𝑈𝑛𝑎 𝑛𝑜𝑡𝑡𝑒 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎

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Continuavo a pensare al bacio con Edoardo era un punto fisso, corsi dal comandante

"Nennè che succede, tutta questa euforia" me lo disse con un sorriso

"Comandà mi serve un favore, so che non ne sarà felice, ma la scongiuro di accettare" gli feci una faccina triste

"Eh dimmi, vedo che posso fare" alzò gli occhi al cielo

"Sta notte al posto di farmi la doccia, posso passare un po' di tempo con Edoardo, la prego"

"Solo perché sei obbligata a non vederlo, ma non fare cazzate" mi guardò serio

"Lei è il mio angelo custode"

"Ragazzi a cenare, ora!" gridò lui

Mi misi a mangiare da sola e il pivello si sedette davanti a me, Edoardo se lo stava mangiando con gli occhi

"Pivello sparisci"

"Sono il tuo unico amico qui dentro" fece un sorrisetto

"Amico? Allora posso dare il tuo nome o sbaglio" gli risposi con lo stesso sorrisetto "Ora sparisci o qui dentro duri poco"

"Beatrice a fare la doccia, così queste bestie non ti disturbano"

"Non vuole mai lasciare un po' di piacere a questi ragazzi, però se mettesse della musica sarei molto più contenta" mi alzai "Se fossi mio amico sapresti che sono pericolosa" gli feci l'occhiolino

Mi feci una bella doccia calda e mi preparai in stanza, ero più carina del solito, alle 2 la mia cella si aprì

"Beatrice hai una visita urgente, andiamo" sapevo che stava ridendo

Mi portò alla cella di Edoardo che stava dormendo, quando dormiva era ancora più bello

"Edo" lo scossi sussurrando, non si svegliava -Questo ragazzo ha il sonno pesante- "Edo" si alzò di colpo

"Ma che ci fai tu qui?" disse sorpreso e molto confuso

"Sei la mia vista urgente di sta sera, però ho poco tempo e tra poco il comandante deve chiudere la tua cella"

"Tu sei pazza" mi diede un bacio e mi sorrise

"Tu hai fatto avere al pivello una doccia più lunga per stare un po' con me, dovevo ricambiare"

Ci baciavamo e ballavamo nella cella senza neanche parlare, ero felice con lui

Dopo alcuni baci si interruppe

"Se tu continui così dovrai risolvere un problemino" disse ridendo

"Stupido, domani non scendere subito, voglio vederti" gli sorrisi il comandante busso alla cella "Devo andare, ci vediamo domani" gli diedi un bacio e me ne andai

"Tu sei pazza" lo disse sorridendo

"Comandà grazie, le devo un favore" entrai nella mia cella "Ancora sveglio, avevi paura che tornassi con una camicia maschile o robe del genere" dissi ridendo

"Tu ti fai con il comandante" disse ridendo

"Sei la seconda persona che me lo chiede e comunque no, non me la faccio con il comandante"

La notte non riuscivo a dormire ero troppo felice e mi fiondai nei bagni la mattina

"Ragazzi entrate e vi stacco la testa" urlai, mi feci una doccia veloce e uscì, nessuno era entrato

"Ci hai messo mezzora per una doccia, sei seria!" disse nervoso Edoardo

"Cucciolo alla tua faccia manca il mio pugno" sorrisi e andai nella mia cella

"Hai fatto fare la fila alle docce, ieri che visita avevi?" mi scrutava gli occhi

"Stupidi problemi della mia stupida famiglia" alzai gli occhi al cielo "Con me c'era quel coglione di Ciro se ci tieni a saperlo"

Mi vesti e mi sistemai i capelli e vado a fare colazione e c'era ancora il pivello davanti

"Ma te ne vuoi andare, potrei denunciarti per molestie e ti manderebbero via da qui, sparisci merda"

"Ragazzo questa sarà anche una stronza senza cuore, che oltre a se stessa non ama nessuno, ma è una di noi o ti levi e le stai lontano o ti faccio prolungare la doccia un'altra volta" lo minacciò Ciro "Vai a lavarti puzzi" gli sputò nel bicchiere

"Tu non sai con chi stai parlando" erano faccia a faccia

"Tu sei un camorrista del cazzo, voi fate i grandi e grossi, ma vi chiudete in un buco, noi stiamo fuori ad affrontare i problemi che voi create" lo guardava con sfida

"Ragazzi è eccitante vedervi litigare per me, ma potete pure finirla"

Andai nella mia cella e aspettai che si faceva l'ora di buca, ma prima avevamo lo stupido corso con le ragazze, scendemmo e incontrai viola che mi sputò sulle scarpe

"Lecca" la sfidai "Se sei forte come dici lecca" lei si abbassò e le arrivò un calcio nello stomaco "Brutta troietta del cazzo, non cercare di mettere i piedi in testa a qualcuno più alto di te" le sputai in faccia

Come al solito mi buttai sul divanetto e sentivo quella cantilena orribile, mi arrivò un bigliettino da Edoardo -movimenta questa giornata-

"Direttrice avrei un'idea" sorrisi

"Eccola risorta dai morti, sentiamo che hai in mente"

"Allora io suono una base e Cardio ci canta qualcosa sopra"

"Ragazzi siamo a lezione di piano, se vuoi suoni qualcosa" alzai gli occhi al cielo

"Eh va bene, zingara chiattillo fate spazio"

Iniziai a schiacciare dei tasti così e come previsto cardio cantava qualcosa in sottofondo

"Aspetta ma questa è -Tu me faje ascì pazz'-" annunciò Edoardo e mi sorrise

"So che la maggiorare lo ascoltano, e aspettavo che qualcuno se ne accorgesse, sicuramente non chiattillo" tutti risero

"Eh va bene ragazzi ora su che dopo avete l'ora d'aria" disse il comandante

"Beatrice perché non ci dici per chi è la canzone" disse il pivello

"Tesoro per te ovviamente, come hai detto tu sei il mio unico amico, hai avuto il tuo nome perché non sei sparito" feci un sorrisetto

"Ho detto di sopra ragazzi" alzò la voce il comandante

Dopo poco tutti erano fuori per l'ora d'aria, io ed Edoardo ci stavamo baciando

"Devi scendere e dire che sono incazzata e sto tirando dei pugni al muro"

"Troppo scontato, tiralo a me"

"Ricordati che me lo hai chiesto tu" sorrisi e gliene tirai uno

"Cazzo Beatrice, mi hai fatto male veramente" sorrise e mi baciò, per poi scendere

𝐶𝑖𝑎𝑜 𝑓𝑟𝑎𝑡𝑒𝑙𝑙𝑜𝑛𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora