materialisti, neanche pensano al tempo che perdono in cose futili fino a quando non è troppo tardi per rimediare.

Mi sentii osservata, non capendone il motivo, il lupo al mio fianco poi si fermò a guardare nel buio di un vicolo, mi concentrai io stessa a guardare nella sua stessa direzione notando qualcosa muoversi al limite fra l'ombra e la luce del giorno.

Socchiusi gli occhi con fare curioso, avvicinandomi con cautela, mi appoggiai alla parete non appena abbastanza vicina e notai per mia gioia che si trattava di Naga, il demone familiare di Kayne.

Era un serpente non troppo grande, le scaglie e gli occhi completamente neri, così come anche la lingua che di tanto in tanto tirava fuori con fare quasi tenero. Lo seguii mentre strisciava silenzioso a terra fino a raggiungere il suo padrone, seduto poco più avanti.

<Vedo che non ti sfugge nulla> disse il ragazzo una volta vicina a lui, guardandomi con quel suo sorriso divertito di sempre, qualche ciocca di capelli che sfuggiva alla sua lunga treccia  gli ricadeva sulla fronte coprendo parte del volto.

<Cosa ti porta qui, idiota> dissi mettendomi a sedere di fianco a lui, dando un piccolo pugno scherzoso sulla sua spalla mantenendo gli occhi nei suoi.

<C'era troppa calma in giro, ho pensato di passare a romperti le scatole per un po' e magari chiederti come andava la tua missione> mi chiese afferrandomi il busto con un braccio, attirandomi a se e guardandomi dall'alto.

<É un idiota, per di più lo tengono sotto controllo per ogni minima mossa. Non togliendo il fatto che vuole fare le cose da solo anche a costo di creparci> alzai gli occhi al cielo con fare disperato, liberandomi di un sospiro rumoroso che trattenevo da troppo tempo.

Lui si mise a ridere, puro divertimento, nulla di più e nulla di meno, per quanto rompiscatole possa essere dovevo ammettere che mi era mancata la sua compagnia.

Naga si avvolse attorno al suo braccio, guardandolo e tirando fuori la lingua in un sibilo appena udibile, dopo di che lui si alzò in piedi trascinandomi con se, ancora bloccata nella sua stretta.

<Mi dispiace nanetta, ma devo andare adesso, a quanto pare la mia pausa qui è terminata e mi richiedono altrove.> Si sgrulló la polvere di dosso lasciandomi finalmente libera di muovermi a mio piacimento, prima di voltarmi le spalle posò una mano dietro la mia testa spingendo la mia fronte contro la sua.

<Fagli vedere a quegli esorcisti chi comanda, intesi?> Mormorò a voce bassa, facendomi ridacchiare per il tono usato, sembrava quasi stesse recitando un addio drammatico, un ultimo saluto alla persona amata, idiota.

<Lo sto già facendo, ora vai prima che fai tardi come tuo solito> con fare divertito mi allontanai da lui, alzò le spalle liberando una piccola risata dalle sue labbra prima di sparire nel buio in fondo al vicolo, era ora di tornare alla noia di tutti i giorni.

Anche solo per un attimo è stato bello rivedere un viso familiare.

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Osservai la scena avanti ai miei occhi con fare sbalordito, io e Rin eravamo tornati nel dormitorio con qualche minuto di distacco, una decina circa, e a quanto pare era un completo cretino poiché nonostante la lista aveva comunque preso la metà di quello che realmente serviva. Il motivo? L'aveva persa.

Ovviamente la colpa era di entrambi, quando mai, ma non capisco il perché dovevo andare anche io assieme a Yukio e Rin nella missione urgente del più piccolo, ritrovandomi in mezzo ad un gruppo di esorcisti che a quanto pare erano bravi solamente a lanciare acqua santa ovunque impedendomi di intervenire.

Da quel poco che ho capito il guardiano di uno dei cancelli dell'accademia aveva perso il controllo dopo aver udito da un addetto che il suo padrone, non ché 'padre' dei gemelli era morto.
Sarebbe facile per me zittire le sue grida di dolore, proprio come lui anche Sif essendo un famiglio può mutare forma e dimensione divenendo due volte più grande di quel misero felino, aggiungendo poi le due teste che comparirebbero ai lati della prima ricoprendosi di fiamme bianche.

<Rin cosa diavolo stai facendo! Levati di lì!> Yukio imperterrito continuava a gridargli quelle parole, io al contrario lo pregavo di andare avanti, magari si era deciso ad affrontarlo e mostrare a tutti chi realmente fosse.

Ma a quanto pare non era questo il giorno.

Iniziò a brontolare qualcosa riuscendo stranamente a placare il demone che, in pochi istanti, tornò ad avere le sembianze di un piccolo gattino che gridava in un miagolio disperato. Lo guardai mentre si chinava a stringerlo fra le braccia, proteggendolo dagli sguardi di tutti, compreso il mio, non ci aspettavamo di certo un risultato del genere.

Eppure vedere il modo in cui lo accarezzava per placarlo, come gli sorrideva con il suo sguardo intenerito, mi fece scaldare il cuore tanto da obbligarmi ad andarmene, sperando di riuscire così a calmare la strana sensazione che provavo in questo istante.

Cosa mi stai facendo, principe?

AKUMA: Okumura Rin xReader [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora