<Primo!> Rin gridò quelle parole dopo aver raggiunto la classe, lanciando letteralmente la sua borsa sopra il banco e lasciandosi cadere sulla sedia, quasi ribaltandola.
Mi aveva detto di aver parlato con Shiemi ieri, le aveva chiesto se poteva spostarsi al banco dietro di noi, con il ragazzo peluche oppure con Izumo alla nostra destra, non spiegando nei dettagli il motivo ma rispondendo con un semplice 'vorrei avere la mia ragazza vicino, non mi fido di quel tale'. Lei accettò senza problema, congratulandosi prima con lui, poi con la sottoscritta dopo avermi cercato per i corridoi della scuola.
<Oh ecco i piccioncini> Non disse quelle parole mezzo disteso sulla sedia, le braccia unite dietro la testa e le sopracciglia inarcate, per niente stupito da quella notizia. Possibile che le persone lo intuiscano solamente guardandoci?
<Sei solo invidioso> rispose Rin con un sorriso ampio in volto, gli occhi chiusi e lo sguardo soddisfatto, era felice più del solito quella mattina, e dopo quel risveglio vorrei anche vedere. Beato lui che ha tutte quelle forze in corpo, io sono stremata.
Mentre iniziarono la loro bisticciata mi misi seduta al suo fianco, per una volta ero in debito con Shiemi, alla fine non era poi così male e neanche ci stava provando con lui, era solamente innocente e gentile, pura come pochi, di conseguenza non andava a pensare che agli occhi altrui alcune azioni potevano avere secondi fini.
Kayn varcò la soglia poco dopo, il silenzio cadde nell'aula e ci salutò tutti con un 'buongiono' quasi amichevole se non fosse per il ghigno che regnava sul suo volto.
Si fermò avanti a me, posando come prima cosa gli occhi sulla pelle pallida del mio collo, scrutando ogni millimetro sino a fermarsi su uno dei segni che il principe mi aveva lasciato, i capelli non riuscirono a coprirlo completamente così come anche la camicia. Glielo avevo detto io di non farli, al massimo dove non si vedevano.
Socchiuse gli occhi togliendosi quel sorriso dal volto, poco dopo si allontanò verso il suo banco ormai vuoto e si mise a sedere. Sentivo il suo sguardo pesarmi alle mie spalle, mi opprimeva in un modo inimmaginabile, ero sicura della mia scelta, della strada che avevo preso, allora perché provavo questi sensi di colpa?
<Rin? Dopo le lezioni possiamo parlare da soli? Devo dirti una cosa>
Lui mi sorrise dolcemente annuendo mentre in classe entrava Yukio essendo la sua materia la lezione della prima ora.
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Suonò la campanella, tutti si alzarono dai loro posti intenti a correre verso il punto ristoro per comprare il loro pranzo, io e lui invece ci spostammo verso la parte di giardino più isolata così da non avere problemi nel rivelargli tutto.
<Allora, cosa dovevi dirmi?> Il principe mi rivolse un sorriso mentre camminava al mio fianco, le mani nelle tasche e una ciocca di capelli troppo lunga che cadeva sulla sua fronte.
<Io...Rin..ecco non so da dove cominciare>
<Comincia dal dire che sei un'ingannatrice. Magari riesci> la voce di Kayne mi fece gelare il sangue, me lo ritrovai davanti con lo sguardo serio, avevo capito le sue intenzioni ma ormai era troppo tardi per metterlo a tacere.
<Smettila di dire cazzate e lasciala in pace> Rin corse in mio supporto ma il ragazzo lo ignorò, continuando a guardarmi negli occhi in attesa che la disperazione prenda possesso di essi.
<Diglielo, racconta il perché sei venuta qui. Racconta come tu hai avuto la missione di portarlo da suo padre con o senza il suo volere, di come stai recitando solo per far si che Satana ti dia più poteri perché sei troppo debole per scontrarti con un demone. Di quante vite hai tolto alle persone e di come hai riso per la morte del suo falso padre. Anche adesso tutto questo tuo disperarti, le lacrime che stai per versare saranno solo finzione!>
Rin si mise a ridere scuotendo la testa, voltandosi nella mia direzione per cercare conferma della sua convinzione che tutto quello era solo frutto della sua immaginazione, smise però nel vedere lacrime amare percorrere le mie guance.
<Dimmi che sta scherzando...>
<Rin..io> provai ad avvicinarmi a lui, ma indietreggiò con uno scatto fulmineo per evitarmi anche solo di sfiorarmi.
<Dimmelo! Dimmi che ciò che ha detto sono tutte balle!> La sua voce tuonava nella mia testa, piena di odio e paure, le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi mentre le mie si erano liberare già da tempo.
<N-no..dice il vero. Ma posso assicurarti che non ho intenzione di fare nul->
<Non voglio sentire un'altra parola da te. Sarei passato sopra a tutto, ma ridere della morte di una persona a me cara anche dopo che ti ho raccontato il modo in cui si è sacrificato per me...non posso accettarlo. Non ti hanno insegnato la pena e la compassione i tuoi genitori?>
In quel momento abbassai la testa, ricolma di dolore e rabbia strinsi le mani in due pugni con le braccia stese ai miei fianchi.
<Io non li ho mai conosciuti i miei genitori! Non credere di essere l'unico che soffre nella vita perché non è così!> E con quelle parole corsi via da lui, il più lontano possibile per evitare di mostrare altre lacrime.
Lo sapevo, sapevo che affezionarsi a qualcuno sarebbe divenuto un problema, amarlo è stato un errore, anche se un errore bellissimo finché è durato. A volte fa male pensare che tutto andrà bene, perché ci sarà sempre qualcosa dietro l'angolo pronto a pugnalarti il cuore.
Rin Pov's
La vidi fuggire, correre come mai prima d'ora e solo in quel momento mi resi conto di quanto cattive furono le mie parole, non l'ho fatta parlare mentre cercava di darmi spiegazioni facendomi prendere dalla rabbia. Sono stato un idiota.
Provai ad inseguirla ma la figura del ragazzo si mise difronte a me, impedendomi di raggiungerla.
<Oh che cattiveria, tra tutte le cose che potevi dire per ferirla hai scelto la peggiore... Sai io so che fine hanno fatto i suoi genitori...li ha uccisi il tuo bel paparino e poi l'ha cresciuta solo per usarla contro di te..sei tu la causa di tutto Rin>
<Smettila di rovinare la vita altrui! Lasciaci in pace!>
<Lasciarvi in pace? Mettiti in testa che lei appartiene solo a me, infondo è solo un oggetto quindi posso sfruttarla per divertirmi un po'. E per la cronaca, lei non ha riso proprio di niente, ho solo ingigantito la cosa sapendo che ormai ogni cosa avesse detto per te sarebbero rimaste bugie, non credevo le avresti impedito di parlare>
Quando feci per sfoderare la mia spada per farlo a pezzi alle sue spalle vidi correre Shiemi e tutti gli altri nella nostra direzione, una volta al nostro fianco la prima a parlare fu proprio Shiemi.
<Ho visto T/N correre in lacrime...cosa è successo? Perché piangeva così?>
<Chiedetelo a questo qui, sono venuto a vedere poiché sentivo delle grida e l'ho vista fuggire in lacrime.>
Mi guardò dall'alto con gli occhi socchiusi sapendo che, per via del mio segreto e del suo non potevo dire chiaramente come stavano le cose.
Li lasciai tutti lì stringendo il labbro fra i denti dirigendomi a passo svelto verso il dormitorio, non mi ci volle molto, raggiunsi la sua stanza ma quando spalancai la porta lei non era lì.
Non era in tutte le altre stanze, non era sul tetto, non era da nessuna parte.Mandai il mio famiglio a cercarla, tornò a tarda notte con la brutta notizia di non trovarla da nessuna parte.
Era tutta colpa mia.
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AKUMA: Okumura Rin xReader [COMPLETA]
FanfictionIl demone è uno spirito interposto fra il mondo del divino e quello dell'esperienza sensibile, partecipe e dispensatore di facoltà soprannaturali o ispiratore di passioni imperiture. Entra nella tua vita in silenzio, ti studia, ti osserva giorno pe...