𝐿𝑎 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑖𝑎

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"Finalmente metto qualcosa sotto i denti, dopo continuiamo a parlare" mi fece un cenno e vidi una guardia donna "Una donna?"

"Credo sia nuova, penso l'abbiano fatta venire per te" mi sorrise Edoardo

"Io credo che non mi si deve avvicinare" dissi ridendo

"Andiamo ragazza" fecimo una strada strana, inizialmente mi ero spaventata, ma poi trovai in un tavolo un vassoio di ferro con del cibo

Iniziai a mangiare, il cibo era più buono del solito, tenei conto di tutto, del coltello, della seconda strada, del taxista e del cibo più buono, ma poi la goccia che fece traboccare il vaso, vidi un coltello avvicinarsi dal riflesso del vassoio, mi tirai indietro con la sedia e alzandomi velocemente feci cadere la guardia e corsi via, ma il comandante mi prese

"Nennè che succede? Perché eri in mensa?" 

"Una guardia mi ha fatto mangiare e ha cercato uccidermi" avevo il fiatone "Mi sto sentendo male"

"Ti porto in cella"

Mi prese in braccio e mi portò nella mia cella, tutti i ragazzi lo seguivano da dietro

"Cosa è successo!?" gridò Ciro

"Mi spieghi cosa significa la guardia ha cercato di uccidermi"

"Lei non dovrebbe essere morta, a meno che non sia caduta di testa" cercavo di riprendere fiato "La guardia nuova ha provato ad uccidermi, non è difficile da capire"

"Ma ragazzi di chi state parlando? Non c'è nessuna guardia nuova" tutti spalancarono gli occhi "Qualcuno si è intrufolato, mettete l'isolamento, i ragazzi nelle celle, tutti!" disse alla radiolina "Ragazzi anche voi, con Beatrice ci sta Edoardo"

Tutti uscirono ed Edoardo si sedette sulla mia branda affianco a me

"Va tutto bene Bea, ci sono io con te" mi abbracciò "Sono qui, mi spiace averti lasciata sola"

"Edoardo, mi guardi la schiena un attimo" tolsi la maglietta "Mi sono tagliata per caso"

"Si, è un bel taglio come ha fatto a non accorgersene il comandante" scese dal letto "Cerco qualcosa per medicarti" rovistava tra le cose, ma invano "Ragazzi avete delle bende"

"Edoà prendi" non riconobbi la voce, ma l'importante è che Edo mi bendò

"Come sono bravo a bendare " disse ridendo "Bea adesso è meglio che ti copri"

"Edo come sei pesante, è una semplice schiena" presi una sua mano e la misi sopra di essa

"No Bea, tuo fratello mi uccide, è già tanto che ha chiuso un occhio per ieri notte" stava scendendo

"Fai come vuoi"

La notte tornai a non dormire, sentivo Edoardo che russava, scesi e guardavo fuori le sbarre, sentivo dei passi avvicinarsi

"Nennè, l'abbiamo presa perché non dormi?"

"Non ci riesco, posso andare a farmi una doccia?"

"Solo perché tuo fratello farà di tutto per non farti toccare, prendi le cose e andiamo"

Presi le mie cose e dopo venti minuti di doccia tornai in cella

*UNA SETTIMANA DOPO*

"Ragazzi la direttrice vi vuole sul tetto"

Io e Edoardo non parlavamo, dormivamo solo insieme, come se fossimo sconosciuti

Presi la mia amata tuta e la maglietta più pesante che avevo

"Prendi la felpa" non lo ascoltai e uscì, passai da mio fratello

"Ciro, hai una..." mi lanciò la solita

"Prima o poi chiarirete voi due" incrociò le labbra

"Io non devo chiarire con nessuno, grazie per la felpa"

"Che bella felpa Beatrice" disse praticamente urlando una guardia

"è di Ciro"

Salimmo sul tetto e io mi sedetti a terra

"Beatrice alzati" mi disse la direttrice

"Direttrice con tutto il rispetto, Beatrice è meglio se sta seduta" aggiunse il comandante

"Va bene, abbiamo risolto tutti i problemi che ci sono stati qui dentro"

"Si quella che si è presa una coltellata sono io non lei" la guardai storta

"La donna che si era infiltrata è stata arrestata e portata in un carcere, adesso siamo tranquilli" feci un sorrisetto

"Una donna si nasconde in mezzo alle guardie e cerca di uccidere una ragazza, massi stiamo tranquilli, non sarebbe mai dovuta entrare qui dentro e con permesso io me ne vado" mi alzai e nessuno mi fermò, mi buttai sul letto, dopo poco arrivarono i ragazzi

"Da domani laboratorio di musica con le ragazze" come sempre ormai non gli risposi "Hai finito di evitarmi?" mi urlò addosso

"Smettila di urlare, non mi hai mai visto arrabbiata"

"Invece urlo quanto cazzo voglio, non sei nessuno per dirmi questo!"

"Non doveva dirlo" sentì sussurrare mio fratello

Saltai giù dal letto e misi le mani al collo di Edoardo

"Non mi urlare contro è chiaro Edoardo?"

"Ora basta voi due, chiaritevi e smettetela, tu sei come un fratello e tu sei mia sorella" entrò Ciro

"Stai con il tuo amico io vado a lavarmi" mi bloccò il polso

"Tu chiarisci con lui e poi vai a lavarmi" mi buttai sul letto

"Io non ho nulla da dire"

"Davvero e come mai la notte sei sempre sveglia, mangi la metà delle cose che ti danno, e tutto questo da quando avete litigato per chissà quale motivo"

"Non ho litigato con nessuno e poi quello che faccio sono cazzi miei fratellino"

Lui se ne andò e ci lasciò soli

"Ottimo ora posso andarmi a lavare" mossi le sbarre, ma non si aprivano "Appena esco di qui lo uccido"

"Senti ha ragione dobbiamo parlare" non lo volevo ascoltare "Mi dispiace di averti ferita"

"Non mi interessa quello che dici" mi girai verso di lui "Avevo rischiato di morire e tu te ne sei altamente fregato, quindi evita di provare a parlarmi perché la prossima volta ti stacco la testa"

*IL GIORNO DOPO*

"Ragazzi al corso, su" arrivò davanti la nostra cella "Io sono pericolosa davanti le ragazze e non voglio vedere dei ragazzi arrapati che guardano con uno sguardo omicida ogni singola ragazza" sorrisi

"Non hai tutti i torti, ragazzo dal cuore infranto su vieni" credo fece un no con la testa

"Bene essendo che non venite vi devo chiudere qui dentro"

"Essendo che non voglio aumentare i miei due anni, preferisco scendere" la guardia alzò gli occhi al cielo

𝐶𝑖𝑎𝑜 𝑓𝑟𝑎𝑡𝑒𝑙𝑙𝑜𝑛𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora